Arrivo in villa...
Carlotta
Trepidante per l'esibizione di Filippo, scarico le valigie in camera, come fossero sacchi dell'immondizia e mi precipito in giardino alla ricerca di Lilya. E quando dico precipitare, non esagero!Non so come accade tutto ciò. Sembra di viverlo in slow motion.
Io con una tazzina di caffè in mano. Un gradino sbuca all'improvviso nella mia visuale. Inciampo, pregando Dio e tutti i suoi parenti, in quei millesimi di secondo, di non farmi spiacciare la faccia a terra. Un povero sventurato, che passeggia per gli affari suoi, mi capita in traiettoria. Io, insieme al caffè, ci spiaccichiamo sul suo petto.Tutto avviene talmente in fretta che ci metto qualche attimo per razionalizzare l'accaduto, ma, in ogni caso, troppo tardi per accorgermi di essere tra le braccia dello sconosciuto con la faccia a pochi centimetri dalla sua.
Delle gemme acquamarina mi osservano sbalorditi, e delle mani calde afferrano la mia vita come fosse qualcosa di unico e prezioso.È così vicino che basterebbe una leggera spinta per unire le mie labbra alle sue.
Ma che cavolo mi prende! Non dovrei pensare una cosa del genere!
"Sarà il profumo di pino e tabacco che emana. Altamente afrodisiaco!"
O sarà stata la botta che ha messo in ferie i miei neuroni.
"Io direi che ha finalmente risuscitato i tuoi ormoni... quelli buoni!"
Il suo respiro solletica le mie labbra e tanto basta per farmi tornare alla realtà.
Mi allontano come se fossi ruzzolata sui carboni ardenti, per rannicchiarmi immediatamente su me stessa.
<< Ahi, che botta!>>
Dico toccandomi la caviglia. Ho preso una storta per colpa di quel maledetto gradino.Anche lui sembra ritrovare compostezza e quello sguardo così confuso lascia immediatamente posto a un'espressione puramente scocciata: << Perfetto! Oggi è proprio il mio giorno fortunato>>, borbotta, visibilmente irato. Continua a osservare la sua polo bianca.
Beh, non proprio più bianca. Il mio caffè si è versato tutto sopra.In questo momento vorrei scappare su un'isola deserta, oppure nascondermi con la faccia sottoterra come uno struzzo, pur di evitare le lingue di fuoco che stanno uscendo dai suoi occhi. Ma non ho altra scelta se non quella di giustificarmi, mortificata: <<Scusami. È che quel gradino è sbucato all'improvviso>>, dico, schiaffeggiandomi mentalmente per l'acutissima cavolata appena detta.
" Siamo abituate alle tue gaffe; e ancora ti sorprendi!"
Cerco di mettermi in piedi, soffocando il dolore.
Mi guarda truce. Se quello sguardo potesse incenerirmi sarei già morta.
"O forse no."
Già... mi fissa così intensamente che non capisco se è più arrabbiato o... confuso."Sbalordito."
Quasi scioccato. Come se la mia presenza lo avesse, in qualche modo, colto alla sprovvista. Ma non posso esserne certa.Per cui resto in silenzio.
Parlare peggiorerebbe solo le cose.Dopo qualche secondo, che pare un'eternità, lo vedo sospirare, probabilmente rassegnato. Mi guarda di nuovo, ma questa volta nel suo sguardo leggo altro. L'ostilità e la confusione che lo avevano pervaso, fino a pochi attimi fa, sembrano completamente accantonate. E la luce, con il quale mi osserva adesso, mette a dura prova la mia razionalità.
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10 Giorni per farla innamorare
Romance⚠️ AVVERTIMENTO SUL CONTENUTO ⚠️ La storia che stai per leggere è classificata come erotica in quanto contiene scene sessuali esplicite. Pertanto sconsiglio la lettura a tutti coloro che non amano questo genere. ******...