32. Racconti.

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Jungkook pov
Io:"Che ci fai qui?"
Belle:"Hey, da quando sei così scortese?"
Io:"Con le puttane, da sempre."
Belle:"Si, ma questa puttana ti ha fatto godere molto per un periodo di tempo. Ricordi?"
Chiede sempre più maliziosamente.
Io:"Certo che ricordo. Ma non mi hai fatto godere. Ti sfruttavo solo perché avevo bisogno di dimenticarmi di Jade. Ero un ragazzino rinchiuso in me stesso, ed ero convinto che non mi potessi mai innamorare. Ma poi mi sono reso conto che non era così e ti ho mollata."
Belle:"Certo Jungkook. Sei proprio convinto. Tu sei sempre stato innamorato di me."
Io:"Pensa che una volta ti ho sognato."
Belle:"Davvero? Ed eravamo insieme? E se si, dove?" Dice con quella voce da papera.
Io:"Fuori casa mia." Dico sbattendole la porta in faccia.
Tolgo la cravatta e mi sbottono i primi bottoni della camicia.
Io:"Ma guarda tu cosa devo sopportare." Dico passandomi una mano tra i capelli.
"Chi era quella donna?"
Alzo lo sguardo e vedo Ji-hyun a petto nudo che si stiracchia.
Io:"Non ricordo chi è. Sarà qualcuna delle mie prime conoscenze, quando ero ancora un ragazzino."
Dico una mezza verità.
Ji-hyun:"Non mentire. Ho sentito che le hai detto che l'hai sfruttata solo per dimenticarti della mamma. La conosci benissimo."
Io:"Oh...beh...eh va bene. Quando tua madre venne a casa nostra, come sai, facemmo una scommessa. Tutti avevamo notato che lei era davvero testarda e non si lasciava mettere i piedi in testa da nessuno, così scommettemmo che dovevo riuscire a portarmela a letto. Ogni volta stavo quasi per riuscirci...l'avevo fatta innamorare di me."
Ji-hyun:"Ma?" Dice scendendo le scale, e iniziamo a camminare verso il soggiorno.
Io:"Ogni volta che stavamo per farlo venivano gli altri a fermarci di proposito. Mi volevano far diventare difficile il gioco." Ci sediamo sui i divani.
Io:"Ma poi una notte...mi ubriacai, andai da lei e le dissi che l'amavo. Questo lei non me lo disse, lo venni a scoprire io. Dopo un po' riuscii a fare sesso con lei...ma non volevo che finisse lì. Volevo qualcosa di più. Mi sentivo strano, così iniziai a fare sesso con la sorella di Jadeide, la donna di prima, visto che lei era una puttana, era sempre disposta a darmela. Avevo paura che i miei sentimenti stessero cedendo, non potevo permetterlo. Io non credevo nell'amore, a quelle stronzate io non ci credevo. Dovevo dimenticarmi di tua madre.
Un giorno lei venne a scoprire della scommessa e da lì iniziai a capire qualcosa. La stavo perdendo in quel momento. Non potevo permettere una cosa del genere. Io stavo male. Avevo fatto una cosa brutta alla donna che amavo. Così diedi un po' di tempo a lei e a me stesso. Scaricai la sorella di Jadeide e iniziai a riprovarci con Jade. Doveva essere di nuovo mia. Iniziai a farla sentire amata, a comportarmi da un vero uomo, affinché lei non mi perdona. Ci mettiamo assieme e continuiamo la nostra vita."
Ji-hyun:"Wow. Eri così rompipalle da ragazzino?"
Io:"Hey!" Dico dandogli una pacca sulla nuca e lui ride.
Ji-hyun:"Perché non mi racconti qualcosa in più? Non mi raccontate mai niente della vostra vita tu e la mamma."
Io:"Eh va bene. Vediamo cosa posso raccontarti..." dico pensieroso.
Io:"Ma certo. Allora, un giorno, un mio vecchio 'amico', uscì di galera con l'intenzione di vendicarsi di me. Non ricordo come si chiami...è passato troppo tempo. Ricordo solo il cognome: Smith.
Lo feci credere che fossi un suo socio, ma lo usai solo per fare una rapina importante. Lo bloccai in quella banca e feci attivare l'antifurto e io scappai con tutti i soldi. Quei soldi sono stati l'inizio della mia carriera.
Un giorno si presentò in casa mia. Mi minacciò e mi fece maltrattare da due uomini due volte più grandi e robusti di me. Voleva i soldi.
Ma vide che io non volevo dargli niente e puntò su Jade. Jade e io eravamo soli, quel giorno, in casa... lei era nella sua stanza. Smith mi sparò nell'addome. Ecco perché ho tatuato un cerotto sull'addome: per nascondere questo brutto ricordo.
Jade, sentendo lo sparo e me urlare dal dolore, si arma di una pistola che non era mia...non avevo mai visto prima quella pistola. Io pian piano stavo sempre diventando più debole. Gli uomini continuavano a maltrattarmi...e io non riuscivo a ragionare più... ma riuscii a sentire una cosa: tua mamma dichiarò a Smith di essere un'FBI. Aveva un distintivo in una mano e con l'altra puntava la pistola a egli.
Non potevo crederci. Mi aveva mentito per tutto quel tempo. Voleva incastrarci e portarci in prigione...ma quando ne aveva l'occasione non lo faceva. Ci voleva bene.
Il padre di lei, non so come, ma venne a scoprire che lei stava frequentando me.
A lui non andava a genio. Voleva che la figlia stesse con un poliziotto.
Jade, prima di conoscere me, era fidanzata con un criminale che era in prigione. Il padre lo venne a scoprire e uccise, davanti agli occhi di ella, quel ragazzo.
Voleva fare la stessa cosa con me. Non aveva prove, nulla, quindi non poteva incarcerarmi.
Jade non gli aveva detto nulla, di cosa facevamo e dei reati che commettevamo...ma riuscì a rivelare i nostri nomi.
Quando Jade mandò Smith in prigione nuovamente, egli rivelò tutto su di noi all'interrogatorio...così diede via libera al padre di Jade e potè arrestarci.
Mi misero in isolamento. Ero sorvegliato 24 ore su 24 da militari e forze armate. Ero il criminale del secolo, e lo sono tutt'ora.
Suo padre venne da me e mi propose di andare al militare, così da dimostrargli che ero all'altezza per sua figlia. Lui mi disse che Jade doveva credermi morto perché sennò non mi avrebbe lasciato andare.
Mi feci sparare davanti ai suoi occhi ma i missili erano di gomma. Facevano male lo stesso, ma non potevano uccidermi.
Sentivo il suo pianto in quel momento e pensai di non seguire più la promessa che feci al padre. Mi faceva male sentirla piangere così disperatamente per me.
Andai al militare e Jade prese il mio posto.
Lei fu molto più dolce con i ragazzi rispetto a me. Se io davo un ordine dovevano farlo e subito.
Ero un capo molto freddo e severo, ma, in realtà, tutti sapevano che non lo ero, e io non l'ammettevo.
Passato un anno, il padre di Jade, organizzatosi tutto, voleva farla sposare e voleva far rimanere me, a vita, al militare.
Jade non voleva sposarsi ma lui la minacciò dicendole che avrebbe arrestato i ragazzi se non avrebbe sposato quella faccia di cazzo.
Mi mancava l'ultimo mese e uscivo dal militare. Non lo dimenticherò mai...dovevamo tagliarci i capelli, ma a me non li tagliarono.
Il colonnello mi voleva nel suo ufficio per parlare e io andai. Mi disse che Made, il padre di Jade, gli aveva chiesto se mi potesse far rimanere un altro anno... mi disse tutto: del matrimonio combinato, dell'imbroglio di Made, tutto. Il colonnello mi disse che conosceva Jade, anche lei era andata lì, per fare il militare, e anche Brian.
Lui era così comprensivo...così mi fece uscire.
Ero in tempo a fermare il matrimonio. Andai sull'aereo e dopo una/due ore atterrai qui a New York. 
Chiamai subito Jin per farmi venire a prendere e lui corse a mio soccorso.
Arriviamo nel momento in cui si stavano scambiando le fedi. Lei non poteva credere ai suoi occhi. Devo ammettere che quel giorno era davvero bella...come sempre d'altronde."
Ji-hyun mi guarda come un bambino che sta ascoltando la favola della buonanotte. Sorrido.
Io:"Il padre quando mi vide era più stupito della figlia. Proposi a Jade di scappare ma lei non volle. Se l'avrebbe fatto per i ragazzi si metteva male. Andò sull'altare di nuovo e si scambiarono le fedi e lui le diete un bacio sulle labbra...e in quel momento il mio cuore andò in frantumi."
Ji-hyun:"La mamma ha un ex marito e io non lo sapevo?"
Io:"Non chiamarlo ex marito. Non era nessuno."
Ji-hyun:"Ma perché mi tenete tutte queste cose nascoste?"
Io:"Per noi è meglio tenerle nascoste che raccontarle. È stato brutto il nostro passato."
Dico guardandomi la mano sinistra... in particolare guardo la fede sull'anulare...ogni dito ha una lettera tatuata del nome di Jade.
Sull'indice c'è la "J", sul medio la "A", sull'anulare la "D" e sul mignolo la "E".
Ji-hyun:"E poi come hanno fatto a divorziare se era un matrimonio combinato?"
Io:"Oh...quello stronzo non voleva che si vedesse con me, e quando Jade lo faceva...la picchiava."
Spalanca di poco gli occhi.
Io:"Non si fece più sentire per un periodo di tempo e io mi stavo preoccupando seriamente. Cercai quella casa e la trovai. In quel momento, lui, voleva la mia Jade ma lei, naturalmente, no. Io, normalmente, bussai alla porta, ma sentii lui gridare qualcosa. Mi sembra che chiamò 'puttana' tua madre. Appena lei aprì la porta mi avventai su di lui e stavo per ucciderlo nelle mie mani.
Jade era in pessime condizioni. Lividi, rossori di schiaffi ancora freschi... non potevo credere a quello che stavo vedendo. I ragazzi chiamarono Brian e corse in quel posto a nostro soccorso. C'era anche la mamma di Jade...ma lei era pronta a difendere quel figlio di puttana. Brian si avvicinò a Jade e gli sfilò un qualcosa, che la copriva, di dosso... e si videro tutti i lividi che aveva. La mamma si arrese subito appena vide quel brutto spettacolo. Arrestarono quel pezzo di merda per femminicidio e così Jade ebbe il divorzio.
Stesso quel giorno Jade mi disse che aveva un ritardo...perché facemmo sesso la sera stessa che si sposò."
Ji-hyun:"Non c'era bisogno di specificare."
Io:"Si forse. Comunque è lì che scoprimmo che lei fosse incinta. Ci volevamo vendicare amaramente del padre...così decidemmo di bruciare il quartier generale con tutti coloro che c'erano in esso.
Progettammo tutto un piano per far uscire anche Brian da lì... lui non meritava la morte, naturalmente.
Il piano non andò a finire bene...noi ragazzi riuscimmo ad infiammare il tutto ma tutti riuscirono a scappare...compresi Made e la madre di Jade...non ricordo come si chiami...
Noi riuscimmo quasi a scappare in macchina, io stavo per fare la proposta di matrimonio a Jade ma il padre rovina tutto.
Improvvisamente vediamo del fuoco di fianco a noi: il padre di Jade ci aveva lanciato una bottiglia infuocata sulla macchina. Jin, che era alla guida, fermò la macchina di colpo e, un nano secondo prima che scoppiasse, riuscimmo a scendere e scappare senza farci notare da nessuno data la confusione e la paura che provocò l'esplosione. In questo siamo stati sempre bravi: ingannare.
In sole due ore riuscimmo a organizzare 8 funerali e pagammo il nostro medico per far credere a tutti che noi fossimo morti.
Se avessero saputo che in realtà eravamo vivi... ci avrebbero mandato in galera, oppure saremmo diventati criminali ricercati e dovevamo, comunque, scappare da qui, da New York. Il caso fu archiviato come incidente, e dopo dieci anni non ha più importanza, quindi potevamo farci vivi qui a New York e vivere come liberi cittadini senza precedenti penali."
Ji-hyun:"Wow. Non è priva di adrenalina la tua vita."
Io:"Esatto." Lo guardo. Mi mordo il labbro indeciso se parlare o meno.
Io:"Ji-hyun...parliamo di cose serie adesso."
Mi guarda.
Io:"Che rapporto c'è tra te e Jade?" Chiedo pur sapendo la risposta.
Lui si irrigidisce. Mi guarda soltanto.
Ji-hyun:"Siamo diventati amici molto stretti. Perché?"
Io:"Ji-hyun... sono tuo padre. Solo un padre può capire cosa trama il suo figlio moccioso."
Lui abbassa lo sguardo.
Io:"State insieme, vero?" Alza lo sguardo di scatto. Lo guardo aspettando una risposta.
Ha paura. Ha paura che io lo giudichi.
Io:"Ji-hyun puoi dirlo. È normale innamorarsi...e proprio le donne te lo fanno scoprire. Pensa che io non credevo nell'amore e avevo promesso a me stesso che non mi sarei mai sposato...e per di più se mettevo qualcuna incinta, cazzi suoi... e invece guardami adesso.
Un figlio, una moglie che ha altri due bambini in grembo."
Ji-hyun:"E cosa ti dovrei dire? Tu mi diresti che è sbagliato. Ma voglio sbagliare e essere felice, anziché fare una scelta giusta e essere triste."
Io:"Non ti dico che è sbagliato. Lo è, ma non te lo dico. Accetto le tue scelte."
Lui sorride.
Ji-hyun:"Come l'hai capito?"
Io:"Da quella mattina." Dico riferendomi "all'esperienza" vissuta insieme.
Lui sospira.
Io:"Ci è stato di più di un bacio, vero?"
Lui mi riguarda.
Ji-hyun:"Si. Molto di più."
Io:"Ti sei preso la sua verginità?"
Annuisce sospirando.
Sorrido.
Io:"Beh spero che andrà tutto benissimo. Anzi, te l'assicuro, andrà benissimo."
Dico alzandomi dal divano per stiracchiare i muscoli.
Ji-hyun:"Papà..." lo guardo.
Si alza e viene verso di me.
Mi abbraccia.
Ji-hyun:"Grazie." Sorrido e ricambio l'abbraccio.
Ji-hyun:"Devo ammettere che ho pensato molto spesso che voi sareste stati come i vostri genitori. Credevo che tra un momento all'altro mi potevate lasciare da solo."
Mi irrigidisco di colpo ma subito mi rilasso dopo.
Io:"Questo mai. Te lo prometto. Ci saremo sempre per te e per i tuoi fratelli che stanno per arrivare."
Lo stringo più forte a me e gli do un bacio sulle tempie.
Io lo voglio bene... non potrò mai lasciarlo solo come i miei genitori hanno fatto con me.

My euphoria, 2. JKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora