Qualcuno che si muove affianco a me mi sveglia, non so che ore siano, ma dalla luce che entra dalla finestra deduco che sia mattina. Riapro lentamente gli occhi, che sono ancora gonfi per via delle infinite lacrime versate ieri. Giro la testa per capire chi ci sia al mio fianco, ma poi mi ricordo che ho chiesto a J di rimanere perciò decido di mettermi a guardare il soffitto. Sono contenta che J sia rimasto con me per l'intera notte, questo significa che sta cercando di sistemare le cose e ne sono grata. Vorrei dire di stare meglio e che il sonno abbia portato via il mio malumore ma non è così, ma almeno ho spento la testa per un pò. Mi alzo dal letto, cercando di fare il meno rumore possibile e mi dirigo in bagno per darmi una rinfrescata alla faccia. Una volta entrata mi guardo allo specchio e quella che vedo non è la solita Ashley. Gli occhi sono talmente gonfi e rossi che a stento riesco a vedere il mio colore naturale e la mia pelle ha ancora i segni delle lacrime addosso. Cancello quella immagine di me stessa bagnandomi la faccia con dell'acqua fredda per poi uscire dal bagno.
«Pensavo saresti rimasta lì dentro per l'intero giorno», prendo paura non aspettandomi di trovare J sveglio.
«Dio J vuoi farmi morire?», mi porto una mano al petto.
«Scusami non era mia intenzione», mi dice per poi farmi un cenno per avvicinarmi a lui.
«Stai meglio?»
«Verità o bugia?»
«Verità», mi dice.
«No, vorrei che tutto questo fosse un incubo e svegliarmi, ma purtroppo non è cosi».
«Lo so, ma passerà te lo assicuro», J sa cosa sto provando in questo momento, perchè anche lui in passato ha affrontato un tradimento. Me lo ricordo come se fosse ieri il dolore che lei gli ha provocato, sono stata affianco a Joshua per settimane. Volevo vendicarmi, fargliela pagare, ma J non me l'ha permesso. Saremo pure gemelli ma la stronza dei due sono io, lui in confronto a me è un angioletto, ma è meglio che non sappia che lo reputo così.
«Andiamo di la a fare colazione? Mangiare risolve sempre tutto».
«Si andiamo», e così ci alziamo e ci dirigiamo verso la cucina. Come usciamo dalla stanza sentiamo varie voci parlare tra di loro, troppe per questa casa visto che siamo sotto di due persone. Io e J ci guardiamo chiedendoci di chi saranno quelle voci. Piano piano, che ci avviciniamo le riconosciamo, sono quelle di Grayson e Xavier.
«Oddio che ci fate già a casa voi due?», gli chiede J appena varchiamo la porta della cucina andandogli in contro.
«Non hanno trovato nessuna prova e ci hanno scagionato, non avevo dubbi», gli dice Grayson. Sono così contenta che siano a casa, infatti senza che me ne renda conto mi avvicino per abbracciare Xavier. Sento che si irrigidisce ma poco dopo ricambia l'abbraccio tenendomi per un pò tra le sue braccia.
«Questo abbraccio a cosa lo devo?», mi chiede a bassa voce.
«Mi sono preoccupata per voi due, avevo paura».
«Tranquilla Ashley, non è accaduto nulla. Un giorno dietro le sbarre non è niente in confronto ai tre mesi fatti in prigione», annuisco sul suo petto prima di staccarmi da lui.
«Comunque sono contenta che siate a casa», dico ad alta voce così da farmi sentire anche da Grayson che mi guarda e mi fa un cenno di sorriso.
«Che ne dite di andare a fare colazione? La tavola in sala è pronta che vi aspetta», ci dice mamma prima di uscire dalla cucina. Non facciamo mai colazione tutti assieme, di sicuro c'è qualcosa sotto. Non credo che abbiamo deciso di voler essere una famiglia normale dall'oggi al domani. Incuriosita li seguo, anche se la mia voglia di partecipare alle cose di famiglia mi ha abbandonata ieri sera. Mi siedo in mezzo a J e Xavier e inizio a tirarmi giù la colazione. Come sempre qui l'abbondanza non manca mai, per fortuna che viviamo con cinque uomini che finisco sempre tutto.
E' nostro padre a sedersi per ultimo, a capotavola, e a dare il via alla colazione. Nessuno ha ancora parlato, spero facciano in fretta perché non voglio rimanere qui a lungo.«Allora?», chiede Kinsley.
«Esatto, allora? Mi immagino che tu ci debba parlare», gli da man forte Grayson.
«Siete proprio svegli figli miei, mi conoscete troppo bene», sorride fiero di noi
«Volevo parlare di quello che è accaduto ieri, magari senza che ce ne accorgessimo abbiamo aperto troppo la bocca», continuo a mangiare per nascondere il nervosismo che sta crescendo in me. Se sapessero che è tutta colpa mia mi butterebbero fuori di casa e chissà cos'altro, lo ammetto ho paura ma cercherò di aiutarli a qualsiasi costo.
«Non che mi ricordi papà. Anche se fumo più canne di quelle che dovrei, i miei amici assumono ben peggio. Quindi se mai avessi rivelato qualcosa loro neanche se la ricorderebbero».
«Me lo auguro Xavier», lo canzona papà.
«Farò un salto nel pomeriggio, giusto per controllare».
«Ok, ma non dare troppo nell'occhio di sicuro vi staranno alle calcagne», lui annuisce prima di tornare a farsi i cavoli suoi.
«Gli altri invece?», mi osserva, anzi mi scruta per la verità e non so come interpretarla.
«Perchè mi stai guardando?», provo a chiedere.
«Non posso guardare la mia bellissima figlia?», a che gioco sta giocando?
«Non mi calcolavi fino a tre settimane fa, perciò mi chiedo se in realtà tu voglia sapere se io abbia parlato. Risposta, non ho avuto contatti con nessuno se non con Cass e Isabella».
«Ok signorina, basta che ti calmi», non mi accorgo di aver riscaldato un po i toni, torno in me quando J appoggia la sua mano sulla mia gamba.
«Si, scusa».
«Ok, perciò nessuno di voi ha aperto bocca. Sicuramente qualcuno l'ha scoperto e dobbiamo saperlo al più presto. Hunter appena scopri qualcosa vieni immediatamente a riferirmela, siamo d'accordo?»
«D'accordo», annuisce mentre gli risponde.
«Ottimo», gli risponde nostro padre e poi finalmente inizia a mangiare.
**
Abbiamo finito di fare colazione all'incirca un ora fa e adesso mi trovo in spiaggia. Amo passare le giornate in riva al mare con l'acqua che mi bagna i piedi. Guardare l'oceano mi rilassa molto ed è quello che mi serve in questo momento. Le urla dei bambini mi distraggono dai miei pensieri e riescono a liberarmi la mente. Da quanto sono rientrata a casa ieri non ho più riacceso il telefono, vedere che continua a cercarmi sarebbe troppo. Mi auguro che capisca il mio comportamento anzi no, cosa dovrebbe capire? Dal momento che ha messo in atto il suo piano iniziale io non dovrei essere nemmeno nei sui pensieri. Alla fine io sono solo una stupida pedina in questo fottuto gioco. Devo rialzarmi e farmi valere, non posso farmi abbattere così da nessuno, men che meno da uomo che mi ha soltanto usata. E' ora di far vedere chi sono.
N/A: Al contrario di quello che pensavo sono riuscita ad aggiornare oggi 🎉😂, è un capitolo un po' di passaggio lo so ma vi assicuro che nulla è ancora successo. Spero che il capitolo vi sia piaciuto se fosse così lasciatemi un commento o una ⭐️ e alla prossima un bacio ❤️
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Real love?
RomanceHai mai amato la tua famiglia, ma allo stesso tempo non sentirti parte di essa? SI Sono mai riusciti a farti innamorare per arrivare a loro? SI Il tradimento, ha fatto male? SI Hai mai perdonato questo gesto? Questo spetta a voi scoprirlo. 🏅 5^ in...