Scarlett's pov:
Ho notato che la nonna non sta poi così tanto male come mi aspettavo, ma non è più nemmeno la stessa di prima. Il nonno invece è sempre uguale, il più buono e gentile di questo mondo.
Lui e Louis vanno d'amore e d'accordo perché a quanto pare anche mio nonno era un appassionato di fotografia da giovane e casualità delle casualità anche lui si è riempito di tatuaggi quanto aveva la nostra età.
-A te non piacerebbe un tatuaggio, piccola?- mi domanda il nonno passandomi una tazza di thè verde. Non ne ho mai bevuto così tanto in pochi giorni, ma è dannatamente buono.
-Papà! Ti prego, sto cercando di tenerla lontana da quelle cose.- commenta mio padre, facendo scoppiare a ridere il nonno che mi fa l'occhiolino.
-Mh, non ci ho mai pensato, ma forse qualcosa potrei farmelo anch'io.- alzo le spalle, facendo luccicare gli occhi di Louis e del nonno. Quelli di Louis soprattutto, lui ama progettare e disegnare tatuaggi.
-Guai a te signorina.- mi riprende papà. Gli faccio il verso e tutti scoppiano a ridere, tranne lui che cerca inutilmente di tirarmi sberle.
***
È l'una e non riesco a dormire. Questo posto mi riporta a galla un sacco di ricordi che avevo con mia madre, probabilmente perché passavamo tanto tempo qui dai miei nonni paterni.
Sento due mani posarsi sulle mie spalle e sussulto, ma quando mi giro e vedo Louis mi calmo. Fa un sorriso rassicurante e fa il giro della del divano dove sono seduta, prendendo posto accanto a me.
-Si sente quando non ci sei tu a letto, non c'è nessuno che mi tira calci e parla nel sonno.- gli tiro un pugno per queste parole, ma entrambi scoppiamo a ridere e mi ritrovo, come ormai d'abitudine, tra le sue braccia.
-Non riesci a dormire?- mi chiede con le labbra tra i capelli, mentre ci lascia qualche bacio.
Intreccio la mano alla sua e scuoto la testa, chiudendo gli occhi e provando a rilassarmi con lui.
-I ricordi sono fastidiosi, mi hanno sempre creato problemi con il sonno.- sospiro, cercando di perdermi nel suo profumo. Ogni volta che lo sento mi sento davvero a casa, al sicuro, come se fossi protetta da una sorta di barriera che ha il solo scopo di tenermi fuori dai guai.
-Prova a pensare ad altro. Il trucco non è cercare di non pensarci, ma concentrarti su altro.- mi spiega giocherellando con le mie dita. Sorrido e lo bacio a stampo, sento ancora il sapore della camomilla che ci siamo bevuti prima di andare a dormire.
-Fammi pensare tu a qualcos'altro, allora.- sussurro. Lui mi bacia sul naso ed infila una mano nella mia maglia, accarezzandomi il fianco.
Comincia a far sfiorare le nostre labbra, azione che mi provoca l'esplosione di tutti i fuochi d'artificio del mondo dentro. Solo dopo un po' si decide a baciarmi, ma solo con piccoli bacini insignificanti.
Decido che ho bisogno di un bacio vero e infilo le mani trai i suoi ciuffi attirandolo a me, ma lui si stacca.
-Con calma piccola, con calma.- mi fa l'occhiolino e scende con la mano sulla mia coscia, accarezzandone l'interno e facendomi venire la pelle d'oca.
Con l'altra continua a giocare tra i miei capelli e finalmente dopo qualche piccolo morso e leccata alle mie povere labbra si decide a darmi quello che voglio: un bacio degno di questo nome.
Tra baci, morsi, carezze e piccoli gemiti siamo rimasti su questo divano per circa quaranta minuti. Adesso oltre che a sentirmi come dopo aver fatto sesso, sono anche tutta spettinata e con mezzi vestiti stropicciati.
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Photograph
Fanfiction-Parli davvero così tanto?- sbotta roteando gli occhi. Mi ha davvero detto una cosa simile? Che cazzo gli ho fatto io? Mamma mia, volevo solo essere gentile e magari fare conoscenza con qualcuno. ------------ -Perché nessuno ha davvero bisogno di me...