<<Lo stiamo facendo davvero?>>
Avevamo deciso di arrivare in anticipo per poi ridurci ad aspettare in macchina davanti il cancello della villetta di Taylor.
Nessuno dei due osava dirlo ad alta voce, ma entrambi eravamo pentiti della nostra decisione mentre dalla nostra postazione seminascosta osservavamo coppie e gruppetti attraversare il vialetto per entrare in quella casa.
Ryan stava davvero bene quella sera, più di quanto volessi ammettere, i capelli erano cresciuti parecchio e li teneva tirati indietro, cosa che lo faceva sentire parecchio a disagio.
Chiunque si sarebbe accorto che non ci importava granché di essere li, a partire dal nostro abbigliamento.
Ryan aveva addosso la stessa maglietta nera dalla mattina, la sua pelle di notte sembrava ancora più chiara e le ombre sotto gli occhi più profonde.
Io avevo un vestito nero preso in prestito da Eve all'ultimo minuto, scomodo e aderente.
L'aria gelida alle gambe mi faceva rabbrividire, ci trovavamo di fronte al cancello, davanti a noi il vialetto era deserto, dovevano trovarsi ormai tutti dentro casa.
<<Ripetimi perchè siamo qui.>> gli chiesi.
<<Per noia.>> disse lui.
No, Ryan. Tu sei qui per noia. Io sono qui perché me lo hai chiesto tu.
Ci incamminammo a passo deciso, la musica si faceva sempre più forte man mano che ci avvicinavamo alla porta d'ingresso spalancata, notai che non c'era nessuno a sorvegliare l'entrata.
L'odore di alcol e sudore era nauseante, nonostante la festa fosse iniziata da poco erano già tutti ammassati a ballare.
Ci avvicinammo al tavolo pieno di alcolici, dietro il quale un ometto basso e calvo faceva roteare bottiglie di vetro col fare teatrale.
<<Ma guarda un po', il vecchio Allen!>>
Gli occhietti a palla dell'uomo si posarono su di me, il volto di Ryan parve rilassarsi.
<<Come va Steve?>>
<<Sobrio da quattro mesi, fratello. Il solito?>> chiese lanciando in aria una bottiglia per prenderla al volo.
<<Si, fanne uno anche per lei.>>
Pareva che la mia espressione confusa lo divertisse, ma non ero per niente sorpresa dalla varietà di persone che potevano considerarsi amiche di Ryan.
<<Stai attenta con lui ragazza. È un vero bastardo.>> disse passandoci i drink prima di allontanarsi.
Mi girai verso Ryan che stava già bevendo.
<<Era uno degli alcolisti anonimi>> disse con nonchalance.
<<Si, lo so. Ero un ragazzo difficile.>>
Il fatto che ne parlasse con tranquillità mi dava l'impressione che avesse superato quei brutti momenti della sua vita, ma non potevo fare a meno di pensare a quanto poco conoscessi il ragazzo che avevo accanto.
<<Non che tu ora sia un ragazzo facile.>> risposi ironica.
Mi rispose con un'alzata di spalle.
<<Quale onore, Ryan e Nicole alla mia festa.>>
La voce di Taylor alle nostre spalle mi fece sobbalzare, Josh accanto a lei salutò Ryan con il pugno.
Gli occhi della ragazza erano puntati su di me, scorrevano curiosi sulla mia figura mettendomi a disagio.
<<Non mi aspettavo di vederti qui.>> continuó con voce melliflua.
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•I'M A DISASTER•
Novela JuvenilQuando Ryan Allen entró al Roxy Bar, Nicole non aveva ancora idea di cosa il destino avesse in serbo per lei. Il suo più grande segreto nelle mani del più stronzo manipolatore della Dalton High School, tormentato da un passato responsabile della sua...