7. Caccia all'uomo

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Secondo giorno...

Carlotta

Le ore passano e le luci dell'alba infrangono la tenda per proiettarsi sulla parete antistante al mio letto. La mia ansia non fa altro che accrescere. Non capisco se per il gioco in sé, per il fatto che vedrò Filippo, oppure per la promessa sussurrata di Andrea.

Vorrei tanto non averlo mai incontrato. Vorrei non dover provare quel mix di confusione, batticuore, e trepidazione che si scatena dentro di me ogni volta che si avvicina, ogni volta che parla con quella voce ammaliante.

Vorrei non pensare a lui così tanto. Ma non è colpa mia. Qualsiasi ragazza rimarrebbe ammaliata da un uomo del genere. È obiettivamente accattivante.

"Una ripassatina di anatomia la faresti con lui, eh?"
Ma certo che la farei. Ma lo hai visto? È bello da morire.

Mi risveglio dalle mie pippe mentali. Ma che mi prende? Come posso fare certi pensieri su uno sconosciuto?

Devo invece concentrami sullo schema accordato ieri sera.

Il piano è quello di incontrarmi, con Filippo, alla fontana dell'elefante. Ho già calcolato tutto, da buona maniaca del controllo.

Durante i dieci minuti di vantaggio, mi nasconderò nella boscaglia adiacente alla villa e all'orario stabilito mi dirigerò lì, dove lo troverò già ad aspettarmi.

Un piano perfetto, avente solo come unico obiettivo l'accortezza e l'astuzia di non farmi beccare da nessun altro.

Non devo farmi sottomettere da inutili fantasticherie. Ho deciso che questa vacanza sarà l'occasione per dichiararmi a Filippo e la sfrutterò.

***

Il pomeriggio arriva in un baleno e il signor Hoang prende il microfono e si fa portavoce del ludo pomeridiano a cui tutti noi invitati siamo chiamati a presenziare.

Presto poca attenzione alle sue parole. Conosco perfettamente ogni dettaglio. Mi concentro invece all'attuazione del mio disegno.

Nulla deve andare storto. Nulla deve andare storto....
Ripeto mentalmente come in una sorta di mantra.

"Tu sei la personificazione della sfortuna. Andare è il tuo nome e Storto il tuo cognome. Rassegnati", si intromette quella fastidiosa vicina che continua a perseguitarmi.

Ma dico io non può andare a tormentare qualche altra?

Respiro profondamente, cercando di seppellire questa diatriba col mio Io interiore, mentre dall'altra parte stanno già bendato i partecipanti. Filippo è lì, proprio di fronte a me, per nulla entusiasta di partecipare. E in effetti, so che lo sta facendo solo perché Lily lo ha costretto.

"Ricattato, vorrai dire."

Arrossisco. Già ricattato...

Lo ha minacciato di rivelare al padre il tatuaggio che si è fatto sulla coscia destra: una testa di leone e una chiave di violino incastrata sulle zanne dell'animale.

Alla fine ha accettato.
"Di malavoglia."
Non importa. Appena saprà cosa provo, tutto cambierà.
"Ne sei certa?"

D'improvviso mi risuonano in mente le parole di Andrea:
...Mi è bastato uno sguardo per capire che eri presa da qualcuno e tu mi dici che per anni non si è accorto che provi dei sentimenti per lui?!
... Non si sveglierà una mattina e si renderà conto di averti sempre amata. Non siamo in una favola.

E senza rendermene conto, il mio sguardo vola proprio su di lui che, con mia grande sorpresa, ricambia e sorride malizioso.

<<Sai, non ti ha tolto gli occhi di dosso nemmeno per un secondo>>, mi sussurra Lily all'orecchio.

10 Giorni per farla innamorareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora