Quarantotto - Go away

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Louis sapeva che Harry sapeva che i loro bangalow erano vicini, e in quel momento pensò che forse lo erano anche troppo, perché sapeva che così sarebbe arrivato velocemente. Quando lesse il messaggio ebbe appena il tempo di schizzare fuori dal letto, vestirsi in fretta e furia senza nemmeno infilarsi le mutande per non perdere tempo e coprire Matthew, steso sul letto ancora addormentato, con uno dei lenzuoli accartocciati in fondo al letto che quella notte avevano sicuramente scacciato via per colpa del caldo.

Poi uscì dalla porta chiudendosela alle spalle cercando di fare il minor rumore possibile, giusto in tempo per vedere Harry camminare a passo più che svelto verso di lui. Gli occhi di ghiaccio.

Louis allungò una mano per impedirgli di avvicinarsi troppo o di fare un altro passo avanti, ma Harry sembrava irremovibile in quei pensieri che non gli era permesso leggere. 


"Ti prego, no."- disse, con un filo di voce, mentre quello si avvicinava con fare minaccioso.


Harry alzò le braccia al cielo sbuffando, esasperato e in parte divertito da quella situazione paradossale in cui si ritrovava, e anche per le parole di Louis. -"Arrivi addirittura a pregarmi per non picchiare quel fottuto coglione? Deve piacerti proprio, vero?"- gli occhi gli si ridussero a due fessure.


Il cuore di Louis gridava aiuto. -"Non è questo"- tentò di spiegare -"E' che sarebbe lui  picchiare te se tu provassi ad alzare le mani, non di certo il contrario. Lo conosco abbastanza bene per dirlo."


Harry sorrise ancora, però fu un sorriso amaro e pieno di ironia. -"Quindi ora saresti preoccupato per me?"


Louis sussultò, e mentì. -"No, sto solo tentando di avvertirti, poi farai dei miei avvertimenti esattamente quello che vorrai."


Harry alzò gli occhi al cielo. -"Forse era meglio se ieri sera ti lasciavo pestare da quei due. Ma Lou, ti credevo diverso."


"Cioè?"- chiese lui, trattenendo il fiato e mostrandosi forte anche nel sentire il soprannome con cui -involontariamente- lo aveva chiamato.


Harry fece dei passi avanti, bloccandolo contro la porta totalmente arrabbiato. Se uno sguardo avesse potuto uccidere Louis sarebbe morto in quel preciso istante. -"Pensavo che stessi davvero provando a tenermi lontano perché credi che ti importi di me. Invece ti importa solo scopare e farti scopare, avere quelle relazioni che di relazioni hanno poco, con gente malata come te. E il fatto che io ti venga ancora dietro è totalmente stupido, e non me lo merito."


Louis si costrinse a non abbassare lo sguardo. -"Okay."


Questo lo fece incazzare ancora di più. Premette una mano sul muro del bangalow dietro le spalle di Louis, quasi spaventandolo. Lo guardò serio, senza alcuna traccia di ironia, completamente arrabbiato, incazzato, deluso. -"Okay, Louis? Okay? Mi stai fottutamente prendendo per il culo? Vuoi farti scopare da quel coglione lì dentro e liquidarmi con un semplice okay? Ti credevo migliore di così."


"Allora sbagliavi. Sono esattamente così, e tu non ci puoi fare niente."


"Sei tu che non puoi, che non puoi farmi questo."- quasi urlò -"Cazzo Louis, l'unica fottuta cosa che per tutta la vita ho amato follemente è stato il mare. Poi ho visto i tuoi occhi, che sono quasi dello stesso colore, e diamine, non ci ho capito più niente. Sei stata l'onda più grande della mia vita, l'onda che non sono riuscito a prevedere. E ora non puoi farmi questo, semplicemente non puoi."

Lately | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora