1. Si comincia

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Arrivo in villa...

Andrea

Sono felice come un prete a un funerale.

Odio l'idea di dover prendere per il culo una persona, soprattutto se questa non mi ha fatto niente di pesonale.
Ma papà ha ragione: se vogliamo evitare la bancarotta, dobbiamo ricorrere a qualunque mezzo.

Eppure non posso far a meno di agitarmi. Sarò anche un figlio di puttana, e non è un eufemismo, ma in fondo ho anche un cuore. E lei non mi ha fatto niente. Non ancora!

Spero solo che non sia una piattola fastidiosa o, peggio, una sanguisuga pronta a disanguarmi.

Odio le donne che si fingono premurose o innamorate. Pronte a fare le crocerossine del cazzo. L'amore non esiste. È solo un'inutile perdita di tempo, un accessorio di cui si può far semplicemente a meno.

Senza l'amore si vive meglio, non si soffre e si evitano tanti problemi. Con questo non dico di essere un povero verginello principiante. Distinguo bene il sesso dall'amore: sia chiaro!

E proprio per questo abbordo solo per soddifarmi; chiamiamola pure valvola di sfogo.
Non sono fatto per i sentimentalismi, non lo sono mai stato. Cerco solo una cosa da loro, dopodiché le lascio andare via senza esitazioni. E, fortunatamente, non ne hanno mai fatto un dramma. Ma, in fin dei conti, sono sempre stato chiaro sin dall'inizio dunque, fino a ora, nessuna ha mai preteso nulla di più, oltre a questo.

Tuttavia adesso, il solo fatto di dover cercare di instaurare un rapporto amoroso e finto, mi mette ansia!

Non so nemmeno come ci si comporta in una relazione.

Mentre mi crucio con le mie pippe mentali decerebranti, l'auto si ferma davanti un enorme cancello che, in modo automatico, spalanca le sue maestose ante per lasciarci entrare.
Subito dopo, un uomo, probabilmente della sicurezza, mi chiede di mostrargli l'invito. Dopo averlo autenticato tramite Q-R, ci lascia proseguire.

Percorriamo un lungo viale fatto di pietre irregolari e attorniato da alberi sempreverdi e giungiamo ai piedi di un'enorme casolare.

La villa che ci ospiterà per i prossimi dieci giorni... una meraviglia.

E per uno come me che abita in un bilocale, al sesto piano, vecchio e senz'ascensore, è come trovarsi al Buckingham palace. Mi sento come il principe Carlo, o forse sarebbe più azzeccato dire come Emanuele II il conquistatore... di donne.

Scendo immediatamente la mia valigia e la ripongo all'interno della camera assegnatami.

Subito dopo mi avvio nei meandri del luogo, ansioso di conoscere alla perfezione ogni singolo dettaglio di quest'angolo di paradiso e pronto per far da Cicerone alla figlia di papà. Dovrò conquistarla in qualche modo. E questo mi sarà certamente d'aiuto.

Noto un'enorme terrazzo. Un viale attorniato da siepi lavorate dettagliatamente e raffiguranti degli animali. Tra questi mi fermo a osservare due cavalli imbizzarriti, posti in entrambi i lati del percorso e, subito dopo, qualcosa di informe: forse un panda o un orso. Ma sembra più un pupazzo di neve che sta per sciogliersi!

Passate le siepi, diverse panchine fanno da padrone, e dei roseti, e vari cespugli alti, sembrano chiuderle per dar la giusta intimità. Probabilmente per la privacy di coppia.
Mmm... da tenere in considerazione!

<< Ma guarda un po' com'è piccolo il mondo!>> Odo dire alle mie spalle da un voce fin troppo familiare.

<< Un po' come i buchi dei cessi. Si trovano sempre i soliti stronzi>>, rispondo, fintamente scocciato.

10 Giorni per farla innamorareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora