Jade pov
Brian:"Che cazzo!" Vado in soggiorno per vedere cosa succede. Mi siedo sulla poltrona.
Taehyung:"Non è colpa mia se sei una schiappa." Brian, mio figlio, ha perso ad una partita di videogioco contro Taehyung.
Brian:"Rimangia subito quello che hai detto!" Dice alzandosi in piedi sul divano.
Taehyung:"Hey ometto. Calmati. Lo zio qui non è sempre bravo."
Io:"Kim Taehyung!" Lo rimprovero.
Taehyung:"Ok... scusami." Brian fa un'espressione soddisfatta e si risiede.
Io:"Hey. Smettila anche tu."
Brian:"Ma mamma!"
"Buongiorno." E sento uno sbadiglio. Guardo la soglia della porta.
Io:"Buongiorno? Sono le 04:30 del pomeriggio."
Jungkook:"Dai piccola rilassati. Tanto non avevo un cazzo da fare oggi." Dice mettendosi la camicia, ma non l'abbottona.
Taehyung:"Si invece. Dovevi incontrare quello stronzo. Ricordi?"
Jungkook:"Shh." E guarda male Taehyung.
Io:"Chi?"
Jungkook:"Eh va bene. Dovevo vendere della droga ma non avevo voglia oggi."
Io:"Non era compito di Yoongi e Hoseok?"
Brian:"Si mamma. Ma papà si mette sempre in mezzo e poi non sa fare niente." E io rido.
Jungkook:"Hey!"
Io:"Ben detto amore della mamma." E gli do il cinque.
Brian:"Papà... devo farmi anche io il tatuaggio del serpente." Jungkook ride.
Brian:"Cosa?"
Jungkook:"Vai prima in palestra. Fai un fisico da urlo, come il mio tra l'altro, e poi farai questo tatuaggio." Dice vantandosi.
Brian:"Guarda qua che uomo che sono." Si toglie la camicia e mostra il suo fisico.
Jungkook:"Ma con un padre così potevi mai venire brutto e pappa molle?" Dice vantandosi ancora. Faccio finta di tossire.
Jungkook:"Cioè... con una madre così bella, potevi mai venire brutto?"
Io:"Bravo bubi."
Iniziano a litigare. Sorrido a quella scena.
Mio figlio somiglia molto a Brian, ma lui ha gli occhi più tirati di mio fratello, naturalmente.
È proprio bello. Lui ha 15 anni ma sembra già un grand uomo. È alto, più di me, e arriva quasi all'altezza di Jungkook. È robusto, anche se non fa attività fisica come me e Jungkook, ha gli occhi leggermente chiari e i capelli mori chiari. Mio figlio è davvero bello e mi prendo tutti i meriti.
Da quel giorno in cui è scoppiata la macchina siamo scappati da New York. Adesso ci troviamo a Los Angeles. Abbiamo conquistato anche questa città. Non siamo più dei biliardai... adesso siamo dei trilardai oppure qualcosa in più. Abbiamo 2 città nelle nostre mani.Quel giorno siamo scappati. Quando mio padre ci ha tirato quella bottiglia di fuoco sulla macchina noi siamo riusciti a scappare nei lati per non farci vedere. Dopodiché abbiamo pagato, in una bella cifra, il medico dell'ospedale e gli abbiamo spiegato tutto quello che doveva dire alla gente.
Sono solo in debito per chi ha pagato i funerali ma non m'importa qualunque cifra sia gliela do subito.
Tutto questo in 2/3 ore. Ormai eravamo esperti nel fare le cose velocemente, e lo siamo tutt'ora.
Dopo aver visto se tutto era apposto siamo partiti alle 03:00 del mattino per Los Angeles, l'unico posto dove Jungkook aveva una casa già arredata. Jungkook sull'aereo mi fece la proposta di matrimonio... è stato bellissimo.
Non mi sono sposata in chiesa, non ancora. Abbiamo fatto solo la promessa in tribunale e inoltre abbiamo promesso a Brian che mi avrebbe accompagnato lui all'altare... e proprio per questo, in settimana ritorneremo a New York. Dopo 15 anni mi sembra il caso di dirgli la verità. Voglio vedere lui ora cosa sta facendo. Se è fidanzato, o addirittura sposato, come me.
Sinceramente, ho un po' paura della sua reazione, non so cosa potrà pensare, naturalmente.Oggi dobbiamo partire.
Io:"Bubi dove sono i tuoi boxer?" Dico dopo aver notato che in valigia non ci sono.
Jungkook:"Eccoli." Si slaccia il pantalone. Lo guardo con le braccia conserte.
Jungkook:"Oh... adesso ho capito." E ride. Scuoto la testa mettendo una mano sulla fronte. Prende tutti i suoi boxer.
Jungkook:"Stai attenta a questo, è il tuo preferito perché è quello stretto."
Io:"Stretto?" Chiedo confusa.
Jungkook:"Si, quando facciamo sesso e ho un'erezione si vede di più quindi è il tuo preferito."
Io:"Non l'ho mai detto."
Jungkook:"Piccola quando ti ubriachi mi dici cose che neanche tu potresti immaginare."
Lo guardo male.
Sentiamo una porta aprirsi.
Brian:"Piccola ci sentiamo, eh?"
"Contaci." Dice una ragazza per poi sorridere e se ne va.
Jungkook:"Ho imparato tanto a mio figlio." Dice facendo finta di asciugarsi una lacrima.
Io:"Che? Ha scopato... e ha solo 15 anni."
Brian:"Dai mamma, rilassati."
Io:"Almeno vorresti mettere i pantaloni?" È in boxer.
Brian:"Già, li ho dimenticati. Sai quella ragazza mi ha spensierato." E ride insieme a Jungkook. Si danno il cinque.
Brian:"Hey papi dopo ti racconto tutto."
Jungkook:"Contaci." Lo fulmino con lo sguardo.
Jungkook:"Cioè... magari quando non c'è tua mamma." Dice in sussurro.
Io:"Va bene. Allora fatevele voi le valigie." Dico per poi iniziare a camminare verso la porta.
Jungkook:"Dai piccola!"
Brian:"Mami!" Urlano insieme.
Esco dalla stanza e scendo giù.
Sono in ansia. Come la prenderà Brian? E i miei genitori?
Io:"Hey Yoongi." Dico entrando in soggiorno. È seduto sulla poltrona ma si alza di scatto per farmi sedere.
Io:"No no, non preoccuparti." Si risiede. Mi siedo sul divano.
Yoongi:"Che strano..."
Io:"Cosa?"
Yoongi:"Perché mai dopo 15 anni stiamo ritornando in quel posto." Lo guardo. Sorrido e mi alzo. Mi siedo sul bracciolo della poltrona.
Io:"Perché non potremmo mai abbandonare New York. Pensaci. Lì c'è stato il nostro primo tutto. Voi siete cresciuti a New York, avete vissuto buona parte dell'adolescenza lì." Lui abbassa lo sguardo. Lo abbraccio.
Io:"Lì sono avvenuti i vostri primi spacci, i vostri primi omicidi, le vostre rapine...è lì che siete diventati così ricchi. Lì avete incontrato me." Alza lo sguardo e mi guarda.
Io:"Vi ho creato moltissimi problemi... ho fatto spedire Jungkook al militare, siete andati in carcere e per finire io ero un'FBI. Non sono mai stata sicura della scelta che ho fatto. Quel giorno. Quel fottuto giorno, in cui Made mi chiese di entrare nella vostra casa... non so ancora se ho fatto bene o no ad accettare. Se non avessi accettato voi avreste vissuto una vita facile, come la stavate facendo prima di me e io ero una 'felicissima' FBI. Invece poi penso: e se non avessi accettato? Io adesso non sarei qui, con dei ragazzi che reputo fratelli, un marito e un figlio." Ci guardiamo seriamente negli occhi. A lui scende una lacrima ma subito l'asciuga con l'indice.
Io:"Torno a ripetere..." la rabbia che provo verso me stessa mi uccide. Le lacrime minacciano di uscire.
Io:"Vi ho creato una marea di problemi e voi, nonostante ciò, mi accettate ancora. Non so se provare pena, per voi, oppure prendervi in giro per quanto siete stupidi e non essere bravi ad aprire bene gli occhi, oppure, essere semplicemente felice della vostra scelta. "
Yoongi:"Che vorresti dire? Che ci lascerai?"
Io:"No. Non potrei mai." Prendo la sua mano e la giro verso su.
Io:"Vedi qui?" Dico indicando le vene del suo polso.
Io:"Scorre il mio stesso sangue." Dico mentre una lacrima mi riga la guancia.
Io:"Ed è la stessa cosa per gli altri. Tradirei tutti voi." Gli lascio il polso e mi alzo.
Io:"Saluta questa casa." Inizio a camminare verso la porta.
Io:"Non la rivedrai mai più." Dico facendo sventolare i capelli per poi uscire da quella stanza. Asciugo le lacrime che mi sono cadute. Stanotte partiremo.Siamo arrivati a New York. Sono le 9 del mattino. Il volo è durato cinque ore. Da un momento all'altro dovremmo atterrare. Come abbiamo fatto con le armi, soldi e droga? Semplice. Siamo ormai ricchi sfondati, c'è bisogno di un aereo pubblico? No. Abbiamo il nostro jet privato di lusso.
"Signorina Jeon, una limousine l'aspetta fuori all'aeroporto." Dice l'hostess.
Io:"Bene." Dico impassibile. Con la coda dell'occhio guardo Brian che mi fissa.
Io:"Cosa c'è amore della mamma?" Dico girandomi verso di lui.
Brian:"Sei così bella mamma." Sorrido. Tolgo gli occhiali.
Io:"Sei felice di venir a vivere qui?" Lui abbassa lo sguardo.
Brian:"Be' sinceramente non proprio."
Io:"Perché?" Lui alza lo sguardo.
Brian:"Mami io mi sono fatto una vita a Los Angeles. Ho degli amici e quasi una ragazza."
Io:"Quasi?"
Brian:"Si. La stavo conquistando." Mette il broncio. Ecco cosa ha preso da me. Jungkook, di fianco a me, sta dormendo sennò gli avrebbe fatto il solletico, come fa con me.
Io:"Lo so e mi dispiace. Ma potrai tornarci tutte le volte che vuoi. Anche da solo se ti va."
Brian:"Davvero?" Annuisco sorridendo. Mi abbraccia.
Brian:"Ma non ho capito ancora una cosa..." si stacca dall'abbraccio e mi guarda negli occhi.
Brian:"Perché siamo qui?" Abbasso lo sguardo. Lui non sa assolutamente niente del passato. Sa solamente che siamo fuggiti da New York e che bruciammo il quartier generale. Non sa neanche che io ero un'FBI. Mio figlio non degna di sapere chi sono davvero i suoi nonni.
Sa solo di Brian ma non gli ho detto che anche lui è un'FBI.
Io:"Siamo qui perché... ti ricordi di mio fratello Brian?"
Brian:"Si. Colui che è derivato il mio nome."
Io:"Giusto. Vedi... io e tuo padre gli facemmo una promessa." Prendo le sue mani e le accarezzo.
Io:"Ovvero doveva accompagnarmi lui all'altare."
Brian:"Quindi per questo non siete sposati in chiesa?"
Io:"Esatto. Dopo 15 anni, dopo troppo tempo, voglio rivelargli che io sono viva."
Brian:"Viva?"
Io:"Esatto. Tutti i cittadini di New York sono a conoscenza della menzogna, sanno che noi siamo morti mentre bruciavamo quel posto. Ma in realtà siamo solo scappati."
Brian:"E perché non hai detto niente a tuo fratello?"
Io:"Era un rischio ritornare qui a New York..." non posso dirgli il vero motivo. Se ritornavamo presto Made ci avrebbe arrestati.
Io:"Perché siamo sempre stati i boss di quella città ormai ci conoscevano. Questa città deve ringraziare noi se campano ancora."
Brian:"E perché? Non rubavate i soldi?"
Io:"Si, ma non ai cittadini. Noi i cittadini non li abbiamo mai sfiorati con un dito. Abbiamo solo ucciso o maltrattato qualche persona cattiva. Tutto qui." Brian sta per ribattere ma l'hostess di prima lo ferma.
"L'aereo è atterrato. Potete prepararvi a scendere."
Io:"Va bene." Metto gli occhiali da sole, per evitare un altro sguardo tra me e Brian. Non voglio dirgli più niente.
Io:"Bubi." Chiamo Jungkook per farlo svegliare. Lui si alza di scatto.
Jungkook:"Sono sveglio." Brian si alza e si sistema i pantaloni e la camicia. Jungkook si alza e si stiracchia.
Jimin:"Hey! Ben svegliato!" E tutti ridono.
Jungkook si gira di scatto e lo guarda male.
Jungkook:"Non stavo dormendo. Stavo solo riposando gli occhi." Dice sistemandosi la camicia nei pantaloni. Mi alzo.
Io:"Certo come no."
Jungkook:"Hey Brian dov'è tua mamma?" Dice guardandosi intorno. Lo guardo confusa.
Hoseok:"Giusto, dov'è Jade?" E iniziano ad urlare il mio nome.
Ah. Adesso capisco. Mi stanno prendendo in giro perché non ho i tacchi. Sono bassissima confronto a loro. Sospiro.
Jin:"L'abbiamo lasciata a Los Angeles." E tutti ridono. Battono il cinque con Jin.
Mi risiedo e metto i tacchi. Mi alzo.
Io:"Andiamo stronzi." Dico infastidita ma in realtà non lo sono. Sono abituata. Arriviamo all'uscita dell'aereo e c'è l'hostess che mi porge la mano.
Jungkook:"Hey smamma." Dice all'hostess. È un ragazzo a dir poco carino.
Il ragazzo lo guarda.
"Volevo essere solo gentile signore, mi scusi." E si inchina.
Jungkook:"Lo sarò io con la mia ragazza. Adesso smamma." Dice facendo un gesto con la mano. Non ho mai sentito dire da Jungkook la parola 'moglie'... sinceramente è meglio. Mi fa sentire così vecchia sentirmelo dire.
Il ragazzo scende le scale a testa bassa. Jungkook mi sorpassa e mi porge la mano.
Io:"Potevi essere più gentile però." Dico afferrando la sua mano. Lui si gira verso il ragazzo che è alla fine delle scale ad aspettarci.
Jungkook:"Si, forse." Dice impassibile. Sospiro.
Hoseok:"Forse, adesso che siamo ritornati qui, troveremo un altro gatto come Luna." Dice mentre scendiamo le scale. Già Luna... l'abbiamo lasciata qui 15 anni fa. Come abbiamo potuto?
Yoongi:"Nessun gatto sarà come lei."REVISIONATO.
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My euphoria, 2. JK
Fiksi PenggemarSequel di "My euphoria." Un terribile passato. Un terribile presente. Un futuro terribilmente piacevole. Questa è la vita futura dei criminali di New York. Qualcosa cambia. Ci sono esperienze sempre più nuove, problemi sempre più gravi. Jeon Jungk...