32. "Ho scelto te"

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Ottavo giorno... Mattina

Carlotta

<< Cazzo, Rosellina, sei fantastica>>, odo tra un gemito e l'altro.

Stringo la mano attorno al suo pene, strappandogli un altro singhiozzo di piacere. Muove abilmente il bacino invitandomi a continuare mentre le sue gemme acquamarina brillano osservando le mie, scure come la notte, e attendono, desiderose, la mia prossima mossa.

Nel momento in cui inizio a fare su e giù lungo la sua asta retta, lo vedo trattenere il fiato. Amo l'ascendente che ho su di lui. Amo avere il controllo su di un uomo che, è evidente, ha molta più esperienza di me.

Sorrido, dunque, vittoriosa nel constatare tutto questo e proseguo con un ritmo dapprima terribilmente lento e tormentoso per diventare, ad ogni spinta, sempre più frenetico e deciso.

"E il piano di persuasione ci ha fottuti..."
Fanculo il piano. Lo voglio.

<<Sì, così, Rosellina. Prenditi tutto quello che vuoi.>>
<<Tutto?>> Chiedo osservandolo maliziosamente.
<<Tutto. Prenditi ciò che è tuo.>>
E, senza mai accennare a rallentare i miei movimenti, mi accosto al suo collo, soffiandoci sopra: <<Mio?>>

Stringo la mano sulla punta del pene per poi farla scendere verso il basso.
Quel tocco, così forte e deciso, gli fa gettare la testa all'indietro, in preda al piacere.
<<Cazzo, sì. Tuo.>>

Sorrido di fronte alla voce roca e strozzata dall'eccitazione che gli sto provocando, la stessa eccitazione che mi incentiva a continuare a masturbare quella lunga asta dura e lucida come l'acciaio ma, al contempo, liscia come la seta.
<<Già, solo mio>>, sottolineo intensificando la presa.

Ruoto leggermente la mano e la faccio scivolare su.
Andrea segue quel movimento boccheggiando, a corto di fiato. Muove i fianchi in avanti, scuotendo forte la mia mano che però rimane salda e forte sul suo membro.

Ansima. Il petto fa su e giù velocemente mentre cerca di recuperare il fiato e il cuore gli batte forte nel petto, alla stregua di un martello pneumatico.
<< Un giorno te lo farò assaggiare, Rosellina. Mi prenderò anche la tua bocca.>>

"Ci sa fare il Casanova..."

Quelle parole così sporche e desiderose mi provocano brividi d'eccitazione che si percuotono in tutto il mio corpo. Ma non lo assecondo. So bene l'effetto che la mia sola mano gli sta facendo mentre, dall'altra parte, non ho mai praticato sesso orale e potrei fare un disastro. E, in questo momento, non voglio fermarmi. Voglio farlo impazzire per me.

"Il problema è che lo stesso effetto si sta riversando su di te."
Già. Vederlo così eccitato, così perso nel suo godimento, mi sta facendo uscire fuori di testa. Riesco a stento a controllare la mia voglia di prenderlo qui e subito.

"Noto bene. Hai un acquazzone nelle mutande."

E, come se avesse udito le parole di Dory Andrea si avvicina e mi accarezza il fianco con la mano: << Hai bisogno di venire, è così? Vuoi che ti tocchi? So quanto sei bagnata e pronta per me, Rosellina.>>

La sua voce è lava calda che brucia ogni fibra del mio corpo. Il suo sguardo emana saette d'ardente intensità, che discorda totalmente con le tonalità fredde e dal colorito verdastro dei suoi meravigliosi occhi.

Aspetta una risposta ma sono così ammaliata da non riuscire a soffiare neanche una semplice sillaba.

A ogni mio tocco, le sue pupille si dilatano sempre di più, fino a rendere il suo sguardo, un tempo chiaro e limpido come l'acqua, burrascoso e scuro come le tenebre.

10 Giorni per farla innamorareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora