31. Los Angeles

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Suono il campanello dell'appartamento di Niall, e lui poco dopo è qui davanti alla porta con un sorriso in volto.

-Scarlett.- mi saluta, facendomi segno di entrare. Così faccio e mi tolgo il cappotto, lasciandolo sull'appendiabiti. Mi siedo in salotto con lui, sul divano.

-Che ci fai qui?- mi domanda sedendosi accanto a me, un po' girato verso il mio lato. Mi mordo il labbro inferiore, pensando a un modo per come dirglielo.

Ieri sera Louis è rimasto da me e abbiamo guardato un film, poi gli ho chiesto di restare a dormire e così ha fatto. Solo che, nel bel mezzo della notte mi sono svegliata piangendo e abbiamo passato un'ora abbondante abbracciati mentre lui cercava di calmarmi con tanti piccoli baci. È stato bello averlo lì con me.

-Devo parlarti. Ieri mattina la madre di Leila ha telefonato a mio padre...lei si è...impiccata.- non sapevo proprio come dirglielo, e ovviamente l'ho fatto nel peggiore dei modi come al mio solito.

Niall ci rimane di stucco, guardandomi a bocca aperta e con gli occhi sgranati.

-No, non esiste. Stai scherzando vero? Perché se è uno scherzo non è divertente.- si passa le mani tra i capelli, ma io gliele afferro intrecciandole con le mie. Punta quei suoi occhioni azzurri dritti nei miei, così preoccupati e in cerca di sicurezze.

-Mi dispiace Niall. Ho pianto tutto ieri per questo; domani parto per Los Angeles.- mi mordo il labbro inferiore quando lo vedo scoppiare a piangere, così lo stringo in un abbraccio.

-Ci avevo parlato due sere prima, la notte di capodanno. Cazzo, non ha senso.- lo stringo e resto in silenzio, non so che dirgli. Ora capisco in che situazione ho fatto restare Louis per tutta la sera e la notte, ma ero così triste. E lo sono tutt'ora.

-Sembra impossibile anche a me, biondino.- passo una mano tra i suoi capelli e chiudo gli occhi, cercando solo di confortarlo.

Fortunatamente Niall ha reagito in modo diverso dal mio. È ancora sconvolto e triste, non riesce a realizzare la cosa, ma almeno ha smesso di piangere dopo una mezz'oretta. Beato lui, diamine.

-Che fai? Vieni anche tu a Los Angeles?- gli domando dopo averlo lasciato un po' tranquillo. I suoi occhi sono ancora arrossati ed è visibile che non sta bene.

-Penso di sì, più tardi vedo per i biglietti.- annuisce guardandomi negli occhi. Gli faccio un piccolo sorriso.

Dopo qualche ora esco a farmi un giro e vado alle V, non vengo qui da un po'. Prima passo da Starbucks e mi prendo un semplice cappuccino da bermi seduta tra le colonne.

È un posto così tranquillo e calmo, capisco perché Niall mi ci ha portata e perché lui venga spesso qui.

***

Louis' pov:

-Quindi ricapitolando, tu domani andrai a Los Angeles con Niall?- domando a Scarlett iniziando a passare le mani su e giù sulla sua schiena nuda. Lei rabbrividisce e nasconde il viso sul mio collo.

-Detta così suona male. Ci sarà anche mio padre.- ridacchia stringendo le gambe attorno alla mia vita, lasciandomi qualche bacio sul collo. Stronzetta tentatrice che non è altro.

-Devi per forza andarci con lui?- chiedo girandoci di lato, senza smettere di accarezzarla. La gelosia mi sta divorando vivo, non ce la posso fare a sopportare la sua assenza per quattro giorni.

Scarlett alza la testa e mi guarda malissimo con un sopracciglio alzato.

-Era amica di tutti e due. Hai ancora problemi a pensare a me e Niall insieme?- annuisco e abbasso lo sguardo, rendendomi conto di quanto sono ridicolo.

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