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Lo so... due mesi.

Due mesi di assenza totale.

Sono: PESSIMA. 

Ma il lavoro mi porta via un sacco di tempo e non riesco a dedicarmi alla scrittura come vorrei. Sono riuscita a ritagliarmi un micro spazio per scrivere solo la settimana scorsa, quindi eccomi qui con un capitolo nuovo che spero possa mettere un po' di tranquillità dopo la chiusa brusca dello scorso capitolo!

Mi farebbe piacere sapere che ne pensate, vi leggo sempre molto volentieri.

Cercherò di aggiornare di nuovo presto!

Buona lettura!

Ali x

***

Alice

Avete presente la sensazione che si prova quando si è sott'acqua? Quando ti immergi un po' più a fondo rispetto alla superficie, quando ti tappi il naso per compensare la pressione dell'acqua che ti batte sui timpani e quando l'unico rumore che percepisci è lo scricchiolio di questa che si sposta al tuo passaggio e niente di più?

Per me questa sensazione è sempre stata sinonimo di pace e tranquillità, soprattutto quando mi spingevo più a fondo, non temendo di raggiungere fondali più profondi perché non ho mai avuto paura di annegare.

Non ho mai provato la fame d'aria, perché ho sempre saputo fino a quando avrei potuto resistere prima di dover tornare in superficie e respirare di nuovo a pieni polmoni, cercando di regolarizzare il respiro e godendomi il sapore dell'acqua salata sulle labbra.

Non ho mai sentito la fame d'aria, mai... o almeno mai prima di questo momento.

In questo esatto momento in cui sento le orecchie fischiare e il fiato che mi si impiglia in gola cercando una via di entrata o uscita, senza risultati.

E questa cosa va avanti da almeno dieci minuti, da quando ho visto... chiudo gli occhi, stringendoli più che posso per cercare di cancellare l'immagine di Edoardo stretto a Vittoria, Edoardo che bacia Vittoria, ma ce l'ho impressa a fuoco nella retina e anche se chiudo gli occhi non faccio altro che rivederla.

Ancora e ancora.

Non sento niente, la mia vista è sfocata quando li riapro e tutto è un ronzio di sottofondo; non riesco nemmeno a capire le parole che mi sta rivolgendo Marta. Vedo solo i suoi occhi azzurri preoccupati e le sue labbra muoversi, ma nemmeno una sillaba arriva alle mie orecchie.

Volta il viso verso le camere e sembra chiamare qualcuno, ma io non sento nulla.

Nulla se non questo maledetto ronzio.

Mi ricollego alla realtà solo quando due mani, che riconosco essere quelle di Arianna, mi afferrano saldamente il viso e mi costringono ad alzare lo sguardo verso di lei.

«Ali... Ali!», stringe appena la presa sulle mie guance. «Alice respira, fai dei respiri profondi su dai, forza!», e mi mostra come fare, ma io non posso fare altro che guardarla in modo inerme, non riuscendo nemmeno a collegare i pensieri o capire come controllare i polmoni che sembrano non voler collaborare con il mio cervello.

Vittoria ha baciato Edoardo.

Edoardo ha baciato Vittoria.

E io ho visto la scena in diretta, senza poter far niente se non guardare impotente la cosa prima che il telefono di Marta le morisse tra le mani.

Un turbine di pensieri si scatena dentro di me, uno peggio dell'altro: e se quello non fosse stato il primo bacio? E se lui avesse capito che non potrà mai esserci paragone tra me e una modella bella come lei? E se volesse stare con lei? E se...

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