CAPITOLO 1:« Cazzo sii!! »
Urla. Sempre urla, si potrà mai dormire in santa pace in questa fottuta casa? Volete una risposta? Ovviamente no, perché i miei fratelli possono fare sempre quel cazzo che vogliono. Decido così di abbandonare il mio comodo letto, per dirigermi in cucina, dove trovo mia madre. E' una donna abbastanza solare, quando vuole. Non ci consideriamo troppo, ma la nostra convivenza è civile. Diciamo che è l'unica che mi considera, oltre mio fratello Joshua.
«Buongiorno tesoro, colazione?»
«Giorno ma', si grazie».
Mi serve dei pancake e un succo d'arancia, dunque inizio subito a mangiare. Amo mangiare, mi fa stare troppo bene. Mi guardo intorno e noto che i miei fratelli non sono in casa, cosa che non riesco a concepire. Mi hanno svegliato loro o me le sono sognata io le voci?
«Gli altri?».
«Sono usciti, mi pare siano andati a controllare qualcosa , sai per il prossimo colpo».
«Quale colpo? E poi erano qua fino a poco fa, le loro urla mi hanno svegliata».
«Niente che ti interessi. Sono usciti pochi secondi fa, prima che tu scendessi a fare colazione», precisa.
Dopo aver sparecchiato, torno in camera mia e mi faccio una doccia veloce. Decido di indossare un vestito leggero, con sopra dei fiorellini (se no l'aria afosa di Santa Barbara mi avrebbe ucciso). Prima di uscire prendo in mano i miei occhiali e il mio amato cellulare. Non avviso nessuno, tanto per loro è come se non esistessi. In casa comunque c'è solo mia madre e lei sa che la mattina mi vedo sempre con Cass, la mia migliore amica. Nella realtà non ho molti amici, anzi penso che Cass sia l'unica. Questo succede perché non mi fido molto della gente. Ho un carattere abbastanza forte. D'altronde sono un capricorno e la mia testa è dura. Allontano le persone da me al primo torto, non sono una che dimentica facilmente. Tornando a noi, solitamente le persone che si avvicinano a me lo fanno per due motivi: il primo è per scoparsi i miei fratelli e il secondo è per entrare nel loro giro. Giustamente vi chiederete che giro? Beh io sono la figlia minore di William Smith, noto capo della banda "Smith", non la conoscete? Strano, sono la banda di ladri più famosa della California.
«Ehi Cass».
«Ciao Ashley, come stai?»
«Abbastanza dai. Lasciando perdere il casino con cui mi sono svegliata, abbastanza bene», dico ridendo.
«Solito casino? Gliele hai suonate almeno questa volta?», ci sediamo.
«Quando sono scesa in cucina, per mia sfortuna, erano già usciti. Sai per il nuovo colpo», mimo la frase facendo le virgolette.
Cass sa esattamente che lavoro fa la mia famiglia. I nostri genitori si conoscono da una vita e ne facevano parte pure loro, ma alla fine per il bene di Cass, hanno smesso.
«Non ti hanno interpellato nemmeno questa volta?»
«No ovvio. Anzi sta volta l'hanno pure fatto alle mie spalle, neanche Joshua mi ha detto nulla...».
«Cazzo, che bastardi. Non è giusto», sbuffa «Tu sei molto più intelligente di tua sorella Kinsley, dovresti escogitare tu i piani. Non quella stronza, arrampicatrice sociale».
Cass la odia e la capisco. All'incirca un anno fa, mia sorella si è scopata il suo attuale ex e le cose, non erano finite molto bene tra loro.
«So di essere più intelligente di lei, non ci vuole molto. Ma non so se ti ricordi, che lei viene adorata da tutti e tre i miei fratelli maggiori».
«Si lo so», dice sbuffando «e questa cosa mi da molta noia».
«Tra un pò da più fastidio a te che a me», rido.
«Si perché a differenza di quei trogloditi, io ti voglio bene».
«Ti voglio bene anche io, Cass».
Passiamo una bella mattina, ma verso l'ora di pranzo rientriamo ognuna nelle proprie case.
«Sono a casa!», nessuna risposta, cosa credevo che qualcuno mi avrebbe risposto? Ovviamente no, ma alcune volte ci spero ancora. Invidio l'amore che riceve mia sorella da parte loro. Non ho mai ricevuto nessuna attenzione dai parte dei miei fratelli maggiori. L'unico che tiene a me è Joshua.
Joshua, essendo il mio gemello, è l'unico che mi capisce a fondo. Non ci servono parole per capirci, se uno dei due sta male lo intuiamo immediatamente. A differenza mia, lui partecipa a tutti i colpi. Non gliene faccio una colpa, anche perché (senza che io glielo chieda), divide i suoi soldi con me. Lo fa perché sente quanto io soffra a stare in questa famiglia, infatti mi dice sempre:"Questi sono per te. Cosi quando vorrai, potrai partire e dimenticare questa merda di famiglia."
Tornado a noi, mi dirigo nel mio luogo sicuro: camera mia. Mi distendo sul letto e apro Instagram, fino a quando Grayson non mi avvisa che il pranzo è pronto. Grayson è il maggiore di cinque figli, è il più autoritario ed è quello che comunica meno con me.
«La prossima volta non ti aspetteremo», dice mio padre.
«E io come facevo a sapere che il pranzo era pronto? Ho urlato che ero rientrata e nessuno mi ha cagata!»
«Abbassa i toni signorina».
«Sisi come vuoi...» «...comunque la prossima volta, mangiate pure senza di me. E' già tanto se vi siete ricordati che esisto».
«Ash», mi rimprovera Joshua, perché sa quanto posso andare avanti.
«Ok», sbuffo.
Iniziamo tutti a mangiare. Ma come al solito, quella stronza di mia sorella deve dare aria alla bocca.
«Comunque vorrei dire che sei davvero insopportabile. Ti sei mai chiesta perché sei sempre sola e i tuoi fratelli non ti parlano mai? Lasciando perdere Joshua, che lo fa per pena ovviamente»,
le lacrime mi salgono agli occhi, questo fa male e lei lo sa. Mi alzo da tavola e corro in camera mia. Come al solito nessuno mi difende, neanche i miei, sento solo sghignazzare. Ma Joshua non ci sta. Si alza dopo di me, ma prima dice:«Sei proprio una stronza, dovevi proprio? E' tua sorella e non ti ha mai fatto del male cazzo. Non parlo con lei per pietà, lei è la mia metà, cosa che voi non sapete neanche cosa sia. Non provate mai più, a dire una cosa del genere».
Sento solo un frastuono. Probabilmente una sedia che si scaglia contro il muro, ma sono troppo distante per saperlo.Poco dopo sento la porta aprirsi e il letto abbassarsi.
«Piccolina tutto ok?»
«Come fa ad essere tutto ok J?», tiro su col naso «Non ho fatto nulla di male per meritarmi questo. Da nessuno di voi! Mi escludete sempre da tutto, come se fossi una stupida, cosa che non sono!»
«Lo so Ash...», si distende vicino a me.
«A differenza vostra io studio. Potrei tenervi la contabilità, invece lo fate fare a Kinsley. Vorrei sentirmi parte della famiglia tutto qua...» «...e tu che mi dici sempre tutto», alzo il tono di voce e gli punto il dito «questa volta hai deciso di non dirmi niente, d'ora in avanti sarà sempre cosi?», le lacrime ormai invadono il mio viso.
«Ashley, ma cosa stai dicendo? E' vero sta volta non ti ho detto nulla, perché il colpo di per sè non era complicato. Lo sai vero, che di me puoi fidarti».
«Lo so. Ma questa mattina, la mamma mi ha detto perché non eravate in casa e come dire mi sono sentita...tradita».
«Non lo farei mai sorellina», dice per poi abbracciarmi.
«Ti voglio bene J, grazie per avermi difeso».
«Ti voglio bene anche io, non servono ringraziamenti», dice lasciandomi un bacio sulla testa.
Ciao a tutte mi chiamo Diandra, amo leggere e qualche volta mi diletto a scrivere. Per via del virus che ci obbliga a stare a casa ho pensato, perché non scrivere una storia, perciò eccomi qua. Spero che questa storia possa piacervi un bacio xx
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Real love?
RomanceHai mai amato la tua famiglia, ma allo stesso tempo non sentirti parte di essa? SI Sono mai riusciti a farti innamorare per arrivare a loro? SI Il tradimento, ha fatto male? SI Hai mai perdonato questo gesto? Questo spetta a voi scoprirlo. 🏅 5^ in...