25. Rehab

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Louis’ pov:

Alla fine ho accettato, anche perché non avevo altra scelta. Mi sono lasciato spedire in questo strano reparto di riabilitazione senza nemmeno dirlo a mio padre.

Questo posto però non è male come pensavo. Ovviamente siamo in ospedale e c’è gente presa peggio di me, ma l’ambiente non è poi così depresso.

Solo che devo fare queste noiose attività di gruppo e mi hanno catapultato in questa stanza piena di creta e pittura, dicendomi di sfogarmi attraverso l’arte.

Ma loro non hanno capito un cazzo, io mi sfogo solo con Scarlett, e nei modi più inimmaginabili. A proposito di Scarlett, ancora non ci parliamo e sono passati quattro giorni.

Il ragazzo che era venuto qui lo stesso mio giorno si chiama Phill ed è più o meno nella mia stessa situazione. Lui ha problemi con la cocaina e sua madre l’ha spedito qui appena scoperto.

Siamo capitati nella stessa stanza ed ora passiamo il tempo insieme. Sono qui solo da tre giorni, e non ho nemmeno fatto in tempo ad avvisare qualcuno, siccome è stato un casino.

Ovviamente non mi fanno usare il telefono questi stronzi, se no potrei avvisare almeno lei. Anche se probabilmente adesso ha tutt’altro per la testa.

Mi siedo e mi passo le mani in viso, stropicciandolo un po’. Sono debole e stanco, è davvero dura senza l’eroina.

Più guardo Phill e più mi sento male, perché io sono proprio come lui e non è che lui sia in piena forma. Mi rifiuto di guardarmi allo specchio, non voglio morire d’infarto.

La gente chiacchiera animatamente in questa sala e Phill mi sta parlando di qualcosa che non ascolto minimamente, sono troppo assorto nei miei pensieri.

Solo che quando la porta si spalanca e ne entra un angelo con gli occhi verdi mi riprendo.

Appena mi intercetta si avvicina con passo svelto e posso vedere i suoi occhi leggermente gonfi.

-Tu, brutto stronzo.- mi punta un dito contro non appena è di fronte a me. Sorrido e mi alzo in piedi, posso sentire lo sguardo di Phill fissarmi costantemente.

La sua ragazza è morta circa un mese fa per overdose di cocaina, me ne ha parlato giusto ieri. Ma io non gli ho mai parlato di Scarlett, non l’ho mai fatto con nessuno a parte Niall.

Perché? Semplicemente perché è troppo preziosa per finire sulle bocche di stupidi adolescenti che non saprebbero apprezzarla fino in fondo.

-Ciao bellissima.- l’abbraccio e posso sentirla scoppiare a piangere sul mio collo, mentre stringe la mia maglietta con i suoi piccoli pugni.

Guardo Phill e gli mimo con le labbra che sarei tornato più tardi, quindi riesco ad intrecciare la mia mano destra con la sua sinistra e a portarla lungo il corridoio fino alla mia stanza.

-Perché non mi hai detto niente? Lo sai che sono impazzita per cercarti? Cazzo Louis!- sbotta passandosi le mani tra i capelli e tirandoli indietro. Cerca di respirare a fondo, ma le lacrime che scendono dai suoi occhi la fanno cedere in continuazione.

Sono troppo felice di riaverla tra le mie braccia, è stata la settimana più straziante della mia vita questa senza di lei.

-Non piangere, vieni qui.- la stringo tra le mie braccia, accarezzandole la testa. -Mi hanno preso il telefono e non mi fanno chiamare nessuno.- le spiego velocemente, passando la mano tra i suoi morbidi capelli profumati.

Annuisce e mi stringe di più, facendomi fare un sorrisetto. Questo mi fa capire che ci tiene a me, e non c’è sentimento migliore di questo al momento.

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