Trentaquattro - Budapest

16.2K 997 560
                                    

Zayn si svegliò di soprassalto, senza ricordarsi con esattezza in quale momento della notte precedente si fosse realmente addormentato su quel materassino gonfiabile decisamente scomodo. Niall era accanto a lui, che dormiva rannicchiato su se stesso come a volersi proteggere da qualcosa che inizialmente non comprese. Poi il ricordo di quello che gli aveva raccontato la sera prima lo colpì in pieno con la forza di un uragano.


"Sei sicuro di volermelo raccontare?"- chiese Zayn.


Niall annuì. -"Non è niente di cui mi devo vergognare, e solo un racconto, non è successo niente di così eglatante nella mia vita."


Zayn sorrise. -"Allora, se ci tieni, mi piacerebbe conoscerti."


Niall prese un respiro profondo prima di cominciare. -"Sono originario dell'Irlanda, sono nato a Mullingar. Cinque anni dopo la mia nascita mio padre è stato trasferito per lavoro qui a Brighton e tutta la mia famiglia lo ha seguito: io, mia madre e mio fratello maggiore Greg. Qui ho conosciuto Harry, a scuola, eravamo solo dei bambini. Non ci siamo più separati quando crescendo abbiamo scoperto di avere milioni di cose in comune: la musica, il surf e il carattere ne sono solo un esempio."


"Hai conosciuto Harry a scuola?"- lo interruppe Zayn -"Pensavo l'avessi conosciuto qui."


Niall scosse la testa. -"Questo villaggio è stato creato da Shefferd, un surfista molto popolare all'epoca che è sopravvissuto al cancro. Non surfa più e non viene più qui da anni, ma lo ha creato per i ragazzi che almeno l'estate avessero voluto coltivare la loro passione per il mare, senza pagare nulla. Io e Harry ci veniamo da quando abbiamo 10 anni."- spiegò -"C'è stato solo un brutto periodo nella mia vita, che Harry mi ha aiutato ad affrontare. Intorno ai sedici anni ho capito di essere gay. Harry è bisessuale, per lui è stato più facile nascondere la cosa a scuola tra i nostri amici. A me invece prendevano sempre in giro, mi chiamavano con centinaia di nomignoli diversi, uno più offensivo dell'altro. Mi odiavo in quel periodo: mi odiavo perché mi sarei potuto far piacere altre persone per non esser preso in giro, mi dicevo che me lo stavo cercando da solo tutto quell'odio da parte delle persone, che in fondo era tutta colpa mia. Non so se ne sarei uscito senza Harry."- disse, abbassando lo sguardo.


Zayn annuì. -"Posso capire il legame che vi lega, davvero."- disse, pensando a Louis. -"Io non sarei ancora qui se non fosse stato per Louis, e credo che sotto certi aspetti i nostri legami e i nostri valori siano simili."


"Ma tu non hai smesso di drogarti Zay, io ho smesso di odiarmi."- azzardò.


Colpo al cuore, preciso. -"Non è facile come credi. Ci sono periodi in cui non ne ho assolutamente bisogno, della droga. Altri periodi in cui mi sembra che mi insegue come un'ombra che non desidero. Io non voglio essere drogato, ma tu non la capisci la sensazione di gioia che mi da quando lo faccio."


"La gioia si può trovare in altre cose, Zay. Ci sono mille motivi nella vita per cui essere felici o per i quali vale la pena sorridere. Quei dieci minuti di ebrezza che ti possono dare quelle porcherie non riusciranno mai a raggiungere la gioia che proverai quando starai con qualcuno che ami o a cui tieni."- disse, la voce che tremava perché sapeva di starsi esponendo troppo.


"Lo so."- sospirò Zayn -"Comincio a capirlo."


Lately | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora