Capitolo 30

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Un raggio di sola filtra attraverso la tapparella abbassata e finisce dritto sulle mie palpebre, svegliandomi.

Trattengo uno sbadiglio e guardo l'ora sul cellulare: sono ampiamente in tempo per la scuola.

Solo in quel momento mi rendo conto che il letto è freddo, troppo freddo per essere occupato da due persone.

Mi giro di scatto dall'altra parte e il mio cuore perde un battito: dove dovrebbe esserci Magnus c'è solo la sua parte di lenzuolo stropicciata.

Devo stare calmo, magari è solo andato in bagno. O sceso per colazione.

Forse la colazione è più probabile, visto che i suoi vestiti, ieri sera sparsi sul pavimento, non ci sono più.

Prendo una felpa e dei pantaloni dall'armadio e vado velocemente in bagno a vestirmi e darmi una sistemata, poi scendo in sala da pranzo.

Intorno al tavolo ci sono mia madre, mia sorella e due posti vuoti, uno per me e probabilmente l'altro per Magnus, visto che Max è rimasto dai Blackthorn.

Tiro un sospiro di sollievo e vado a sedermi.

"Buongiorno bell'addormentato" esclama Izzy, pimpante già di prima mattina.

"Deduco che ieri sia andata bene" le dico, nella speranza che inizi a parlare e non chieda la mia opinione.

Lei ridacchia ed è sul punto di iniziare a raccontare, quando dalla cucina giunge una voce: "E poi, dicevo, abbiamo visto uno di quei filmetti horror e- buongiorno Alec, sembri appena uscito dalla bara!"

Con un brivido lungo la spina dorsale mi rendo conto che quel posto vuoto è per Jace. E che Magnus se n'è andato chissà quando.

Mentre Izzy e Jace raccontano a turno episodi dei rispettivi appuntamenti della sera prima, giro il mio tè con il cucchiaino, sovrappensiero. Magnus se n'è andato, senza nemmeno lasciare un messaggio o un post it. Oggi a scuola lo vedrò e sono sicuro che chiariremo tutto, ma non posso impedire che pensieri negativi mi assaltino.

Finita la colazione torno in camera per prendere lo zaino e il telefono, nella speranza di vedere un messaggio o una chiamata persa da parte sua. Niente.

Niente nemmeno durante il tragitto per andare a scuola.

Resto con gli altri, anche se un po' in disparte, mentre aspettiamo che suoni la campanella. Ogni volta che una macchina gira l'angolo della scuola spero che sia quella di Ragnor, ma quando la campanella sancisce l'inizio della giornata scolastica loro non ci sono ancora.

Dico agli altri di iniziare ad entrare e resto fuori ad aspettare ancora un po'.

Dopo quasi un quarto d'ora, di lui non c'è traccia. Forse entra alla seconda ora. O forse sono venuti in pullman e non li ho visti. Entrando a scuola cerco di convincermi che sia così.

                               ***

Manca un'ora alla pausa pranzo. Mi sto trascinando verso l'aula di inglese quando, guardando fuori dalla finestra, vedo Magnus in cortile. Il mio sollievo è immediato: sta parlando con una ragazza bionda con una strana acconciatura che sono sicuro di aver già visto, ma per lo meno è qui. Potremo parlare e sono sicuro che abbia un ottimo motivo per essersene andato.

Cerco di uscire in giardino dalla portafinestra per raggiungerlo, ma è chiusa a chiave. Beh, posso sempre parlargli in mensa tra un'ora.

***

Avrei potuto parlargli dopo se si fosse presentato in mensa, ma non l'ha fatto.

Dopo averla percorsa per intero con lo sguardo e aver assodato che lui non c'è, vado a sedermi al nostro tavolo. Gli altri non sono ancora arrivati, quindi devo tenergli il posto.

Under Pressure || MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora