44.

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Stavo tremando.

Lui cercava di scaldarmi cingendomi le spalle con le braccia, sentivo il suo respiro mescolarsi col mio, il suo profumo addosso.

Il tramonto si alternava con la luce soffusa della luna, prima lentamente, poi sempre più veloce, il suo volto illuminato dal sole continuava ad essere nascosto dall'oscurità ad un ritmo spaventoso.

I suoi occhi riflettevano la luce del sole diventando rosso fuoco per poi tornare del solito nero cupo e spento.

Il paesaggio cambió improvvisamente catapultandomi sul letto di un secondo ragazzo ricoperto di sangue dalla testa ai piedi.

Gli occhi smeraldo colmi di lacrime, le sue mani, al contrario del primo, erano ghiacciate.

Volevo scappare ma era come se mi muovessi a rallentatore, volevo gridare ma le mie labbra erano serrate.

Lo scenario cambiò ancora, ero tra le braccia di un uomo in completo grigio, che gridava frasi sconnesse scaraventandomi ripetutamente a terra.

Gli scenari presero a cambiare troppo velocemente.

Di nuovo mi trovai al sicuro al tramonto tra braccia calde e profumo conosciuto, poi il sangue e la notte, poi di nuovo il pavimento ghiacciato.

<<Nicole! Svegliati! Ma che fai a terra?!>>

Mi svegliai con la schiena sudata incollata al pavimento, la gola bruciava come se avessi urlato a squarciagola, avevo le guance umide e non riuscivo a smettere di tremare.

<<Tirati su>>

Le braccia di Carter mi riportarono di peso sul letto, mi porse una felpa aiutandomi ad indossarla ma continuavo a tremare senza controllo.

<<Nicole, non puoi andare avanti così. Hai sognato di nuovo lui?>>

<<C'era B...brent e...e Matt e Ryan, e poi di nuovo Brent.>>

<<Ok, calma. Respira con me.>>

Cercai di regolarizzare il mio respiro seguendo quello di Carter, senza poter controllare i singhiozzi.

<<Vado a farti una camomilla.>>

<<No, ti prego.>> senza pensare a quello che stavo facendo, lo trattenni per la manica del pigiama, non volevo restare da sola.

<<Va bene, fammi spazio.>>

Si stese accanto a me, come ogni notte da quando Ryan mi aveva tagliato fuori dalla sua vita, da quando aveva deciso di non fare più parte della mia.

<<Shh...prova a calmarti, continua a respirare.>>

La sua mano scorreva tra i miei capelli, gesto che di solito mi dava conforto, ma non quella sera.

<<N...non ce la faccio C...Carter. Mi manca.>>

<<Lo so, lo so>>

<<I...io lo odio.>>

<<Sarebbe tutto più facile se lo odiassi davvero Nick.>>

————

<<Pronto? Si, salve...Carter Wilson. No! Non voglio informazioni, voglio parlare con il produttore!>>

<<Hey Nick...psss Nicole!>>

Mi voltai in cerca della voce di Sam che stava cercando di attirare la mia attenzione.

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