36. "Ti voglio bene, papà"

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Ottavo giorno... Sera

Carlotta


Nessuno mi dirà più cosa devo fare o chi devo frequentare. Nessuno!

Perciò, determinata più che mai a farmi valere, per la prima volta in vita mia, decido di andare contro il volere dei miei e cercare la felicità a modo mio e con chi voglio io.

"Andrea è la nostra felicità!"
Ben detto Dory. E nessuno, neanche i miei mi impediranno di essere felice.

Lo stand dove sono appollaiati,ospita anche Giorgio e Hoang che, appena mi scorge, saluta frettolosamente tutti quanti e va via. Ma prima di farlo si avvicina e, in modo del tutto furtivo e appena accennato, mi sussurra: << Buona fortuna, piccola. Segui il tuo cuore.>> Mi prende le mani, stringendole debolmente ed è in quel piccolo gesto che noto un gran particolare. Ha lasciato, sul palmo della mia mano un petalo di rosa.

Strabuzzo gli occhi alla vista di quel simbolo tanto innocente quanto significativo.

Ma che ca...

"Ha capito tutto... Rosellina."

Mi volto - un attimo - ancora intontita, per guardare la sua figura sparire tra la folla di ragazzi che lo acclama per immergersi in un nuovo gioco e non posso fare a meno di ringraziarlo per questo gesto.

"Intenzionale o meno, ti ha dato la carica giusta per affrontare quel vulcano di tua madre."

Stringo quel petalo tra le dita.
Già, è così.

Se prima ero determinata a chiudere col passato, adesso ne sono del tutto convinta.

E con una grinta da campionessa d'olimpiadi mi fiondo su quel maledetto stand intenzionata a vincere la mia battaglia.

Non appena arrivo, l'aria si fa subito glaciale. È come se fossero pronti a muovere un processo contro la sottoscritta e il suo cattivo operato.

<< Padre. Madre.>> Mi annuncio salutandoli con un cenno del capo, prima di sedermi su una poltrona in rattan beige con tanto di tavolo forgiato della medesima fattura con la base in vetro.

"Filippo, fino a oggi, ha fatto tutto il cavolo che ha voluto e non ha subito nulla. A noi toccano i tre vecchi."

Mia madre mi osserva con un'aria di sufficienza mista a sfida mentre mio padre, l'unico che mi ha sempre spalleggiata e sostenuta, viene ad accogliermi con un abbraccio. Mi sollevo un attimo per ricambiarlo.

Ma anche quel gesto mi sembra freddo e poco consolatorio.

<<Allora, volevate parlarmi, no? Bene eccomi qui>>, dico osservando i tre che mi siedono di fronte.

Un cameriere ci serve quattro limonate e, cavolo, se non fossi riluttante all'alcool da quel famoso episodio pre-diploma, avrei sicuramente ordinato qualcosa di più forte.

<< Carlotta, piccola mia, come hai passato questi giorni in compagnia del signor Hoang?>> Chiede mio padre, cercando di smorzare quest'atmosfera gelida.

Sorrido di fronte alle sue buone intenzioni ma so bene che sta soltanto tergiversando e preparando il terreno a mia madre. Ormai conosco fin troppo bene il loro modus operandi.

"Conoscerlo ci dà un gran vantaggio."
Sorrido alle parole di Dory e rispondo a mio padre: <<Molto bene, papà. Hoang non ci ha fatto mancare nulla e ho avuto modo di staccare la spina dal lavoro e godermi qualche giorno di sano e splendido relax>>, rispondo semplicemente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 24, 2023 ⏰

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