Capitolo 11

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Sono passate tre settimane da quel primo pomeriggio in cui Alec è venuto a casa mia a portarmi i compiti e, da allora, è tornato qui tutti i giorni.

Anche Jace, Clary, Sheldon e gli altri vengono a trovarmi spesso, al contrario di Raphael: sebbene viviamo insieme, lo vedo solo quando torna a casa la sera tardi.

Secondo Ragnor è perchè si è trovato una fidanzata, secondo me è perchè spaccia.

Abbiamo già organizzato un pedinamento notturno per capire dove va, lo metteremo in atto la prossima settimana.

Comunque, tra sei giorni potrò tornare a scuola e riprendere abitualmente le lezioni.

Non che muoia dalla voglia di tornare là, ma farmi bocciare per le troppe assenze non mi sembra una grande idea.

Però ho ancora sei giorni di pace e voglio approfittarne per finire Glee e... sì, anche per passare altro tempo da solo con Alexander.

In questi giorni abbiamo parlato molto, di noi, dei nostri interessi, dei nostri hobby, della nostra vita... Per me è così facile parlare con lui, certe volte mi vedo costretto a bloccarmi per non parlare troppo.

Cosa che non faccio mai, ma non voglio annoiarlo. Voglio sapere di lui, ma lui parla molto meno di me, e la cosa mi dispiace...

E per mettermi in pari con i compiti, ovviamente.

Alec è appena arrivato con i compiti di oggi, raccolti alle varie lezioni da lui, Catarina, Sissy e gli altri.

Osservo gli appunti, da quelli ordinati e in bella calligrafia di Clary a quelli confusi e scritti in geroglifico di Jace.

Letteratura e biologia sembrano abbastanza facili, ma matematica... un po' meno.

"Mi potresti spiegare questa roba?" chiedo indicando gli appunti.

"Certo, non è difficile. E poi, non me la cavo male in matematica"

Ci sediamo intorno al tavolino del soggiorno, tirando fuori penne e quaderni.

Ascolto Alec parlare, è veramente bravo a spiegare le cose, secondo me è anche meglio del professore.

E poi, ha una voce così calda e rilassante, dei capelli di un nero così intenso, come una notte senza luna e senza stelle, spettinati: devo trattenermi a tutti i costi dal rimetterglieli a posto.

E quegli occhi, sono così...

"Magnus, hai capito?"

Eh?! Cosa?! Chi, io?!

"Certo Alexander, sei stato gentilissimo a spiegarmi tutto questo - rispondo chiudendo di scatto il quaderno - guardiamo Glee?"

Lui annuisce e inizia a riporre le sue penne e il suo quaderno nello zaino mentre io accendo la tv.

Poco dopo siamo entrambi sul divano a guardare la quinta stagione di Glee.

"Sai - dice Alec dopo un po' - secondo me somigli a Kurt"

"Perchè?"

"Perchè avete un carattere simile. E un gusto nel vestire molto... particolare"

"Ehi! Il mio stile è impeccabile! E poi, siamo diversi su un sacco di cose: lui ha gli occhi azzurro ghiaccio, io no; lui ha i capelli castani, io no; lui ha una voce acutissima, io no; lui è gay, io no; lui..."

"Non lo sei?" chiede Alec.

Non sono cosa?

Ah, sì. Gay.

Beh, no. Sono bisessuale. Ma come mai sembra così sconvolto?

"No, non sono gay. Sono bisessuale"

Under Pressure || MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora