<<No Nicole, non provare a sbirciare. È per il tuo bene.>>
Ovviamente non lo ascoltai, spostai una parte del tendone e ció che vidi fu materiale sufficiente per un attacco d'ansia.
Le persone erano così tante che a stento ne distinguevo i volti, erano una massa indistinta che partiva da pochi metri distante dal palco arrivando non so dove.
Coprii tutto con la tenda chiudendo gli occhi e portandomi una mano al petto, stavo tremando.
<<Te l'avevo detto. Perché devi essere così testarda? Dai, respira con me.>>
Carter cercó di regolarizzare il mio respiro ma ormai era troppo tardi, volevo tornare indietro e annullare tutto, sentivo che era tutto troppo grande per me, non sarei mai stata in grado di cantare davanti a tutte quelle persone.
<<Nicole, guardami. Respira.>>
<<N...no andiamo via. Io non ce la faccio.>>
Vedevo Carter guardarsi intorno, forse stava cercando qualcuno, non ci feci caso.
Mi accasciai e, credendo che piangere mi avrebbe aiutato a sfogarmi, non provai a trattenermi.
<<Tra poco dovrete uscire! Tenetevi pronti!>> urlò Nathan saltellando dall'ansia.
Quelle parole peggiorarono il mio stato mentale.
<<Che succede qui?>>
Dalla mia angolazione vedevo solo i piedi di Ryan, fino a quando non si accovacciò davanti a me, accanto a Carter che lo guardava in cerca di aiuto.
<<Vai a prepararti. Ci penso io.>> disse all'amico, che dopo avermi stretto il braccio in segno di solidarietà, andò dritto ai camerini.
<<Chi è stato a truccarti? Devo farci quattro chiacchiere.>>
Alzai lo sguardo su di lui che mi stava parlando con un tono mai sentito prima, come se si stesse rivolgendo ad una bambina.
<<Perché?>> chiesi.
La curiosità prevalse sull'ansia, smisi di piangere.
Si accorse di star riuscendo nel suo intento e il suo sorriso si allargò.
<<Perché ho paura di scordarmi le parole della canzone per assicurarmi che quei coglioni la fuori non ti guardino.>>
Sbuffai trattenendo una risata.
<<Sono venuti per guardarci, mi pare ovvio guarderanno pure me.>>
<<No, sono venuti per ascoltarci, non per guardarci. Dovrei chiedere a Nathan di far appendere un insegna sul palco con scritto "Togli gli occhi di dosso alla vocalist">>
Scoppiai a ridere dandogli un colpo sul braccio. Era assurdo come riuscisse a modellare le mie emozioni nonostante la sua terribile apatia.
Il pubblico fuori scandiva i nostri nomi, urlava il nome della Band, impaziente di vederci uscire fuori dalla tenda.
Mi ritrovai a pensare alle parole di Daniel.
"Sei quel genere di ragazza attratta solo da chi riesce a tenerti testa", Ryan era un fuoriclasse, lui non mi "teneva testa", lui ne era padrone.
Si alzò afferrando la mia mano per tirarmi su.
Mi baciò a lungo e anche l'ultimo accenno d'ansia scomparve, dimenticai di trovarmi nel backstage di un concerto, il nostro.
<<Prendilo come un portafortuna.>> disse staccandosi da me sorridente.
<<Ragazzi! Ora! Uscite!>> urlarono Nathan e i tecnici all'unisono.
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•I'M A DISASTER•
Teen FictionQuando Ryan Allen entró al Roxy Bar, Nicole non aveva ancora idea di cosa il destino avesse in serbo per lei. Il suo più grande segreto nelle mani del più stronzo manipolatore della Dalton High School, tormentato da un passato responsabile della sua...
