20. Non posso perderla 🔥

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Sesto giorno...

Andrea

Mi sta facendo impazzire. Le mie palle, in questo momento, potrebbero esplodere se non soddisfo al più presto questa eccitazione.
Cammino su e giù, per la stanza, passandomi una mano tra i capelli, dominato dall'enorme frustrazione che sto provando: << Va bene, Carlotta. È ora che tu mi dica cosa hai deciso>>, espongo, serio e autoritario.

Ne ho abbastanza di queste ciance. Voglio le sue mani su di me; la sua bocca sul mio cazzo.

Merda!

Da quando mi ha confessato la fantasia di mettersi in ginocchio e prenderlo in bocca, non ci dormo più la notte. Non faccio altro che sognare quelle dannate labbra prenderlo tutto, centimetro dopo centimetro, fino a farglielo arrivare in quella sua gola stretta.

Ho una voglia matta di sapere cosa sarebbe capace di farmi provare.

Voglio tutto di lei. Voglio possedere ogni singola parte di quel suo corpo maledettamente perfetto e sapere che sono il solo e unico che può averla: << Dimmi se vuoi essere presa qui, ora. Oppure vattene da questa stanza.>>

Prendere o lasciare, Rosellina, a te la scelta.

Scorgo una nota di sorpresa in quel suo viso dai lineamenti delicati e posso capirne il motivo; fino a ora, sono sempre stato io quello restio nel voler andare oltre, mentre lei è sempre stata, sorprendentemente, molto audace. Ma dopo gli ultimi avvenimenti, mi sono rotto i coglioni di aspettare. Aver toccato le parti più sensibili del suo corpo e averla fatta gridare estasiata, mi ha completamente scombussolato. È per questo che sono scappato da lei. È per questo che non volevo vederla, almeno fino a domattina.

Avrei voluto avere il tempo di riacquistare la giusta lucidità per pensare con la testa e non col cazzo, ma, diamine... lei è davvero così testarda da doversi intrufolare nella tana del lupo e io mi son stancato di aspettare.

Dunque eccomi qui, a darle un ultimatum, andando contro i miei piani. Sto per inoltrarmi in un sentiero pericoloso che, fino a oggi, ho sempre rinnegato e combattuto con tutte le mie forze. Sto per lasciarmi andare, frantumando ogni proposito stilato in passato.

Non riesco più a restare a guardare inerme, come uno spettatore passivo osserva il suo film preferito. Voglio essere il protagonista di quel dannato film.

<<Allora, Rosellina, hai perso la lingua?>> Smorzo il silenzio, sorridendole provocante. La sto sfidando, invitandola a darmi una risposta concreta. E lei, astuta com'è, tira fuori quella sua lingua biforcuta, leccandosi le labbra, in un segno apparentemente innocente ma che basta per frantumare anche l'ultimo briciolo di autocontrollo che mi era rimasto.

Dunque, in un impeto selvaggio, la prendo per il polso, sollevandola dal divano, come se non pesasse nulla e la conduco in bagno.

Come riesce a farmi questo effetto lei, nessuno altro era mai riuscito prima d'ora!

Questa donna dovrebbe essere il mio obiettivo. Dovrei essere io a giocare con lei, a sedurla, e invece eccomi qui, a farmi coinvolgere e a volerla tutta per me.

Arriviamo davanti al lavandino del bagno, che Carlotta afferra con entrambe le mani, manco fosse un'ancora di salvezza, e osserviamo il nostro riflesso allo specchio: siamo entrambi distrutti da un desiderio non appagato e, sebbene la voglia la stia sventrando fin nelle viscere, ancora è determinata a non arrendersi: << Non ho ancora preso una decisione...>> dice con fiato corto, come se avesse corso una maratona olimpica e poi mi osserva con quel sorrisino malizioso che le fa brillare gli occhi: <<... forse potresti aiutarmi tu.>>

10 Giorni per farla innamorareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora