"Te lo chiederò un'ultima volta: perchè. Mi stavate. Seguendo?!"
Apro gli occhi di scatto e sbatto le palpebre.
"Te lo dirò un'ultima volta: non. Ti stavamo. Seguendo."
Mi metto a sedere e mi passo una mano tra i capelli.
R&R stanno litigando. Ancora. Quando litigano, è come vivere in uno stato di guerra fredda: niente grida isteriche, niente scherzi strani, niente risse, solo occhiate fulminanti e discussioni fredde; arriva ad esserci talmente tanta tensione che i miei capelli restano perennemente dritti e sono costretto ad abbondare con il gel per non sembrare il cosplay di Medusa.
E la parte peggiore è che la guerra non si conclude finchè non mi schiero dalla parte di uno dei due.
Che è esattamente l'ultima cosa che voglio fare.
Faccio una lista mentale dei posti dove potrei trasferirmi temporaneamente per stare fuori dal loro litigio: sotto un ponte, da Catarina, nel garage dei vicini, da Alec, da...
Alexander.
Non ho sognato, ieri sera, vero?
Perchè se si fosse trattato di un sogno, non credo che potrei trattenermi molto a lungo dal verificare che il sapore delle sue labbra fosse come quello sentito in sogno...
"Magnus, non fare finta di niente e trascina il sedere in cucina. In fretta."
Sbuffo. Non mi hanno concesso nemmeno il tempo di svegliarmi per bene.
Butto le gambe fuori dal letto, cerco le pantofole con il piede e, una volta trovate, me le infilo.
Poi mi alzo lentamente e ciabatto fino in cucina, lasciandomi cadere su una sedia.
"Mh?" mugolo piuttosto scocciato.
"Rap- questo individuo crede che lo stessimo pedinando"
"Oh, ma io non lo credo. Io lo so."
"E se lo sa qual è il problema?" biascico.
"Che non so perchè lo stavate facendo"
Non ho voglia di litigare. O di spiegare. O di inventare scuse elaborate.
"Perchè ci annoiavamo - rispondo con le palpebre semichiuse - e ora, se volete scusarmi, dato che mi avete strappato dal felice mondo dei sogni in favore della cruda e triste realtà, è mio dovere rendermi presentabile per allietare le giornate degli altri."
Detto ciò mi alzo e mi avvio verso il bagno, lanciando uno sguardo all'orologio appeso alla parete.
Sono le 7. E oggi non c'è nemmeno scuola.
Quanto li odio.
***
Una volta finito il mio rituale di bellezza mattutino ritorno in cucina.
R&R stanno ancora battibeccando.
Prendo il cellulare e guardo se ci sono messaggi: mi ha scritto Tessa, l'amica di Ragnor, e anche Clary e Simon. Catarina mi ha chiamato, forse farei meglio a richiamarla, più tardi. Ma di suo nulla. Niente, zero, vuoto assoluto.
Forse dovrei chiamarlo io, in fondo quel che è successo è capitato perchè entrambi lo desideravamo.
O meglio, io di sicuro. E lui non ha fatto nulla per staccarsi, anzi.
Okay, ora lo chiamo.
Anzi no. E se non volesse sentirmi? E se stesse ancora dormendo? E se...
"Magnus, che ne pensi?"
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Under Pressure || Malec
FanfictionPer Magnus Bane è il primo giorno in una scuola nuova, a Brooklyn, fiancheggiato dagli amici di sempre, Ragnor e Raphael, che ogni giorno sostengono e supportano il loro amico nelle sue scelte stravaganti e dettate dal cuore. Ma i nuovi compagni di...