No, non avrebbero fatto loro nessuno scherzo.
Harry si ripeteva che quella era scelta giusta mentre smontava dalla bicicletta. Aveva avuto più o meno quanranta minuti di tempo, quanto impiegava per andare con la bici dal villaggio fino a casa della sorella Gemma, per rifletterci, e ci aveva riflettuto bene. La sera prima lui e Niall avevano quasi riso in faccia al povero Zayn, che magari voleva essere solo d'aiuto. Continuare a portare avanti quella disputa con Jace e la sua spalla Tate sarebbe stato controproducente solo per loro, e lo sapevano. Forse il moro non era abituato a comportarsi come facevano loro, anche se Harry doveva sinceramente ammettere che l'idea di vendicarsi per ciò che avevano fatto a Niall lo attirava un po': ancora non poteva credere che erano arrivati a tanto per provocarlo. Harry lo sapeva, se Jace voleva dare fastidio a qualcuno quello era certamente Harry.
Si avvicinò allo steccato di quella casa nella periferia di Brighton, legando con una catena la ruota della bicicletta allo steccato che la circondava, sul lato del marciapiede, per impedire che venisse rubata come accadeva spesso nelle case dei vicini.
Harry non si soffermò più di tanto a osservare quella casa, era sua abitudine andarvi ogni due settimane ogni estate, in modo da andare a trovare sua sorella maggiore Gemma, con la quale aveva sempre avuto un bellissimo rapporto, fin da bambini. Se c'era qualcuno che potesse farlo sentire a casa, ancora di più di quanto potessero fare i suoi genitori, quella persona era proprio Gemma. La casa, comunque, era sempre ugule: dipinta di un giallo tenue molto carino, con un giardino spoglio e piccolino all'esterno, e le tegole marroni del soffitto che luccicavano alla luce del sole.
Harry bussò alla porta di legno utilizzando l'antica maniglia di cui era provvista. Sentì qualche rumore all'interno prima che la porta si spalncasse rivelando il sorridente volto della sua bellissima -modestamente- sorella.
"Ciao, ti stavo aspettando!"
Gemma l'avvolse in un frettoloso e caroloso abbraccio, stringendolo a sè, anche se lui era decisamente più alto. Poi gli fece spazio ed Harry camminò nel corridoio per entrare in casa, davanti a lei che era rimasta indietro per chiudere la porta.
"Non ti vedo da due settimane e mi sembri più alto, è possibile?"
Harry le sorrise, mettendo in mostra le fossette. -"No, sei paranoica Gem."
Gemma sorrise a sua volta, mentre entravano nel salotto dove un buon profumo di cucinato impregnava l'aria. La televisione accesa era sintonizzata sul loro canale di musica preferito, che in questo momento stava trasmettendo una bellissima canzone di Olly Murs. Harry si sentiva avvolto dal calore della casa, dalla familiarità di ogni gesto della sorella e di ogni mobile esattamente al suo posto, proprio come se lo ricordava. Se c'era una cosa che aveva sempre amato era la stabilità. E lì si sentiva stabile.
"Sei arrivato giusto in tempo, tra una manciata di minuti è pronto il pranzo." - disse Gemma.
Harry allora si diresse verso il primo scaffale vicino al frigorifero, per prendere le cose necessarie per cominciare ad apparecchiare la tavola.
"Come vanno gli allenamenti?"- chiese Gemma, sinceramente interessata.
"Bene."- disse Harry -"Sto provando un nuovo trick per battere Jace, ancora mi brucia per lo scorso anno, lo sai."
"E ti riesce?"
"Ancora no, ma l'importante è che mi venga in ultima gara, non alle qualifiche, quelle le passo facilmente."
Gemma sorrise. -"Certo che le passi facilmente."
"Tu hai novità?" - chiese Harry sedendosi a tavola.
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Lately | Larry Stylinson
FanfictionLa vita di Harry è destinata a rivoluzionarsi, a causa di un semplice ragazzo dagli occhi blu e un animo più profondo di quel che crede. Dove la vita di Louis sembra avercela con lui, finché un angelo dai ricci ribelli e un'incontenibile passione pe...