Ottavo giorno... PomeriggioCarlotta
L'ansia mi sta logorando fin nelle viscere come un putrido e letale insetto che si ciba di ogni singola fibra del mio corpo. Come un veleno mortale che intossica la mia anima.
E la colpa di tutto quanto è di colei che sta all'altro capo della linea e che continua ad assillarmi.
<< Carlotta, devi smetterla con le tue fantasie da bambina. Filippo si è finalmente deciso.>>
<<Ti ho già detto che ho chiuso col passato. È ora che te ne faccia una ragione anche tu.>>
<<Cosa significa che hai chiuso col passato? Scendi immediatamente giù e parliamone>>, urla come un toro imbizzarrito. Talmente forte che temo possa averla udita anche Andrea.Il mio sguardo infatti vola a lui, giacente sull'altro capo del materasso. Prontamente mi sollevo -come una molla impazzita- per allontanarmi da lì ed evitare, così, che ascolti quest'inutile conversazione.
Non voglio che pensi che nutro ancora dell'interesse per Filippo - non è assolutamente vero - e anche mia madre deve ficcarselo bene in testa.
Non appena varco la portafinestra e rinvigorita da una leggera brezza fredda che culla la mia carne accaldata, bisbiglio: << D'accordo, scendo e ne parliamo ma...>> abbasso ulteriormente la voce osservando, al contempo, Andrea, ancora dentro che mi fissa con sguardo pieno di sospetto e pronto a iniziare un interrogatorio: << ...ho già preso la mia decisione, mamma. Ho smesso di correre dietro a Filippo. Non desidero più quella vita, te l'ho già detto.>>
Distolgo lo sguardo da lui - sperando che questo possa farlo desistere dal suo intento - e lo punto verso l'orizzonte costeggiato da montagne più o meno alte. Sembrano dipinte dalla penna di un artista. Uno spettacolo assolutamente mozzafiato.
E attendo pazientemente che mia madre si decida a rispondere ma, soprattutto, che smetta di rincorrere quel suo inutile piano di combinare un matrimonio non voluto più da entrambi.
Filippo non ha mai voluto accasarsi né tanto meno creare radici in un luogo. Lui è un uomo di mondo e se, in un primo momento ero pronta ad accettare anche l'alternativa di seguirlo ovunque, adesso - con mente razionale - mi sono resa conto dell'enorme stupidaggine che stavo, anche solo lontanamente, valutando.
Lui non si legherà mai a nessuno, se non alla sua musica e l'amore che pensavo di provare per lui, in realtà, era solo ammirazione. Ammirazione per la persona buona che è; per il modo in cui si batte per ciò in cui crede; per la sua musica; per il suo carattere ribelle che un po' invidio.
Ma nulla di più.
L'amore è un'altra cosa. È scegliere totalmente e incondizionatamente la persona che vuoi accanto.
È accettare ogni suo difetto, anzi, addirittura amarlo. È difenderlo da tutto e tutti. Ma soprattutto, l'amore è presenza. Costanza.Io ammiro Filippo e spero che la sua arte lo porti lontano. Questo, però, mi fa capire, che non avrei alcun problema a lasciarlo andare via. Ma lo stesso pensiero non vale per Andrea. Ho paura di perderlo. Non potrei mai vivere lontana da lui. Mi sentirei vuota. E tutto questo, l'ho capito e maturato in poco più di una settimana.
Si può provare qualcosa di così forte in così poco tempo? E se fosse solo un fuoco di paglia, pronto ad ardere e consumarsi velocemente?
Sospiro frustrata.
Non lo so, ma di una cosa sono certa: i suoi occhi parlano.
So che prova qualcosa di forte per me, ha solo bisogno di tempo per ammetterlo a se stesso.
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10 Giorni per farla innamorare
Romance⚠️ AVVERTIMENTO SUL CONTENUTO ⚠️ La storia che stai per leggere è classificata come erotica in quanto contiene scene sessuali esplicite. Pertanto sconsiglio la lettura a tutti coloro che non amano questo genere. ******...