Diciannove - Bitter tears

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Forse non era il caso di lasciarlo lì da solo a dormire in spiaggia, durante la notte, ma in fondo era coperto con un asciugamano asciutto e non faceva neanche freddo. Poi i ragazzi del villaggio lo facevano spesso durante i falò, si disse Harry, quindi non sarebbe stato un vero problema. Solo che aveva voglia di andare a fare una passeggiata, dato che era tanto che non si prendeva del tempo per riflettere da solo in riva al mare. Deciso sgusciò fuori dall'asciugamano sul lettino da spiaggia -che cosa squallida - e riavvolse delicatamente Louis al suo interno, in modo da non svegliarlo. Riprese dalla sabbia i suoi indumenti e se li infilò velocemente dopo averli sgrullati per bene. Lanciò un'ultima occhiata al corpo placidamente addormentato del ragazzo lì vicino a lui prima di girarsi e avviarsi nella parte opposta, camminando lentamente e senza fretta con le mani infilante nelle tasche dei pantaloncini sportivi che indossava.

Un finale così non se lo sarebbe mai aspettato, proprio no. Il fatto è che non era mai stato il tipo di ragazzo che scopava -anche se non lo avevano proprio fatto- senza pensare due volte a tutti i pro e i contro della situazione. Non era quel tipo di persona che andava nei locali solo per rimorchiare e passare una notte di fuoco. Preferiva non fare nulla per un anno e aspettare di farlo con qualcuno a cui sarebbe importato qualcosa, e quindi non capiva come avesse fatto a uscire quella parte di lui che neanche pensava di avere. Si era lasciato andare e aveva fatto a Louis un maledettissimo pompino, e gli era anche piaciuto. A un Louis a cui sicuramente non importava molto di lui, cosa di cui era tra l'altro consapevole. Aveva capito adesso il senso del "non voglio essere tuo amico", e non era sicuro che questa cosa gli piacesse.

Forse doveva solo smettere di pensare, smetterla di farsi mille paranoie e smetterla di avere paura di stare male, forse doveva solo smetterla e basta, perché tutto questo lo faceva solo stare peggio. Fanculo tutto, avrebbe fatto come faceva Niall: avrebbe vissuto al momento e se ne sarebbe fregato di qualsiasi cosa, e avrebbe accettato quello che il futuro avrebbe voluto dargli.

Con il piede calciò una conchiglia sulla sabbia, mandandola relativamente lontano.

Le parole di Louis gli rimbombavano nella testa come una preghiera ripetuta a bassa voce: leggera ma costante. "Dipende. Sì, se ti vuoi frequentare con me."

Voleva? Non lo sapeva.

Camminò una buona decina di minuti sulla spiaggia a testa bassa, prima di sentire una risatina leggera rompere il silenzio della notte. Harry alzò la testa di scatto perché quella voce l'avrebbe potuta riconoscere tra mille, tuttavia il buio non gli permetteva di vedere a più di qualche passo di distanza da lui e quindi non gli dava modo di avere conferma del suo dubbio.

Mosse ancora qualche passo verso la fonte del 'rumore' e improvvismente desiderò di non averlo fatto. Su un telo da spiaggia, nascosti da un cespuglio ma illuminati da una piccola lanterna c'erano -inconfondibili- Liam e Jaline. Lui era sdraiato sul telo e Jaline era cavalcioni sul suo corpo, con la gonna che svolazzava a causa del leggero vento. Le loro labbra erano incollate, la mano di Liam spariva sotto la gonna di lei mentre Jaline si ancorava sulle sue braccia, per non cadergli addosso. Gli facevano davvero schifo, quindi non pensò.

"Io ti ammazzo, cazzo."

Con un impeto di forza spostò poco delicatamente Jaline dal corpo di Liam, mettendo lei sulla sabbia, attento però a non farle male. Poi prese lui per un braccio e lo tirò su. Liam non ci stava capendo niente, sgranò gli occhi di scatto quando comprese che ad averlo afferrato era stato Harry, cosa di cui non lo credeva capace. Tuttavia cominciò a capire la situazione quando un cazzotto piuttosto forte, ma goffo, gli raggiunse lo stomaco facendolo piegare dalla sorpresa.

Harry non sapeva in cosa sembrava essersi trasformato, ma aveva questa sensazione terribile dentro che lo spingeva e gli faceva venire voglia di picchiare Liam fino a farlo sanguinare e a non fargli ricordare nemmeno il proprio nome. L'immagine del suo braccio infilato nella gonna di lei, con il suo corpo che gli ondeggiava piacevolmente sopra, lo mandò in tilt.

Lately | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora