46. Un vecchio ricordo.

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Jade pov
Jadeide:"Cosa?"
Io:"Ma certo. Tu non c'entri nulla... sai solo la verità ma non hai fatto nulla." Sorride.
Jadeide:"Sei davvero molto sveglia. Solo una cosa... da cosa l'hai capito? Ho fatto molta attenzione a parlare..."
Io:"Tu sai tutto di tutti. Non hai mai fatto nulla ma hai sempre saputo." Fa un'espressione ovvia.
Io:"Non farò finire te nei guai, te l'assicuro."
Mi alzo ed esco dalla stanza.
Jungkook:"Oh menomale è uscita." Sorrido divertita.
Viene verso di me.
Jungkook:"Mi mancavi." Mi abbraccia e mi da un bacio.
Jungkook:"Hai scoperto chi è stato?"
Mi sussurra all'orecchio.
Io:"Si." Mi da un bacio sulla guancia.
Mi metto a braccetto con lui.
Guardiamo i poliziotti girare attorno la scena del crimine, persone che vogliono vedere cosa sia successo, altre che vanno davanti e indietro, altre che spingono e litigano, altri poliziotti che cercano di tenere calma tutta questa gente. Un vero caos.
Jungkook:"Credo di aver capito anche io chi sia stato, solo che non ho le prove."
Guarda nella direzione del colpevole. Guardo anche io.
Io:"Io invece ce le ho. È servito a qualcosa l'interrogatorio con Jadeide."
Guardo nella stanza dove ero qualche minuto fa.
Jadeide è ancora seduto sul salottino.
Guarda davanti a sé, pensieroso.
Io:"Hey! State calmi tutti!" Ma non mi ascoltano.
Prendo la mia pistola e sparo in un cuscino su una poltrona che si trova nel corridoio.
Tutti urlano dalla paura e stanno zitti.
Punto la pistola a tutti.
Io:"State calmi. L'assassino non può più agire, perché ho scoperto chi è."
Tutti mi guardano sorpresi. Abbasso la pistola.
Io:"Ispettore raduni tutti i signori Johnson qui. E chiami anche il ragazzo ferito."
Ji-hyun pov
Io:"Tata, Artemis dorme."
Jade:"Anche Artem."
Chiudiamo la porta della loro stanza.
Io:"Ho una gran sete. Andiamo in cucina." La prendo per mano e andiamo giù.
Entriamo in cucina e vado verso il frigo.
Lei prende il suo telefono cellulare e va su qualche social.
Prendo l'acqua e la guardo.
Tiene i gomiti poggiati sul tavolo. Ha la gonna un po' corta e adesso si è alzata.
Io:"Sai non ho visto che intimo hai."
Dico avvicinandomi a lei.
Jade:"Mh?" Dice con la fronte corrugata.
Io:"Stavo scherzando. Non voglio farlo. Voglio solo passare una serata bellissima con la mia donna."
Lei lascia il telefono sul tavolo. La prendo per mano.
Andiamo fuori, in giardino.
Mi tolgo la giacca e la butto per terra. Sbottono i primi bottoni e mi metto seduto sul bel prato di casa mia.
Guardo Jade che guarda il cielo sorridendo.
Guardo anche io.
È pieno zeppo di stelle. C'è anche la luna piena.
Si siede anche lei.
Poggia la testa sulla mia spalla.
Ci sdraiamo. Ci abbracciamo e lei poggia la testa sul mio petto.
Io:"Ti amo."
Jade:"Anche io ti amo."
Io:"Felice anniversario... anche se un po' in ritardo." La sento sorridere.
Jade:"È passato un anno... da quando avevamo paura di dirlo ai nostri genitori."
Io:"Eh già. Però è stato l'anno più bello dei miei 16 anni di vita."
Sorride nuovamente.
Jade pov
Io:"Chi ha ucciso il gran duca deve avere una genialità sbalorditiva. Ma c'è stato un capo e un complice... anzi, molti complici ma me li terrò per me, non sono importanti. Il gran duca è stato ucciso da una delle spade dei Johnson. Quel taglio lì corrisponde perfettamente alla spada di Jadeide, di Anfite e di Manfite.
Anfite non ha niente a che fare con il gran duca, a malapena sapeva chi era. Jadeide, invece..." lo guardo.
Io:"Ha avuto una piccola discussione con il gran duca. Gli chiese un cristallo prezioso e il gran duca voleva farlo arrestare per questo."
Detective:"Quindi lui è il primo sospettato."
Io:"Esatto. Quando tutti i fratelli Johnson si sono riuniti erano circa le 10:20 pm e, secondo i miei calcoli, l'omicidio è stato commesso verso le 11:30 pm. Mi sono ritrovata al piano superiore prima delle 11:30... e ho visto tutte le porte delle stanze da letto aperte, segno che allora, i fratelli, erano già usciti dalle loro camerate. Da quando erano morti sono stati sempre nelle loro rispettive stanze. Sono passati quasi vent'anni... mi farebbe schifo avere un cadavere in una casa... ma loro li avevano in queste "incubatrici" che non li facevano puzzare e addirittura consumare. Questa non è magia è solo scienza molto più evoluta. Grazie alle molecole di ossigeno che si trovavano in quelle incubatrici, il corpo del defunto è rimasto in tatto, ecco perché un defunto sotto terra si consuma grazie alla mancanza di ossigeno e alla presenza di gas maligni. Non credo a leggende e robe varie, non sono così sciocca." Anche se non mi spiego come sono in vita adesso se sono stati uccisi...
Io:"Vent'anni fa, circa, Manfite Johnson ebbe uno scontro con il gran duca... prima che venisse ucciso e che cadesse in quel sonno profondo."
"Ma mi spiega come fanno a far risvegliare i morti?" Mi chiede una signora.
Io:"Guardi signora... potrò sembrare anche una sapientona ma non ho minimamente idea di come fanno, ma queste sono cose private. Dicevo: Manfite ebbe uno scontro con il gran duca e il gran duca gli sparò nella spalla destra... così da non poter usare più la spada. Se notate Manfite è l'unico che ha la spada a destra. Tenendo la spada a destra la si prende con la sinistra. Ma, ai Johnson, è stato insegnato che la spada si maneggia con la destra e così Manfite ha tenuto questo problema enorme. Il gran duca aveva rovinato la sua vita per un cristallo fatto in frantumi da egli. Manfite ha portato quest'odio in corpo da vent'anni: il colpevole è lui." Guardo Manfite che abbassa la testa e stringe i pugni.
Ispettore:"Ha ucciso lui il gran duca..?"
Io:"No."
Tutti mi guardano confusi.
Faccio un sorriso strafottente.
Io:"Lui non è furto kid. Non possono avere soprannomi i Johnson. Manfite ha solo architettato tutto ma è stato qualcun altro a commettere l'omicidio... qualcuno, a sangue freddo, che si ferisce da solo con un coltello affilato."
Guardo il ragazzo ferito.
Ha un viso familiare... ma non so chi sia, oppure non ricordo. Ma poi kid... l'ho sentito già nominare.
Io:"È stato lui." Punto il dito contro di lui.
Detective:"Impossibile detective..." lo guardo... detective...
Detective:"Abbiamo fatto una perquisizione al ragazzo e non aveva nessun coltello. E abbiamo ispezionato anche la stanza e niente traccia di coltelli oppure di una lama qualsiasi."
Io:"Infatti non ho detto che deve trovarsi qui."
Corruga la fronte.
Io:"Ragazzi mi aiutate a togliere questa gonna, per favore?" Vengono ad aiutarmi Jimin e Jungkook. La tolgono e la mantiene Jungkook.
La gonna è un pezzo in più, sotto è un vestitino a tubino che arriva a metà coscia.
Io:"Ah, sto più comoda così. Adesso ritorniamo a noi."
Mi avvicino a Manfite.
Io:"Mi sai leggere una partitura di doppio pentagramma?"
Manfite:"Certo che si."
Io:"Tu?" Chiedo a Jadeide.
Jadeide:"No." Lo chiedo a tutti e sette e l'unica risposta positiva è quella di Manfite.
Io:"Quindi sei un pianista?"
Lui corruga la fronte.
Manfite:"S-si..."
Io:"Nella tua stanza c'è un pianoforte a coda. Hai messo uno spartito sopra e quello è il codice per trovare il coltello che hai nascosto nella cassa armonica."
Manfite:"Scherzi vero?"
Scuoto la testa.
Io:"Affatto." Corruga la fronte.
Io:"Quindi se non è vero posso suonare quel brano? Al chiaro di luna di Beethoven, vero?" Lui spalanca di poco gli occhi.
Io:"Che c'è? Sono brava vero?"
Lo sposto e vado dall'altra parte del corridoio. Il piano superiore è diviso in due parti. A dividerlo c'è la scalinata. A destra ci sono le 3 stanze e a sinistra 4. Entro nella sua stanza, ogni porta ha una targhetta con i propri nomi sopra. Guardo la sua stanza.
Come temevo.
Io:"Bingo." Dico facendo schioccare le dita.
Difronte alla porta c'è una finestra enorme e, a quest'ora, si vede la luna piena. Il pianoforte si trova proprio sotto la finestra in modo che quando si suona si può guardare fuori. Mi avvicino al pianoforte.
Io:"Come si può notare qui, è stato segnato a matita la seconda parte della sonata."
Mi siedo al pianoforte.
Io:"Questa dovrebbe essere la parte per trovare il coltello."
Metto le mani sui tasti. Tutti stanno in silenzio.
Leggo la partitura e inizio a suonare.
Sto molto attenta ad ascoltare quale sia la nota che non suona bene.
Mi fermo.
Risuono il si bemolle. È stonato. Lo metto a confronto con un si bemolle di un'ottava più bassa. È la nota più stonata che abbia sentito in tutta la mia vita.
Mi alzo dallo sgabello e alzo il martelletto del si bemolle.
C'è un fazzoletto di stoffa bianca.
Lo prendo.
Dentro c'è il coltello.
Tutti rimangono a bocca aperta.
Ispettore:"Ma lei è incredibile."
Io:"No è solo che la verità viene sempre a galla."
Detective:"Ma chi l'ha messo lì se Manfite, in quel momento, era con noi?"
Io:"Adesso spiego tutto. Manfite ha dato in affido la spada a furto kid, cioè il ragazzo ferito. Si è finto sguattero del gran duca e così lo seguiva dappertutto. Il gran duca voleva visitare la cattedrale e così appena ha avuto modo, furto kid, l'ha ucciso. Il ragazzo dopo aver ucciso il gran duca un po' prima delle 11:30 pm, ha pulito e posato la spada da qualche parte qui nella stanza. Manfite è andato subito a riprenderla prima che iniziassero con le presentazioni, e nel mentre, furto kid ha preparato la stanza. Cioè: ha aperto la finestra, ha messo il biglietto nella giacca del gran duca e ha messo, infine, un bottone a terra. Dopo fatto ciò, a sangue freddo, si è ferito gravemente alla spalla con questo coltello affilato, ha trattenuto il fiato dal dolore ed è corso in questa stanza. Ha messo la sordina e ha suonato quella parte che era stata segnata da Manfite, ha trovato la nota stonata e ha messo il coltello in quel fazzoletto e l'ha posizionato sotto al martelletto del si bemolle. È corso di nuovo nella stanza del delitto e ha iniziato ad urlare. Beh il resto già sapete."
Manfite:"Incredibile. Non sono riuscito a far fesso un agente."
Io:"Non sono un'agente e neanche una detective. Sono una persona normalissima."
Manfite:"Una persona con un intuito eccezionale. Sei la prima persona che smaschera i miei piani. Complimenti. Quel bastardo mi tolse la possibilità di usare la mia spada. Un giorno andai con Jadeide da lui e, non lo feci apposta, ruppi un cristallo. Lui si incazzò e mi sparò nella spalla destra e non potei più usare la spada. Potevo fare pratica anche con la sinistra ma la legge era chiara. Potevamo usare solo la destra. Dovevo vendicarmi. Ma poi venni ucciso, non ricordo da chi, e così dovetti aspettare questo giorno per vendicarmi. Diciassette anni, li ho passati a dormire e a sognare, ma oggi finalmente mi sono vendicato." Precisa gli anni.
Io:"Ma una cosa non capisco. Che c'entra furto kid? Perché è stato tuo complice, non aveva niente a che fare con il gran duca, o sbaglio?"
"Sbagli. Molti anni fa uccise mia madre zuccherino." Zuccherino.
Corrugo la fronte. Chi mi chiamava così..?
No. Impossibile.
Io:"Tu sei Jason Brown..?"
"Esatto zuccherino. Sono il fratello di Zane."
Io:"Non eri andato a Parigi?"
Jason:"Dopo che il tuo paparino uccise mio fratello?"

Sequel...

My euphoria, 2. JKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora