58.

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Non ricordo che ore fossero, sapevo solo fosse notte fonda e io stessi dormendo.

Quando un urlo mi svegliò all'improvviso, spaventandomi a morte.

<<Lasciami! No!>>

Il ragazzo accanto a me urlava in modo straziante, gli occhi ancora chiusi e gonfi per il sonno.

Ero abituata al suo sonno agitato, ma mai avevo provato tanta paura come quella sera.

Non era in se, si dimenava più del dovuto, teneva le mani sulla guancia, premendo come se bruciasse.

Sotto l'orecchio, all'altezza della cicatrice.

Non provai a svegliarlo, sarebbe stato peggio.
Avrei voluto aiutarlo ma come al solito mi trovavo impreparata.

Sapevo avrebbe provato vergogna per aver mostrato debolezza davanti a me, seppur senza volerlo.

Si svegliò da solo ansimando, si guardava attorno come per capire dove si trovasse.
Avrei tanto voluto entrare nella sua testa.

<<Ryan...>>

Sfiorai il suo braccio, mi guardava sconvolto.
Strinse la mia mano e se la portò al petto, il suo cuore batteva così forte che credevo sarebbe esploso.

<<Che è successo? Cosa hai sognato?>>

Ansimava ancora ma sembrava più tranquillo.
Si lasciò cadere su di me, tra le mie braccia, incastrando la testa nell'incavo del mio collo.

Che subito si bagnó con le sue lacrime.

Finsi di non notarlo, sapevo si sarebbe irrigidito e non volevo.
Volevo si aprisse con me, volevo tirasse fuori ciò che da sempre lo tormentava.

Ciò che prima o poi lo avrebbe distrutto.

<<È successo di nuovo. Succede sempre.>>

<<Cosa, Ryan? Cosa succede?>>

Accarezzavo i suoi capelli, sperando con tutta me stessa che il giorno dopo non avrei pagato quelle rivelazioni con la sua freddezza.

Sperando che non si sarebbe pentito di avermi reso partecipe dei suoi traumi, allontanandosi di nuovo.
Chiudendosi in se stesso.

<<Stava per uccidermi. Avrebbe voluto.>>

Strofinava il taglio sullo zigomo come se volesse strappare via il ricordo, ma non avrebbe mai potuto.
Avevo paura di ascoltare, avevo paura di scoprire cosa avesse dovuto subire.

"Nato e cresciuto da solo"
"Non sarebbe mai arrivato ai diciotto anni"

<<Di chi stai parlando?>>

<<Lo ha fatto di nuovo. Io...io sarei morto. Volevano arrestarlo. Ha pagato la cauzione.>>

Frasi sconnesse uscivano dalla sua bocca, terrificanti come i suoi occhi ancora spalancati.
Per un attimo avrei creduto stesse ancora dormendo.

<<Chi, Ryan? Chi volevano arrestare?>>

Non avrebbe mai parlato con quel tono da sveglio, non si sarebbe mai mostrato così spaventato.

Si allontanò da me, la mia maglia ancora bagnata delle sue lacrime, crollò sul materasso girandosi di lato.

Addormentandosi come se non si fosse mai svegliato.

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"New York Times Nuova coppia dell'anno: Ryan Allen e Nicole McCartney. I social impazziscono."

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