<<Tienila ferma>>
<<Stiamo esagerando forse?>>
<<Basta così! Smettetela!>>
<<Nicole ti prego svegliati!>>
<<Nicole!>>
<<Che cazzo facciamo?>>
<<Non si sveglia>>
<<Io me ne vado>>
<<Nicole!>>
<<Nicole!>>
<<Nicole!>>
Aprii gli occhi lentamente cercando di mettere a fuoco la persona che continuava a chiamare il mio nome insistentemente.
Era chino su di me, con le braccia dietro la mia schiena e il viso a pochi centimetri dal mio.
<<Brent?>>
Mi sentivo intorpidita e sporca, lui mi strinse forte contro il suo petto, la testa permuta dentro l'incavo del suo collo.
Il profumo familiare di bucato e il battito del suo cuore inizialmente mi tranquillizzarono.
Mi trovavo su un letto che conoscevo molto bene, il suo.
All' improvviso dei conati di vomito mi pervasero, cercai di trattenermi.
Subito realizzai il motivo per il quale mi trovassi li e cosa fosse successo.
<<Temevo di dover chiamare un'ambulanza>>
Si stacco un po' da me parlando affannosamente, esaminandomi come per assicurarsi che stessi bene.
Cercai di parlare ma la voce mi uscì a stento.
<<Cosa è successo?>>
Ricordavo bene la bevanda strana che mi avevano costretta a bere, le risate e tutto ciò che successe prima che perdessi conoscenza.
La compassione si fece strada sul suo volto quando allungò una mano per sfiorarmi delicatamente la guancia.
Subito mi allontanai scivolando all' indietro per mettere quanta più distanza possibile tra noi.
Anche lui faceva parte di tutti coloro che avevano provato piacere nel farmi del male.
<<Sei davvero sicura di volerlo sapere?>>
Lentamente anuii senza mai distogliere lo sguardo dal suo, lo vidi chiudere gli occhi, per poi riprendere a parlare.
<<Ieri Kayla venne a parlarmi. Mi disse che aveva intenzione di aiutarmi, di farmi perdonare da te, che attraverso un "obbligo" di quel giochetto del cazzo qualcuno mi avrebbe chiamato chiedendomi di venire, loro ci avrebbero lasciati soli così avremmo potuto parlare. Quando sono arrivato però, vedendoti con quel bicchiere in mano, ho subito pensato che ci fosse qualcosa che non andava, quando hai perso conoscenza iniziai ad allarmarmi e poi....>>
Si fermò incerto, non sapeva se valesse la pena continuare e tutto ciò non fece altro che spaventarmi ulteriormente.
<<Poi cosa?>>
Vidi in lui la stessa espressione che assunse quando mi rivelò di aver scritto quell'articolo sul mio conto.
Abbassando lo sguardo estrasse con cautela dalla tasca interna della giacca delle fotografie.
<<Poi queste...>>
Erano tre scatti aventi tutti lo stesso soggetto...me.
Nel primo indossavo solo la mia felpa, avevo la schiena poggiata a muro e tenevo in mano una bottiglia.
Nel secondo scatto indossavo solo la biancheria intima così come nel terzo.
In tutte le foto era ben visibile che fossi incosciente, priva di sensi.
<<Non capisco.>>
Sentivo la voce incrinarsi ad ogni parola e gli occhi iniziavano a bruciare, le lacrime premevano per uscire.
<<Volevano consegnarle al preside per farti espellere. Le ho recuperate subito prima che potessero finire nelle mani sbagliate.>>
Non sapevo più a cosa credere, non potevo più fidarmi delle sue parole.
<<Perché dovrei crederti? Dopo tutto quello che è successo.>>
Le parole mi morirono in gola quando accorciò le distanze tra noi scostandomi una ciocca di capelli dal viso.
<<Sai che non permetterei mai a nessuno di farti del male.>>
Senza accorgermene le lacrime iniziarono a bagnare il copriletto, colando dal mento.
<<Non mi è rimasto più nessuno, Brent.>>
Fece scorrere le dita dal mio viso fino a sotto il mento costringendomi a guardarlo.
<<Io ci sono sempre.>>
<<Dimmi qualcosa che mi convinca che non c'entri niente con tutto questo. Aiutami a fidarmi di nuovo di te.>>
<<Ti basta se ti dico che ti amo?>>
Il suo bacio fu tanto delicato da procurarmi una serie di brividi lungo la schiena.
Sentii le sue mani scendere lungo i miei fianchi sollevandomi dal letto per posizionarmi a cavalcioni sulle sue gambe.
Mi lasciai completamente andare nella sua stretta alzando la testa mentre le sue labbra scendevano sul mio collo.
Si allontanò da me sorridendo, era confuso quanto me da ciò che stava succedendo.
Sperai con tutte le mie forze di non stare commettendo un altro errore.
Non avevo mai visto sorriso più bello di quello che mi rivolse in quel momento.
Riprese a baciarmi, sta volta avidamente, con un'insolita impazienza di chi finalmente ottiene ciò che ha sempre desiderato.
La sua presa si fece più salda sui miei fianchi mentre cingevo il suo collo con le braccia.
Distesi la schiena sul letto mentre lui si chinò su di me, le sue mani calde accarezzavano il mio corpo mentre la sua bocca continuava a giocare con la mia.
<<Andiamo oltre?>> mi chiese ansimante.
Il suo fiato sul mio collo continuava a procurarmi brividi e scosse, non mi ero mai sentita così.
Per tutta risposta lo attirai ancora di più a me.
Il desiderio nei suoi occhi non era lo stesso del mio, ne ero consapevole.
Ciò che muoveva i miei movimenti era momentanea attrazione fisica, ciò che muoveva i suoi...era amore.
Un sentimento che non sarei mai stata in grado di ricambiare.
Il suo tocco delicato mi provocava un'esplosione di sensazioni mai provate prima.
Con le dita accarezzai l'addome scolpito e i muscoli contratti delle braccia, passai le mani tra i riccoli dietro il collo procurandogli un brivido impercettibile.
Non avevo mai immaginato una situazione del genere con Brent, ma non risultava per niente strana ai miei occhi.
Mi ostinavo a non pensare al fatto che la nostra amicizia sarebbe stata rovinata da quello che stavamo facendo.
Mi lasciai completamente andare, dopo essere stata male per così tanto tempo, in perenne conflitto con me stessa, per la prima volta nella mia vita mi sentivo libera.
Continuammo ancora a lungo, fino ad appagare il piacere di entrambi, per poi lasciarci ricadere sul materasso, le fronti sudate, le nostre mani ancora intrecciate.
<<È stato...>>
<<Strano?>> continuai per lui fissando il soffitto.
<<Bello.>> disse lui invece, sorridendomi.
<<Sai, dovremmo rifarlo.>> continuó.
E mentre lui fantasticava su una prossima volta, io iniziavo a pentirmi di ciò che avevamo fatto.
E fantasticavo su possibili modi per filarmela.
STAI LEGGENDO
•I'M A DISASTER•
Teen FictionQuando Ryan Allen entró al Roxy Bar, Nicole non aveva ancora idea di cosa il destino avesse in serbo per lei. Il suo più grande segreto nelle mani del più stronzo manipolatore della Dalton High School, tormentato da un passato responsabile della sua...
