44. Offer

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Scarlett's pov:

Scoppio a piangere appena entro in casa. Sono così distrutta, non ho fatto altro che piangere, anche a scuola. Sono uscita nel mezzo dell'ora di inglese e non sono più tornata perché non ho smesso di piangere se non per il tragitto verso casa.

Vado in camera e mi metto a piangere ascoltando il silenzio, nemmeno la musica riuscirebbe a distrarmi in questo momento.

Io lo amo così tanto, perché mi ha detto quelle cose? Questo mi fa nascere dubbi e paure, lui mi conosce, sa come sono.

Sembrava così pentito, ma ormai non so più a cosa credere. Riesco a stento a stare in piedi dopo tutte le lacrime che ho versato.

E sento un peso nel petto, è così fastidioso. Ho bisogno di Louis, ma dopo ieri credo di aver avuto un minimo di paura di lui. È strano da dire, non credo mi abbia mai realmente spaventato, ma dopo quelle parole tutto quello che ho visto è stato lui che mi picchiava senza sosta.

Credo di essermi addormentata, perché mi risveglio sentendo della musica tremendamente forte. Dopo qualche secondo mi rendo conto che è 'Chocolate', e quindi mi alzo dal letto e vado alla finestra a vedere cosa cazzo succede.

Quello che vedo mi sorprende. C'è Louis con una cassa che canta la nostra canzone a squarciagola, mentre nell'altra mano ha una busta di Starbucks.

Sento due lacrime scendermi dagli occhi e rimango paralizzata a guardarlo, anche lui mi guarda, e canta. Non so cosa fare, sono tremendamente combattuta, ma poi decido che per una volta tanto posso fare quello che mi pare.

Scendo le scale come un fulmine e corro fuori da lui, che ha appoggiato la cassa e la busta a terra. Ci corriamo incontro e lo stringo in un abbraccio così forte da rompergli le costole, non che lui sia da meno.

Scoppio a piangere per l'ennesima volta oggi, ma di gioia, sentendolo baciarmi il collo.

Continua a cantare la canzone fino alla fine, ma al mio orecchio, tenendomi sempre stretta a lui.

Quando finisce mi prende il viso e mi guarda negli occhi per qualche istante, facendomi svolazzare le farfalle nello stomaco.

-Scusami. Non solo per le parole di ieri, che non volevo dire, ma per tutto piccola mia. Scusa per i miei stupidi comportamenti, io ti giuro che non ti metterei mai le mani addosso se non per accarezzarti o amarti.- le sue parole mi fanno sciogliere il cuore, possibile? Non riesco a non credergli, vedendo anche i suoi occhi tutti gonfi e rossi.

Annuisco e lo bacio, sentendo il suo dolce sapore sulle mie labbra. Ci baciamo per un po', ed io non riesco a smettere di sorridere.

-Ti amo così tanto Louis.- sussurro staccandomi dalle sue labbra, probabilmente dopo cinque minuti di bacio intensi. Nascondo il viso sul suo collo e lo bacio ancora e ancora, sentendomi tremare.

-Ti amo anch'io tesoro.- risponde lui passando la mano tra i miei capelli, facendomi rilassare. Il mio corpo è così in sintonia con il suo, siamo quasi un tutt'uno.

Dopo un'altra decina di minuti passati ad abbracciarci e a dondolare, lui si allontana e raccoglie le cose, passandomi la busta.

-Caffè, ormai freddo, e ciambelle.- gli sorrido e lo porto in casa con me, sedendomi sul divano e cominciando a mangiare la ciambella con le praline colorate sopra, insieme al caffè.

Le mangiamo insieme, e non appena abbiamo finito saliamo in camera mia. Siamo in silenzio, ci guardiamo negli occhi seduti uno di fronte all'altra sul letto.

I suoi occhi sono così felici, di un azzurro spumeggiante e fresco.

Dopo un po' decido di stendermi, ma lui non mi imita. Gli afferro la mano e lo tiro su di me, facendolo ridacchiare. Quel senso di paura che pensavo di avere se n'è andato, lui mi infonde sicurezza. Non paura.

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