Quando mi sveglio un forte mal di testa mi colpisce, facendomi gemere appena. Era da un po' che non bevevo, perlomeno non così tanto come ieri sera. Non ci siamo fermati ad una, e man mano che le bottiglie aumentavano Louis diceva cose sempre più stupide e senza senso.
Ora è sveglio accanto a me che guarda la tv mentre muove velocemente le dita sul joystick nero. Si gira verso di me e mi fa un piccolo sorriso, poi mette in pausa il gioco e si allunga verso il comodino prima di passarmi una tazza nera a pois bianchi.
Mi metto seduta e bevo un po' del caffè che c'è dentro.
-Come fai a sapere che mi piace con lo zucchero?- domando muovendo un po' la tazza per mescolare ancora un po' lo zucchero che si è depositato sul fondo. Il caffè è ancora caldo, deve averlo fatto da poco.
Alza le spalle mentre fa ripartire il gioco.
-Sei una ragazza, alle ragazze piacciono le cose dolci.- ammette semplicemente, ridacchiando quando con la coda dell'occhio mi vede che lo guardo male. Prendo un altro sorso dalla tazza e la lascio sul comodino accanto alla mia parte del letto.
-Eppure non mi pare che tu lo sia così tanto.- rispondo stendendomi con la testa sulla sua pancia. Lui è ancora con indosso i boxer ed io ho la sua maglietta su che mi copre perfettamente. In più è impestata dal suo profumo.
-Mi offendi piccola. Ma aspetta, quindi intendi dire che ti piaccio?- domanda fermando ancora il gioco, per abbassare lo sguardo al mio con un ghigno sulla faccia.
Sento che sto per arrossire, ma non posso dargliela vinta. Non questa volta.
-Io non intendo niente, capisci quello che vuoi.- mi fa la linguaccia ed io scoppio a ridere, nascondendo poi il viso sulla sua pancia per lasciarci un bacio.
Accarezzo i suoi addominali con la mano sinistra, ricordandomi che questa cosa gli piace molto. Infatti rabbrividisce, infilando le mani tra i miei capelli.
Dopo qualche minuto di bacio Louis si appoggia alla testiera del letto. Afferra il pacchetto di sigarette dal comodino e ne sfila una, accendendosela con mosse rapide e abitudinarie.
Mi appoggio di lato e lo guardo. Pochi istanti dopo si accorge del mio sguardo ed apre il pacchetto porgendomelo.
-Ti ho detto mille volte che non fumo.- incrocio le braccia al petto e mi giro a pancia in su, sistemandomi esattamente come lui. Rilascia il fumo dalle labbra mentre rimette il pacchetto colorato sul comodino.
-Le guardi come se fossero oro, cazzo. E dovresti ritenerti fortunata, non offro sigarette a nessuno.- ribatte il castano, spettinandosi un po' i capelli mentre prende un tiro di fumo, riempiendosi i polmoni.
Mi fa schifo il solo pensare che lui faccia passare la nicotina per i suoi polmoni, odio il fatto che si faccia del male così. Le sigarette sono una delle cose che più detesto.
-Veramente guardo te, non lo schifo che hai in bocca. E sì, sono molto fortunata io.- faccio spallucce. Louis ridacchia mentre fa cadere un po' di cenere nel portacenere ormai pieno, poi si rigira e mi manda uno sguardo malizioso.
Appoggio la testa sulla sua spalla, e lo sento baciarmi la fronte.
-Sto davvero bene con te.- sussurra prima di portarsi la sigaretta alle labbra, aspirando per l'ennesima volta.
***
-No, Scarlett, ti ho detto che esce 'x' uguale a più o meno due fratto radice di sette.- sbotta Emma per tipo la terza volta dopo che ho provato a contestarla cercando di far valere la mia teoria sbagliata sull'espressione di matematica.
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Fanfiction-Parli davvero così tanto?- sbotta roteando gli occhi. Mi ha davvero detto una cosa simile? Che cazzo gli ho fatto io? Mamma mia, volevo solo essere gentile e magari fare conoscenza con qualcuno. ------------ -Perché nessuno ha davvero bisogno di me...