Capitolo 8

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IO NON SONO GAY! E DI CERTO NON STAREI MAI CON UN FROCIO, UNO SCHERZO DELLA NATURA COME LUI!

Queste parole continuano a ronzarmi nel cervello come uno sciame di vespe: pungono, fanno male, ma anzichè pungere e morire come le api, queste continuano a vivere e pungere. E a farmi stare male.

Mi sono pentito di aver detto quelle cose nell'istante esatto in cui le ho dette.

Ma ormai l'ho fatto, e non posso tornare indietro nel tempo di cinque minuti per impedire a me stesso di pronunciare quelle parole.

E se io soffro così tanto, non voglio nemmeno pensare a come debba sentirsi Magnus.

Pensare a lui mi fa sentire ancora peggio: è stato sempre gentile con me, dal giorno in cui l'ho conosciuto, e io lo ricambio così.

Bell'amico che sono.

E tutto solo perchè ho paura di dire la verità su me stesso a qualcuno.

Sono davvero un essere spregevole.

Sento le lacrime bagnarmi il viso e ricadere sulla maglietta che indosso.

Non ho nemmeno un fazzoletto per asciugare quelle che mi solcano gli zigomi.

Sono da solo in un'aula vuota, a piangermi addosso. A dimostrare, ancora una volta, di essere un fallito.

Poi qualcuno mi porge un pacchetto di fazzoletti.

Alzo lo sguardo e vedo Isabelle. Lei era in corridoio quando io ho detto quelle cose terribili, chissà cosa penserà ora.

Che sono un mostro, probabilmente.

Prendo il pacchetto di fazzoletti dalla sua mano, ne tiro fuori uno e mi asciugo le lacrime dal volto.

E poi sento qualcosa di caldo circondarmi il collo e ricadere sul mio petto: sono le braccia di Isabelle, che mi sta abbracciando da dietro.

Le stringo una mano, felice del fatto che non mi odi.

Restiamo così per un po', fin quando non arriva Jace a chiedere come sto e a ricordarmi di andare a lezione.

È VERO, BIOLOGIA!

Ho lezione di biologia insieme a Magnus, là potrò cercare di farmi perdonare, ammesso che voglia ascoltarmi.

Vado in bagno a sciacquarmi la faccia, poi mi sistemo i vestiti, che erano tutti spiegazzati, e vado nell'aula di biologia scortato da Jace e Izzy.

Una volta davanti all'aula, Jace mi dice: "Alec, se ti serve qualcosa, qualunque cosa, sono nell'aula di fisica qui accanto, ok?"

"E io in quella di spagnolo là in fondo" aggiunge Isabelle.

Li ringrazio, non so davvero cosa farei senza di loro.

Entro in classe, ancora semideserta, e occupo uno dei banchi in fondo.

La mia speranza è che Magnus si sieda vicino a me e mi dia l'opportunità di parlargli e scusarmi, ma se decidesse di non farlo lo capirei.

Under Pressure || MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora