29. Heroin again

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Ormai sono quasi le undici di sera e non vedo Louis da due giorni, devo andare da lui. Mi manca, ecco il punto. Poi vorrei anche provare a chiedergli che cosa faremo a capodanno, sempre che gli vada di passarlo con me.

Una volta arrivata suono al campanello e mi apre la porta un Louis con un viso tremendamente pallido. Sgrano gli occhi e lo prendo prima che cada a terra, portandolo a stendersi in camera da letto.

Corro in bagno per cercare qualcosa, non so nemmeno io cosa, ed in quel momento la vedo.

-Perché l'hai fatto ancora? Avevi promesso Lou.- gli domando con le lacrime agli occhi quando lo sento entrare dalla porta del bagno dietro di me. La siringa è qui in bellavista sul bordo del lavandino insieme a tutto il resto. L'ha fatto di nuovo.

-Lo sai che la dipendenza non può passare da un giorno all'altro, ti chiedo scusa, ma ne avevo bisogno.- la sua voce è triste e cupa, priva di emozioni e stridula. Quanto deve aver pianto? Mi si stringe lo stomaco al solo pensiero.

-No! Tu non ne avevi bisogno, è tutto nella tua testa!- mi giro verso di lui lasciando perdere le cianfrusaglie e puntando gli occhi nei suoi, tutti rossi. La barba è leggermente lunga e il viso sciupato, si sta lasciando andare di nuovo.

-Scusami Scarlett, ti chiedo scusa.- si avvicina ed intreccia le mani con le mie, cercando ancora contatto visivo che però, gli nego. Non lo faccio di proposito ma non riesco proprio a guardarlo, mi distrugge.

-Non credo che un semplice 'scusa' possa sistemare le cose come sempre, questa volta.- sussurro piano. Mi avvicino ed appoggio la testa sul petto di Louis, chiudendo gli occhi. Si sta facendo del male da solo, non a me.

È ancora così strano per me fidarmi di qualcuno che non sia Niall fino a questo punto, fino a permettergli di baciarmi la fronte quando sono stretta a lui.

Sento una goccia cadere sulla mia pelle e solo dopo pochi istanti realizzo che Louis sta piangendo. Lo abbraccio stringendo le mani attorno alla sua vita, ma resto zitta.

Lo sa che ci tengo a lui, o almeno lo spero, ma questo non c'entra con il fatto che si sia bucato ancora dopo quasi di due settimane che era pulito.

-So di aver sbagliato Scarlett, però ti prego non mi lasciare anche tu. Aiutami.- quell'ultima parola esce dalle sue labbra come un vero disperato grido d'aiuto e si sa, Louis Tomlinson chiede aiuto davvero raramente. Lo stringo di più, non so che altro fare, come confortarlo.

-Non ti lascerò.- rispondo alla sua richiesta e lui si stacca frettolosamente da me, per correre di fronte al water e cominciare a vomitare.

Oh diamine, ancora. Mi infilo le mani tra i capelli e li tiro leggermente, poi mi stropiccio il viso e mi accuccio accanto a Lou, massaggiandogli la pancia per cercare di calmarlo.

Dopo qualche istante che mi è sembrato non finire più si alza a fatica e tira lo sciacquone, poi infila il viso sotto il rubinetto e si sciacqua la bocca.

Mi avvicino a lui e gli sposto indietro i capelli, guardando quegli occhi che si lasciano sfuggire delle piccole lacrime.

-Sono qui e non me ne andrò mai Lou, puoi diventare il peggiore degli scoppiati, ma ti sarò sempre accanto.- sussurro asciugandogli le lacrime. Mi sorride e si stringe a me in un abbraccio silenzioso per qualche minuto.

Inspiro il suo profumo mentre accarezzo i capelli tagliati da poco, sentendolo singhiozzare.

-Sei fottutamente gentile con me ed io non me lo merito.- sussurra ancora singhiozzando. Mi si spezza il cuore a sentirgli dire cose così, non sa che per me meriterebbe tutto l'amore di questo mondo. Mi mordo il labbro inferiore e comincio ad accarezzargli la schiena.

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