CAPITOLO 38

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Le luci della città illuminano la strada, ormai il buio ci ha inghiottito e ci fa compagnia da un po'. Non so da quanto siamo in viaggio, ma il tempo sembra essersi fermato nel esatto momento in cui hanno sparato a J. Non so come mi sento, la mia mente non è lucida e sono ancora sotto shock. Le lacrime continuano a scendere lente, divorandomi la pelle e il sangue che mi macchia le mani mi fa venire i conati ogni volta che le guardo.

«Stai bene?», mi ricordo di essere in compagnia di Kilian soltanto quando mi pone la domanda. Non ho neanche le forze per rispondergli, perciò annuisco continuando a guardare fuori.

«Ok», sussurra in risposta.
Non ci faccio molto caso, non so neanche perchè sono qui con lui, il mio unico pensiero adesso è sapere come sta Joshua. Mi sembra di stare da ore in questa macchina, Santa Barbara non è poi così grande e dovremmo già essere arrivati in ospedale da ore ormai.

«Pensi che ci vorrà ancora molto?», dico in modo un pò scortese.

«No», accosta la macchina «siamo arrivati».

Non gli rispondo e scendo immediatamente dalla macchina avviandomi verso l'entrata.

«Ashley!», mi urla dietro «Cazzo fermati un secondo», non lo ascolto e proseguo per la mia strada fino a quando non mi afferra per un polso e mi fa girare verso di lui.

«Cosa vuoi!», gli urlo «Devo andare da mio fratello, non ho voglia di stare qui con te a discutere».

«Devi spiegarmi cosa è successo!»

«Adesso? Pensi che sia il momento adatto?», rido dal nervosismo «Ti do io la risposta, ovviamente no! Adesso entro e quando il detective del caso su mio fratello si farà avanti in questa storia, gli parlerò», mi giro per andarmene non prima di dirgli «E non provare a prendere in mano il caso, mi hai già arrecato troppo dolore», dopo di che entro, lasciandomelo alle spalle.

Non sono molto pratica degli ospedali, per fortuna,ma a differenza dell'ultima volta sono in uno vero. Mi avvicino così a una reception, se così posso chiamarla, e aspetto che qualcuno si palesi, mi auguro il prima possibile.

«Adesso arrivo», sento dirmi da lontano e poco dopo un infermiera sui cinquant'anni mi si posiziona davanti.

«Tutto bene signorina?», mi chiede con uno sguardo preoccupato.

«Si, mio fratello...», prendo un bel respiro prima che i singhiozzi tornino a prendere il sopravvento «...mio fratello è stato portato d'urgenza in ospedale, gli hanno sparato».

«Ok, dimmi il nome di tuo fratello».

«Joshua Smith».

«Joshua Smith», ripete sotto voce mentre controlla nei terminali dell'ospedale, «Lo stanno operando di urgenza. Non so dirti altro ma se vuoi puoi aspettare nella sala d'attesa, prima o poi un medico uscirà ad aggiornarla», mi informa.

«Va bene, dove devo andare?», chiedo spaesata.

«Ti accompagno io va bene?», annuisco, «Samantha puoi prendere tu il mio posto?Accompagno un attimo la ragazza al terzo piano».

«Certo», le risponde la collega.

«Seguimi, ma prima di andare nel reparto che ne dici di fare un salto in bagno a darci una ripulita?», annuisco perchè è l'unica cosa che sono in grado di fare.

Seguo l'infermiera che si dirige verso una vetrata che porta alle scale, non so con quale forza, ma riesco a fare tutti e tre i piani a piedi. Quando arriviamo sul piano, i miei occhi cadono immediatamente sul nome del reparto:
"Medicina d'urgenza-Terapia intensiva"
e il mio cuore si ferma per un attimo fino a quando Rose, l'infermiera, mi dice:

«Vieni il bagno è di qua».

«Ok», e così facendo entriamo nel bagno. Non voglio guardarmi allo specchio, ho paura di vedere come sono ridotta, così mi limito a lavarmi le mani ricoperte dal sangue di J. Mi ci vuole un pò prima di riuscire a levarmelo via del tutto ma ci riesco, anche se un pò rimane incrostato sotto le unghie.

«Ho fatto, possiamo andare», la avviso.

«Va bene, c'è qualcuno che devi avvisare o siete soli?», la mia famiglia mi ero completamente dimenticata di avvisarli, cazzo!

«La mia famiglia, oddio mi sono completamente dimenticata di loro», inizio ad agitarmi.

«Tranquilla, sei sotto shock è normale».

«Può chiamarli lei?», estraggo il telefono e faccio per premere sul numero di Xavier, «Io non ci riesco».

«Ok, ma prima ti faccio sedere»,annuisco, di nuovo, prima di ritrovarmi seduta su una sedia della sala d'attesa.

«Passami il telefono così posso avvisarli», le passo il telefono e la vedo allontanarsi un attimo e poco dopo la sento parlare. Non so cosa si stiano dicendo ma due minuti dopo torna da me restituendomi il cellulare.

«Saranno qui a breve, ce la fai a stare da sola?»

«Si, non si preoccupi».

«Va bene, per qualsiasi cosa ci sono delle mie colleghe qua in giro. Resterei io ma devo tornare a lavoro, andrà tutto bene stai tranquilla», mi accarezza i capelli e poi se ne va.
Silenzio, attorno a me in questo momento c'è solo il silenzio. La mia mente vaga ovunque, sono completamente persa. Il dolore mi sta logorando e voglio che smetta, ma non so come. Mi sento vuota, come se il mio corpo stesse capendo che la mia metà in questo momento sta lottando tra la vita e la morte in una sala operatoria.
Non so quanti minuti passino, prima che la porta del reparto si spalanchi e che la mia famiglia entri.

«Ashley, tesoro!», mi madre mi corre incontro abbracciandomi, la lascio fare perchè non ho più le forze.

«Che cosa è successo?», mi chiede mentre passa una sua mano sulla mia schiena.

«Io non lo so...», sussurro «...stavamo per salire in macchina quando qualcuno gli ha sparato, ma non so chi», ricomincio a piangere.

«Shh tesoro, J è forte andrà tutto bene», mi dice, ma non lo dice soltanto a me lo fa anche per se stessa, perchè so che in cuor suo sta soffrendo.

«Xavier puoi stare accanto a tua sorella per un attimo? Vorrei cercare un dottore e chiederli novità su Joshua», sento che tira su col naso.

«Certo mamma».

Sento i suoi passi avvicinarsi e il calore di mamma scomparire, per poi essere immediatamente sostituito dal suo.

«Ti serve qualcosa?», mi sussurra

«No», scuoto la testa che è appoggiata al suo petto.

«Ok», mi risponde cullandomi.
Il silenzio torna padrone della stanza, siamo tutti seduti tranne i nostri genitori che sono andati alla ricerca di un medico. Non so per quanto dovremmo restare qui, ma si prospetta una lunga serata.

N/A: Ciao ragazze come state? Ecco qui il nuovo capitolo, ancora non sappiamo come sta J ma presto lo scopriremo, secondo voi chi è stato a sparare? Fatemi sapere con un commento o con una ⭐️ cosa ne pensate e alla prossima, un bacio ❤️

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