4. Sfoghi e paure.

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Jade pov
Siamo in hotel. Io sono sul letto a leggere il giornale mentre Jungkook è in bagno a farsi la doccia. Credo che abbia finito perché non sento più il getto d'acqua.
Non gli ho più parlato da prima.
Non so se è stata una mia impressione ma da come ha parlato prima, mi ha fatto capire che non voleva questa vita quindi non voleva neanche me.
Non so a cosa pensare sinceramente.
Esce dal bagno con un asciugamano avvolto in vita e uno piccolo poggiato sui capelli.
Quando lui si gira verso di me rimetto lo sguardo sul giornale. Prende dei boxer, pantaloncini e una maglietta bianca a maniche corte dalla valigia. Si cambia davanti a me in silenzio. La maglia non la mette.
Si avvicina al letto e si corica.
Dopo minuti di silenzio lui parla.
Jungkook:"So perché mi stai tenendo il broncio."
Io:"Non ti tengo il broncio." Rispondo fredda.
Jungkook:"Voglio solo che tu sappia una cosa." Lo guardo. Mi guarda profondamente negli occhi.
Jungkook:"Tu e Ji-hyun siete la mia unica speranza di vita." Si alza a sedere e si avvicina al mio viso. Mi mette una mano sulla guancia.
Jungkook:"Non dar retta quello che ho detto a quella donna. Ho detto solo quello che pensavo quel giorno, ma adesso non lo penso più. Insomma, ho una famiglia, ho un lavoro di grande successo... cos'altro voglio più dalla vita?"
Io:"Una famiglia alle spalle." La luce che aveva negli occhi un attimo fa si è spenta.
Piego il giornale e lo lancio a terra. Alzo la schiena dalla tastiera del letto.
Io:"Credi che non sappia di cosa tu prova realmente? So che sei ferito, deluso. Anche io lo sono stata... e lo sono tutt'ora, ma sono cose che capitano. Noi non siamo delle brave persone come ritengono le persone di questa città e come ci ha detto il facchino, ammettiamolo. E questo è solo perché non abbiamo avuto dei buoni genitori alle spalle ad indicarci la strada giusta. Per una parte è stato meglio così ma dall'altra no. Anche se siamo felici tutti assieme... c'è sempre quella parte che soffre ancora in noi. Tu non odi tua madre come io non odio i miei genitori. Li ho sempre voluti bene, anche quando mio padre uccise il mio primo ragazzo, quando ha cercato di uccidere te; ma poi ho pensato che lo ha fatto solo per salvarmi dalla malavita ma poi tolgo questo pensiero di mente e quindi penso che è un bastardo senza speranza. È più la seconda che convince i miei pensieri, ma c'è sempre il dubbio."
Lui mi guarda solamente. Improvvisamente gli scende una lacrima. Scende dal letto per non farsi vedere. Viene al mio lato. Io mi metto a sedere. Improvvisamente si inginocchia a me.
Avvicina la testa alle mie cosce e la poggia sopra.
Jungkook:"Perché?! Perché è questa la verità?" Dice piangendo. Metto una mano sui suoi capelli umidi e li accarezzo.
Jungkook:"Non volevo vederla. Quella donna è la rovina della mia vita. Ma allo stesso tempo voglio che mi regali delle rose e dopo io possa abbracciarla e stringerla forte a me." Sorrido mentre una lacrima mi riga la guancia.
Io:"Mi dispiace."
Brian pov
Ho sentito tutta la conversazione di mamma e papà. Ero venuto qui per stare un po' con loro ma mi ritrovo a piangere fuori la loro stanza. Adesso ho paura. Ho paura che faranno gli stessi gesti crudeli, che fecero i loro genitori, a me. Non voglio odiarli. Voglio vivere una vita felice con i miei genitori, tutto qui.
Mi allontano dalla porta e decido di tornare nella mia stanza. Adesso me ne pento un po' di aver scelto di stare da solo. Insomma, non voglio stare da solo in una suite. Dopo aver asciugato le lacrime e sciacquato la faccia decido di andare da Taehyung. Busso alla sua porta. Mi apre. Indossa solo i boxer.
Io:"Hey puoi metterti qualcosa addosso?"
Taehyung:"Che vuoi?"
Io:"Posso stare a dormire con te?" Mi guarda per un po'.
Taehyung:"Perché?"
Io:"Non voglio restare solo in una suite..."
Taehyung:"Hai paura?" Dice con un tono strafottente.
Io:"No deficiente. Non mi va di stare solo."
Taehyung:"C'è una ragazza... conquistala come ti ha insegnato Jungkook Hyung e scopatela."
Io:"Eh? No!"
Taehyung:"Perché?"
Io:"Non sono in vena di farlo."
Taehyung:"Allora vai dai tuoi genitori."
Io:"No. Non voglio disturbarli."
Taehyung:"Bene. Non vuoi disturbare loro ma poi vuoi rompere il cazzo a me?"
Io:"Esatto." Faccio un sorrisetto.

Jade pov
Ieri Jungkook non si calmava più. Ha sfogato tutto e ha fatto bene. A volte ha pianto ma non ha mai sfogato molto.
Certo, non mi piace vederlo piangere ma comunque ha fatto bene.
Siamo in limousine e siamo diretti al quartier generale.
Non so perché ma tra le mie mani c'è il distintivo. Lo sto guardando senza alcun motivo.
Jin:"Hey cosa c'è? Perché fissi questo coso?"
Alzo lo sguardo. Tutti mi guardano.
Io:"Non lo so." Dico in fretta. Poso subito il distintivo in borsa. Metto gli occhiali da sole, che avevo tolto, e abbasso il capo. Mi guardo le mani.
Tutti si guardano... li vedo con la coda dell'occhio.
Io:"Non pensate a niente. Non mi riunirò mai all'FBI." Dico. Per fortuna arriviamo. Scendo e cammino verso l'entrata senza aspettare gli altri.
Il ragazzo che c'è dietro al bancone nuovo si alza.
"Buongiorno, come posso aiutarla?"
Guardo verso l'entrata dove in lontananza ci sono i ragazzi che ridono e scherzano. Riguardo il ragazzo e mi avvicino frettolosamente a lui.
Io:"Agente FBI." Prendo il distintivo dalla borsa.
Io:"Ecco. Jade Made."
"Jade Made..." Dice pensieroso. È inutile nascondere la mia identità. Adesso sono qui e non andrò più via.
Il ragazzo prende il distintivo e lo scruta per bene.
"Bene. Cosa posso fare per lei?" Dice un po' confuso e pensieroso. Mi ridà il distintivo.
Io:"Devo vedere mio fratello. Lo sceriffo."
"Prego?" Guardo i ragazzi che sono vicini. Metto il distintivo in borsa.
Io:"I-i ragazzi sono con me. Tutti e otto."
"V-va bene agente."
Io:"Non chiamarmi agente." Dico pregandolo con lo sguardo.
"O-ok signorina."
Io:"Dai ragazzi." Cammino davanti e loro mi seguono.
Jungkook:"Allora dobbiamo finire un discorso. Cosa c'è che non va nel tuo nome?" Chiede a Brian.
Brian:"Niente ma voglio che mi chiamate con il nome coreano." Mi giro.
Io:"Perché?"
Brian:"Mi ci vedo di più." Dice indifferente.
Io:"Ok, scelte tue." Faccio mezzo sorrisetto e mi rigiro. Io non voglio chiamarlo con il suo secondo nome, ma sono scelte sue. Io sono sua madre gli devo solo dare una buona strada non comandarlo.
Ci sono alcuni volti familiari. FBI che non vedo da anni. Brian è in lontananza. È con sua moglie Elizabeth. Guardano dei fogli.
Ci avviciniamo.
Brian:"E come si fanno chiamare?" Chiede a Elizabeth.
Elizabeth:"I signori della spada."
Io:"I signori della spada? È pirateria."
Brian:"Oh sei qui."
Elizabeth:"Giusto. È pirateria, brava." Afferra il concetto.
Brian:"Eh? Pirateria?"
Io:"Esatto. Ci sono stati furti? Omicidi di persone innocenti? Scomparse di persone?"
Brian:"Mh."
Io:"Ok. Allora è pirateria." Prendo i fogli che ha in mano Elizabeth. Sono delle ricerche.
Io:"5 ragazzi/uomini che vanno in giro con le spade di ferro e uccidono vittime innocenti."
Leggo ad alta voce.
Ridacchio. Guardo i ragazzi dietro di me, in particolare Jungkook che guarda con uno sguardo troppo strano Jin.
Mi rigiro verso Brian.
Io:"Vi aiuterò. Ma, e dico ma, lo faccio solo perché questa è la nostra città e dobbiamo difenderla dagli intrusi. E ricordiamoci che nessuno può riconquistare questa città." Guardo di nuovo i ragazzi che mi guardano stupiti e arrabbiati.
Roteo gli occhi sbuffando.
Io:"Hey è inutile che mi guardate in questo modo. Non mi riunirò a loro. Scordatevelo."
Brian:"Oh allora hai bruciato il distintivo?"
Cazzo. Questa domanda non doveva farmela.
Mi giro di scatto. Faccio una risata isterica.
Io:"Perché c'è ancora questa regola?" Dico a denti stretti.
Brian:"S-si." Dice confuso.
Io:"Ha ha divertente. Andiamo." Dico con fretta. Inizio a camminare senza aspettare gli altri. Devo intrufolarmi nel carcere. Devo far visita a due persone.

REVISIONATO.

My euphoria, 2. JKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora