CAPITOLO 33

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Purtroppo la nostra gita è finita e già da ieri sera mi ritrovo a casa. Vorrei tornare a due giorni fa, dove vivevo la mia vita con spensieratezza e non con l'angoscia. Non ho ancora avuto la possibilità di vedere J e di conseguenza non ho ancora potuto parlare con lui, ma spero di poterlo fare presto. Tutta questa situazione mi confonde, anche perchè non ho ben capito come si sia creata. Abbiamo avuto una mini litigata questo è ovvio, ma nulla di troppo serio, perciò questo mi confonde. Oggi è una giornata apparentemente tranquilla, la casa è semi deserta a parte per la presenza di Grayson e Xavier. Io sto aspettando Cass per fare un resoconto di quello che è successo nei giorni passati.«Che fai li sul divano?», è Xavier che mi parla.

«Nulla, sto aspettando che arrivi Cass».

«Ma non siete state assieme fino a ieri sera?»

«Lei non c'era, aveva dei parenti a cena che venivano da fuori città», mi invento una balla che dovrò riferire anche a lei, ma non penso che mio fratello le rivolgerà la parola.

«Ok, beh io sono in camera se vi serve qualcosa. Basta che bussiate, non si sa mai che io non sia solo», mi dice facendo una faccia ammiccante.

«Ok...non mi interessa sapere con chi scopi Xavier, ma grazie per avermi avvisato», mi sorride prendendosi beffa di me, prima di girare le spalle e avviarsi in camera sua.

«Aspetta», lo chiamo, «Hai parlato per caso con J?»

«Perchè?»

«Lo sai che è maleducazione rispondere ad una domanda con un'altra domanda?»

«Si ci ho parlato, ma comunque non lo vedo da ieri pomeriggio. Adesso puoi dirmi il perchè?»

«Ti ha per caso detto perché mi parla a monosillabi o altro?»

«Mi dispiace ma non abbiamo parlato di te, ma sai com'è avrà le sue cose», lo prende in giro prima di lasciare definitivamente la stanza.

*Din-Don*

è il campanello che mi fa tornare con i piedi per terra e a smettere di pensare momentaneamente a J. Mi alzo di corsa e vado ad aprire la porta.

«Ciao bellezza», le dico per poi abbracciarla, non ci vediamo da un paio di giorni e mi è mancata un sacco.

«Ciao baby, mi sei mancata un botto, come stai?», mi chiede appena ci stacchiamo per poi farla accomodare in casa.

«Tutto bene, tu?»

«Bene dai, ci sono un sacco di cose che mi devi raccontare», mi segue in terrazza dove ci accomodiamo sui divanetti. «Lo so, lo so stai tranquilla. Vuoi qualcosa da bere o altro?»

«Se hai qualcosa di interessante da bere più che volentieri».

«Sinceramente non so cosa io abbia in frigo, fammi controllare», rientro in casa e vado in cucina per dare un occhiata dentro al frigorifero, ma l'unica cosa decente che trovo è della limonata.

«Ho solo della limonata, ti va bene?», urlo.

«Si», mi risponde lei di rimando, così riempio due bicchieri di limonata e li porto fuori.

«Ecco a te».

«Grazie, allora come sono andati questi due giorni con Kilian», dice il suo nome a bassa voce.

«Alla grande, vorrei essere ancora lì ed essere me stessa al cento per cento».

«Lo so, ma sono sicura che prima di quanto tu possa immaginare potrete essere felici anche qua», mi stringe la mano nella sua.

«Lo spero davvero, c'è una cosa che devo dirti però...».

«Cosa??? Dai dimmela che sono curiosa», mi dice ridendo.

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