Trentasei - Lose you

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L'acqua era fredda sulle parti del corpo lasciate scoperte dalla muta, ma ad Harry non interessava minimamente. Era determinato a vincere come non lo era mai stato in tutta la vita: stavolta non per la soddisfazione personale del successo, ma per rendere fieri coloro che lo stavano guardando, non solo dalla riva.

Alzò la testa al cielo per un attimo. "Mamma, questa è per te." pensò sussurrando, immaginando la forza del vento che trasportava quelle parole bisbigliate fin dove lei avesse potuto sentirle.

Jace non era molto lontano da lui, steso sulla tavola, e vicino a loro c'erano gli altri due surfisti che erano riusciti ad accedere alla finale: Michael Clifford e Logan Gavis.


Jace girò la testa verso di lui. -"Pronto ad essere stracciato Styles? Tanto ho saputo che hai il fidanzatino, almeno puoi consolarti se ci rimani troppo male."


Harry non si girò nemmeno a guardarlo quando rispose. -"Puoi sempre scoparti Tate, quando ti strapperò di mano quel primo posto."


Jace ringhiò, ma rispose borbottando qualcosa che Harry non riuscì ad afferrare, e probabilmente era meglio così.

Prese un respiro profondo concentrandosi sul rumore del mare agitato e sul ritmo della corrente che faceva muovere le loro tavole. Si stese sulla sua e cominciò a remare più a largo, lontano dagli altri surfisti, alla ricerca del punto perfetto per prendere le onde. Ne perse un paio molto buone che furono prese da Logan e Jace, ma non demorse. Poi lo trovò. Si fermò all'istante quando sentì una leggera risacca tirare indietro l'acqua sotto di lui. Si girò, veloce, si sdraiò sulla tavola e non appena la risacca si fece più forte cominciò a remare con quanta più energia poteva. Saltò in piedi nel momento giusto, nel momento perfetto.

Sorrise concentrato mentre apriva le braccia e piegava leggermente le gambe per tenersi in equilibrio, facendo appiglio con i piedi sulla paraffina appiccicosa che Niall si era premurato di stendere, sfrecciando sull'acqua. Cavalcò l'onda lateralmente giusto per un secondo, poi subito, prima che si facesse troppo tardi, eseguì quella serie di trick sulla quale si allenava da settimane. Saltò sulla cresta dell'onda con un movimento di bacino, atterrò con eleganza sull'acqua e con sforzo immane fece di nuovo la stessa cosa, doppiando così sia il trick sia il punteggio. Stava per muovere il bacino lateralmente per eseguire un'altra evoluzione quando inaspettatamente, girando di poco la testa, aveva notato che l'onda era più grande del previsto e che si stava chiudendo su se stessa. Così abbandonò l'idea del trick che aveva in mente e fece ondeggiare la tavola lateralmente, prendendo sempre più velocità grazie alla forza dell'onda stessa e delle correnti che la spingevano. Poi l'acqua creò un tubo intorno a lui, e un muro azzurro che sapeva avesse la forza di un uragano lo avvolse, ma lo spaventò, benché forse avesse dovuto farlo. Trattenne il fiato.


-


"Niall, dov'è Harry?"- chiese Louis, portandosi le mani tra i capelli, in un gesto nervoso.


"Dentro l'onda."- rispose, cercando di non far trasparire il suo nervosismo. Il mare non offriva spesso onde per cui allenarsi con i tubi, sapeva che Harry non ne era molto pratico. Ma sapeva anche che quel genere di cose facevano molta scena e quindi erano utili nel punteggio.


"Dentro? Come è possibile?"


"Si chiama tubo, vale e ti può dar punti solo se riesci ad uscire e a rimanere in piedi per qualche altro secondo."- spiegò.


Il nervosismo di Louis era palpabile. Così fu Zayn, che li aveva raggiunti, a porre una domanda al biondo. -"La tua voce mi suggerisce che non è una cosa in cui Harry è molto bravo."


"Chiudi quella bocca Zay."- Niall gli diede uno schiaffetto giocoso dietro la spalla -"Non vorrei che portassi sfiga, sai com'è."


Zayn sorrise, ma poi rimase in silenzio davvero, così come tutto il resto del pubblico. Erano tutti in silenzio, col fiato sospeso, aspettando di vedere le cose evolversi? Harry ce l'avrebbe fatta? Per tutti era un no quasi certo, fare un tubo così grande e uscirne fuori in piedi era quasi impossibile per chi non ci si allenava spesso. E Harry non lo faceva di certo.

Lately | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora