51. Black sand beach

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Faccio un sospiro profondo, sedendomi sulla valigia stracolma e cercando di chiuderla il meglio possibile.

Dopo una decina di minuti, quando finalmente è chiusa, sento il campanello suonare. Sorrido e corro giù dalle scale, aprendo la porta e trovandoci Louis che mi sorride.

-Ciao amore.- mi prende in braccio e mi fa roteare, lasciandomi qualche bacio. Appoggio la fronte sulla sua, baciandolo ancora.

-Hey.- sussurro senza togliermi il sorriso dal volto. Mi sembra di essere in un altro mondo, come se esistessimo solo io e lui e nient'altro.

-Ciao Louis!- appena sentiamo la voce di papà Lou mi rimette a terra, girandosi a guardarlo.

-Buongiorno Aaron.- gli sorride innocente, ma a quanto pare lui non ci aveva visti. O forse sì, ma non vuole mettermi in imbarazzo. Insomma, penso che da una parte ci pensi prima di parlare.

-Vuoi una mano con le valigie tesoro?- mi chiede infilandosi il cellulare nella tasca posteriore dei jeans. Quando sto per rispondergli, Louis mi precede.

-Le valigie? Scarlett ti stai portando via tutta la casa?- chiede ridacchiando. Anche mio padre ride, facendoci segno di entrare. Io li guardo male; insomma, mi sto solo portando via quello che serve.

-Donne.- risponde papà iniziando a salire le scale. Lo guardo male e lo seguo, per prendere il bagaglio a mano.

Appena torniamo giù e mettiamo le valigie nell'auto di Louis, mi accorgo che c'è il biondino alla guida. Lo saluto con un cenno di mano e lui mi sorride.

-Non ho una lista di raccomandazioni, solo: stai attenta e prendete precauzioni.- mi sento arrossire dalla punta dei capelli alle dita dei piedi alle parole di mio padre, quindi gli do una leggera spinta, senza davvero fargli niente.

-Papà! Ti prego!- mi giro a guardare Louis e lo vedo che ride. Al posto suo mi vergognerei ancora più di quanto già lo sto facendo io.

-Sono serio tesoro. Ora andate o perdete l'aereo. E chiamatemi.- mi abbraccia stretta, baciandomi tra i capelli. Lo abbraccio anch'io, perché so che mi mancherà. Voglio un bene infinito a mio padre e sono grata a lui per essere diventata così.

-Va bene, ciao papà.- lo saluto e mi avvio verso l'auto, intanto che anche Lou lo saluta. Entro e saluto Niall, lasciandogli un bacio sulla guancia.

Dopo un minuto anche Louis arriva e partiamo verso l'aeroporto.

-Cosa ti ha detto mio padre?- gli chiedo mentre mi allaccio la cintura. Lui ridacchia, frugando nella tasca dei jeans ed estraendone tre bustine blu.

-Mi ha dato questi e mi ha detto di non metterti incinta e di controllarti.- sorride mostrandomi i tre preservativi.

-Oh mio Dio.- alzo gli occhi al cielo sentendo Niall scoppiare a ridere, quindi cerco di distrarmi con il cellulare.

Dopo circa quaranta minuti di viaggio arriviamo all'aeroporto e Niall parcheggia. Ci aiuta a portare le valigie fino al check-in, dopo di che dobbiamo salutarlo.

Mi abbraccia, strofinandomi la schiena dolcemente.

-Stai attenta sul serio, alla gente intendo. So che di Lou posso fidarmi.- mi sussurra. Io annuisco e lo guardo con un sorriso mentre saluta il suo migliore amico e si allontana da noi.

***

-Oh mio Dio.- spalanco la bocca appena vedo la camera dell'albergo, rabbrividendo al pensiero di quanti soldi avrà speso Louis. È fottutamente matto.

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