Louis sentì lo stomaco scoppiare lungo tutto il tragitto verso il bangalow di Harry, e sentì lo stomaco aggrovigliarsi una volta arrivato davanti alla sua porta. Quella telefonata non se l'era aspettata, ma non aveva esitato neanche un secondo prima di fare un cenno negativo con la testa verso Zayn per dirgli di non preparare la canna che avevano precedentemente deciso di fumare insieme.
Tuttavia bussò con convinzione, curioso di saperne di più su tutta quella faccenda, mentre la voce palesemente agitata di Harry nel pronunciare la parola 'mamma' gli rimbombava nella testa.
Fu Harry ad aprire, facendo successivamente un piccolo passo indietro, invitandolo ad entrare, i ricci che gli icadevano disordinatamente sulla fronte, quasi volesse coprire volontariamente il suo viso stanco, che però Louis riusciva a vedere più che bene.
La prima cosa diversa che Louis notò nel bangalow furono gli album fotografici disposti sul letto - solo due tra tutti quelli che Harry aveva - tra i quali uno era proprio quello che lui aveva tentato di guardare quando avevano iniziato a frequentarsi, e che Harry gli aveva nervosamente tirato via tra le mani. E ora cominciava a capirne la ragione, quella che doveva essere nascosta dietro a ogni sorriso in quelle foto, che lui ignorava ma che non vedeva l'ora di scoprire.
"Io non vorrei scaricarti questo peso"- sussurrò Harry dopo aver chiuso la porta -"ma voglio che tu mi conosca, e raccontarti di me è l'unico modo che ho per farlo, e sento che è giusto."
Louis si sedette sul letto, invitando il ragazzo a fare lo stesso. -"Se non vuoi dirmelo non sei costretto, posso capire."
Harry scosse la testa. -"Per qualche strana ragione mi fido di te. La vera domanda è: tu sei disposto ad ascoltare? Perché crollerò come una foglia spinta dal vento, e non potrò impedirmelo."
Louis sussultò, perché la voce di Harry era così vera da farlo rabbrividire fino alla punta dei capelli. Ma non poteva ritrarsi, sapeva che Harry stava per affidargli un pezzo importante della sua vita, e non poteva far altro che sentirsi lusingato da tutta quella fiducia, da tutta quella voglia di condividere. Si chiese se in fondo quella fiducia se la meritasse davvero, ma alla fine annuì, perché non avrebbe più deluso Harry. Nemmeno per tutto l'oro del mondo.
Harry allungò una mano verso l'album verde, lo toccò con tutta la delicatezza possibile, per poi passarglielo. -"Prima guarda."
Louis lo prese con cautela, e lo aprì alla prima pagina, sentendo gli occhi di Harry puntati sulle sue mani. Non ebbe il coraggio di alzare lo sguardo, quindi iniziò a guardare le foto, pensando che sarebbe dovuto essere forte per lui, esattamente come Harry lo era stato quando lo aveva aiutato con l'attacco di panico, così tanto tempo prima che sembrava passata una vita.
La prima foto era in bianco e nero: raffigurava quella che era indubbiamente una donna molto bella, giovane, con un meraviglioso sorriso sul volto e i capelli scuri sciolti lungo le spalle. Nella seconda foto teneva un bambino molto piccolo tra le braccia, e il suo sorriso era -se possibile- ancora più ampio che nella foto precedente. Louis suppose che il bambino in questione fosse proprio un piccolo Harry. Si susseguivano tantissime altre foto: la stessa donna con un Harry di circa otto anni, con un'altra ragazza che suppose fosse Gemma, e successivamente con un uomo molto alto, robusto, con i baffi (*) che sicuramente era il padre dei due ragazzi, di Harry e di Gemma.
Poi l'album si interruppe bruscamente, e Louis si ritrovò ad alzare lo sguardo verso il volto di un Harry profondamente triste.
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Lately | Larry Stylinson
FanfictionLa vita di Harry è destinata a rivoluzionarsi, a causa di un semplice ragazzo dagli occhi blu e un animo più profondo di quel che crede. Dove la vita di Louis sembra avercela con lui, finché un angelo dai ricci ribelli e un'incontenibile passione pe...