13. You should stop

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Louis’ pov:

Solitamente io e Niall andiamo in giro a fare un sacco di scherzi la sera di Halloween, ma questa volta andremo sicuramente alla festa della scuola. Io devo, ho una scommessa in gioco e non voglio assolutamente perdere.

Quest’anno ho trovato il costume più bello che potessi volere: quello da Joker. Ho preso l’abito viola, il trucco per il viso e lo spray verde per i capelli, è una cosa fortissima e davvero cool.

-Niall…che cosa sarebbe il tuo costume?- gli domando quando lo vedo arrivare con in mano una specie di tuta bianca, delle manette finte e uno spray bianco per i capelli. che diavolo può essere? Un fantasma carcerato?

-Da prigioniero di un manicomio! Lo spray bianco è un mio tocco personale.- appoggia le cose sulla cassa e paga anche lui, così mentre ridiamo usciamo insieme dal negozio dove abbiamo comprato tutto il necessario per la festa di venerdì sera.

Dopo un po’ di tempo con il biondino lo riaccompagno a casa, a quanto pare sta sera deve assolutamente vedersi un telefilm del quale non ho ancora capito il nome.

Torno a casa e non sapendo che fare mi chiudo in bagno, mettendomi a scaldare la polverina bianca sul cucchiaio per farla diventare liquida, prima di iniettarmela in vena.

Sospiro quando sento il campanello suonare, pensavo che Annette fosse a fare shopping e mio padre dovrebbe essere ancora a lavoro, sono qui solo da mezz’ora.

Quando apro la porta del soggiorno mi ritrovo davanti Scarlett con il trucco un po’ colato, ma con un sorriso smagliante in viso. Resto a fissarla incredulo.

-Posso entrare?- mi chiede dolcemente, siccome sono rimato zitto e imbambolato come un fantoccio. Io annuisco frettolosamente e mi sposto per farle spazio, così mentre si spoglia io chiudo la porta.

Salgo silenziosamente verso camera mia e lei mi segue, sedendosi vicino a me sul letto. Mi sembra la stessa scena dell’altro giorno.

Scarlett rimane a fissare il mio braccio, ho ancora l’elastico azzurro legato in alto così mi affretto ad abbassarlo al polso. Nonostante questo il suo sguardo non si stacca dal mio avambraccio, continua a fissare il puntino rosso.

Alza lo sguardo a me, mordendosi il labbro prima di parlare.

-Perché lo fai? Perché ti uccidi così?- mi chiede semplicemente, facendomi rimanere di stucco. Sinceramente non lo so, mi fa passare in un mondo migliore e per un po’ non penso allo schifo che ho attorno.

-Sono cazzi miei quello che faccio.- mi giro dandole le spalle mentre mi infilo la felpa grigia, buttandomi poi con il viso sul cuscino coperto dalle mani.

Sento Scarlett sospirare e mi pento di come le ho risposto, ma ho bisogno di vedere fin dove posso spingermi con lei.

-Louis, seriamente. Lo sai che l’eroina ti ammazza.- come se non lo sapessi, cazzo. Ma io sono fottutamente attento e non combino disastri come tutti gli altri, non sono come Nate.

Rabbrividisco al solo pensare il suo nome, girandomi di lato. Scarlett che ancora mi fissa in attesa di una mia risposta.

-Credi di aver scoperto l’acqua calda? Fammi un piacere Scarlett, lo so meglio di te.- amo dire il suo nome, anche in mezzo a tutte le parole stronze e acide che ho detto. Sta sempre bene ovunque, è perfetto.

-Quindi perché continui a farlo? Non voglio questo.- la sua seconda frase mi fa rabbrividire ancora di più. Non è fottutamente possibile, non posso piacerle. Neanche per sbaglio cazzo, io sono tutto l’opposto di Niall. Non sarei mai il suo ragazzo ideale.

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