42. College

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Come mi ero aspettata, il viaggio in aereo non è stato molto pesante. Sono sempre molte ore, ma passarle con Louis me le ha rese in qualche modo più leggere.

Stare tra le sue braccia anche in completo silenzio mi ha aiutata molto, e non solo da questo punto di vista. E poi si sa com'è fatto lui, non resiste per più di dieci minuti senza baciarmi da qualche parte.

Quando ci vengono assegnate le camere nel college e le compagne di stanza non posso che essere felice di stare con Emma e Alexis.

Portiamo tutti i nostri bagagli nella stanza, quindi sistemiamo qualcosa e ci riposiamo un po'. Oggi andiamo a visitare la Tour Eiffel e qualche altro luogo famoso. Non vedo l'ora, ma adesso che sono senza Louis la stanchezza si fa sentire ancora di più. Non penso che da adesso in poi potrei più farcela da sola.

Mi addormento un po', ma quando sento Louis chiamarmi apro gli occhi. Lo vedo accucciato accanto al mio letto che mi accarezza i capelli.

-Amore, ti ho portato un caffè.- sussurra avvicinandosi e lasciandomi dei baci sul collo. Rabbrividisco e lo stringo a me, facendogli capire di stendersi al mio fianco. Così fa, abbracciandomi.

-Mi fa male la pancia Lou.- mi lamento richiudendo gli occhi. Non sopporto mai questo dolore, è davvero fastidioso. A volte mi metto anche a piangere fino ad addormentarmi, perché i medicinali non mi fanno passare più di molto il dolore.

-Johnny?- domanda ed io annuisco. È un po' imbarazzante, ma Johnny è il nostro nome in codice per il ciclo. Siccome mi infastidisce abbastanza parlarne, lo chiamiamo così.

Cerco di mettermi seduta e bevo un po' di caffè; Louis fa lo stesso poco dopo.

-Almeno sai che l'abbiamo scampata un'altra volta. Comunque hai le pastiglie?- dal mio compleanno in poi l'abbiamo fatto un paio di volte senza preservativo, ma se l'è cavata ogni volta per fortuna.

Sorrido appena e annuisco di nuovo, finendo poi di bere il caffè dal piccolo bicchiere in cartone che ha portato Lou.

-Per che ora dobbiamo trovarci?- gli domando giocherellando con lo strappo sul ginocchio dei miei jeans neri. Louis finisce il suo caffè e lascia il bicchiere accanto al mio, stendendosi con le braccia dietro la schiena.

-Tra quaranta minuti circa.- risponde chiudendo gli occhi. Mi metto a giocherellare con il suo telefono tra un'applicazione e l'altra, fino a quando non lo sento mettere le mani attorno alla mia vita e abbassarmi dolcemente. Lo guardo negli occhi e lui si mette una cuffietta che avevo messo io per ascoltare la musica.

Sorride quando sente 'Chocolate'.

-Diciamo che questa è la nostra canzone, ormai.- ammette felicemente. Lo leggo nei suoi occhi che è felice, e questo mi rende felice a mia volta. Annuisco e rimango lì con lui a godermi il resto della canzone. Quando finisce vado un attimo al bagno per rinfrescarmi e sistemarmi, quindi usciamo e ci ritroviamo nella grande aula magna dell'istituto.

Ci lasciano qualche indicazione e degli orari, dopo di che ci dicono che possiamo uscire dal college se vogliamo, che dobbiamo socializzare con la gente di qui e parlare il più possibile.

Appena finisce esco insieme a Louis che si vuole a tutti i costi fumare una sigaretta.

Ci ritroviamo con un po' di persone che parlano di cosa fare sta sera, pare che ci sia una festa in un locale del college.

***

Come deciso da Louis andiamo a quella festa, perché a detta sua abbiamo bisogno di alcool. Quindi mi ritrovo seduta ad un tavolino bianco di questo locale con una Bomba Blu in mano, mentre Louis sta bevendo un Mojito.

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