35. Hugs

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Chiudo la porta di casa dietro di me, cercando di non fare troppo rumore. Papà è seduto sul divano che guarda la televisione, uffa.

-Com'è andata da Emma?- mi chiede mentre io mi tolgo il cappotto. Oggi mi sono vestita con delle cose che ho lasciato da Lou tempo fa, è utile come cosa.

Io ce l'ho ancora con lui, quindi non ho proprio tutta questa voglia di rispondergli in modo carino.

-Ora non ti va bene neanche lei? Hai investigato anche su Emma?- gli domando un po' per ripicca e un po' per stuzzicarlo. So che gli dà fastidio quando rispondo male, ma non l'ho ancora perdonato per la cosa di Louis.

-Ce l'hai ancora con me per questo? Beh, comunque sia intendevo chiederti di non vedere più quel ragazzo. Ha una brutta influenza su di te a quanto pare.- è serio? È fottutamente serio? Non ci credo, ha oltrepassato il limite con questo, mi viene persino da ridere.

-Oh papà tu puoi chiedermelo quanto vuoi, ma io di certo non lo farò.- detto questo salgo le scale in fretta, lasciandolo lì scioccato dalla mia risposta. Mai in vita mia gli ho risposto così, ma quante volte avrei voluto farlo. Mi sento così bene adesso.

Mi chiudo a chiave in camera e resto ad ascoltare la musica per un bel po', semplicemente stando sul letto a fissare il soffitto.

Solo dopo quasi due ore mi rendo conto che avevo il telefono morto e che dovrei metterlo a caricare. Così mi alzo e lo prendo dalla pochette, mettendolo a caricare sul comodino.

Non appena si accende vedo qualche messaggio da parte di Louis.

'Sta sera usciamo insieme? xx'

'Ho trovato un locale carino dove possiamo andare :)'

'Mi eviti?'

'Se ti dico che ti penetro analmente mi rispondi?'

'Mh, forse no.'

'Amore mio mi annoio, rispondimi :('

'Quando deciderai che sono degno di una risposta telefonami o mi ammazzerò di seghe.'

Scoppio a ridere nel leggere i suoi messaggi, quindi spegno la musica e gli telefono subito.

L: -Oh ma chi si sente.-

I: -Ti sei già riempito di seghe?-

L: -Ugh, solo una, mi hai fermato in tempo.-

I: -Bene! Scusa ma avevo il telefono nella borsa ed era scarico. Ho litigato con papà, stranamente.-

L: -Sempre per colpa mia?- lo dice scherzando, ma sento una nota di tristezza nella sua voce.

I: -Lou, non è colpa tua, hai capito?-

L: -Sì. Ma sono io l'argomento della lite?-

I: -Pensa di potermi dire di evitarti, che illuso.-

L: -Ma tu vuoi ancora vedermi, vero?-

I: -Io adoro vederti.-

L: -Grazie, anche io piccolina.-

I: -Allora dove mi porti di bello sta sera?-

L: -In un locale nuovo a bere qualcosa. È una cosa molto tranquilla, non serve che ti vesti in modi strani.-

I: -Potrei decidere di venire in costume se volessi.-

L: -Penso che poi avresti freddo, ma ti abbraccerei per riscaldarti.-

I: -E io ti bacerei per le parole che hai appena detto.-

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