Capitolo 7

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Mercoledì, ore 6:49

La sveglia suona, riempiendo la stanza con il verso di un'anatra arrabbiata.

Apro gli occhi e mi metto seduto di scatto, poi mi alzo pimpante come al solito, prendo il telefono che in questo momento sta facendo da sveglia e anzichè far cessare la suoneria lo appoggio di fianco all'orecchio di Raphael, facendolo sobbalzare.

Lui spegne la suoneria (che stava iniziando a diventare fastidiosa) e inizia a lanciarsi in una serie di imprecazioni contro di me davvero strabiliante, per uno che ha appena aperto gli occhi.

Ridacchio e corro in bagno a prepararmi per la giornata.

*****
Ore 8:19

Io e R&R siamo già davanti a scuola: Raphael sta ancora leggendo brani dal libro di letteratura, Ragnor sta chiacchierando con Tessa, che è appena arrivata, e io mi guardo intorno circospetto.

Non mi è piaciuto per niente il modo in cui Pangborn ha detto "Io e te abbiamo un conto in sospeso, Bane".

Se devo essere sincero, ho un po' paura di quello che potrebbero farmi lui e il suo gruppetto, ma finchè resto con qualcuno sono al sicuro.

Come ieri all'uscita: Pangborn e Zara mi guardavano come se volessero uccidermi, ma hanno visto che con me c'erano Jace e Clary e mi hanno lasciato stare.

Proprio in quel momento un'auto con tutta l'aria di essere molto costosa si ferma davanti alla scuola e le portiere dietro si aprono: da un lato scende Izzy, bella come al solito, e dall'altro scende Alec. Strepitoso come sempre.

È arrivata anche Clary, accompagnata da una donna molto simile a lei che deduco essere sua madre.

La macchina che ha lasciato i fratelli Lightwood davanti a scuola riparte.

Izzy la guarda allontanarsi, come per assicurarsi che chiunque ci fosse a bordo non possa più vederla, poi mi fa un saluto con la mano e va da Clary e sua madre.

Alec osserva la sorella per un attimo, poi si avvicina a me con aria disinvolta.

ASPETTA CHE?!?! Si sta avvicinando A ME?!

Beh, okay che sono favoloso, però A ME... wow.

Però non mi farò beccare in flagrante ad ammirarlo, no.

Fingo di guardare il cellulare e mi costringo ad assumere un'aria annoiata.

"Buongiorno Magnus" mi saluta.

"Buongiorno Alexander" dico ricambiando il saluto.

"Come va?"

La conversazione sta prendendo una piega banale, però mi piace.

"Bene, tu?"

"Bene, bene" risponde lui, e sembra voler aggiungere qualcos'altro quando io blocco le sue parole sul nascere.

"Stavo pensando - dico infatti - che io ho il tuo numero, ma tu non hai ancora il mio" concludo con un sorrisetto.

"Già..." mormora lui.

Senza pensarci due volte vado su Whatsapp e apro la chat con lui che forse, e dico forse, ho pensato di iniziare con lui già da ieri.

Under Pressure || MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora