Lo so.
E passato nuovamente un sacco di tempo e io sono un po' una bestia per avervi lasciato in attesa, ma come vi avevo detto la volta scorsa ho passato (e lo sto facendo ancora in parte) un periodo decisamente intenso con il mio master e con i colloqui per gli stage e ho avuto decisamente pochissimo tempo per scrivere.
Finalmente però vedo la fine delle lezioni, sono stata presa in stage nel posto che sognavo da sempre (yey!) e sono riuscita a scrivere sto maledetto capitolo. Quindi eccomi qui!
Spero che vi piaccia e spero di tornare presto con un nuovo!
Un bacio,
Alice.
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Alice
«Libertà! Libertà! Lo senti anche tu questo profumo? Aaaah».
Giulia mi stringe in un abbraccio spaccaossa mentre usciamo finalmente dall'università con l'ultimo esame alle spalle.
Rido, «L'unica cosa di cui sento l'odore è quello della neve che sta per scendere».
Giulia alza gli occhi al cielo e sbuffa una risata mentre Piero si intromette nella discussione, «La neve non ha odore».
«Invece sì».
Ed è vero: la neve ha un odore specifico, che non saprei descrivere se non con "odore di neve".
Alzo il viso verso il cielo grigio che incombe su Milano e inspiro a pieni polmoni l'aria frizzante. Gli esami sono finalmente finiti, la sessione si è chiusa nel migliore dei modi con un bel voto e adesso ho un paio di settimane prima che ricomincino le lezioni; posso passare finalmente il mio tempo libero a fare quello che mi piace di più e che mi è mancato: leggere.
Forse adesso è diventato il tuo secondo passatempo preferito, no?
Faccio una smorfia alla mia coscienza e trattengo a stento un sorriso pensando che adesso, dal momento che sono finalmente libera dagli esami, posso passare più tempo con Edoardo, che nell'ultima settimana ho visto solo a spizzichi e bocconi perché mi sono praticamente rinchiusa in casa per il ripasso finale.
«Solo tu puoi imbambolarti a guardare il cielo senza un apparente motivo», borbotta Piero.
«Oh, ma il motivo c'è eccome», ribatte Giulia prendendomi sottobraccio e lanciando uno sguardo in direzione del nostro amico. «E la ragione ha i capelli castani e un paio di occhi verdi».
Arrossisco e scuoto la testa e Giulia non fa altro che rincarare la dose, «Mi sbaglio?», alza un sopracciglio e proprio in quel momento il mio cellulare inizia a squillare.
«Ovvio che no, non mi sbaglio mai».
Le faccio la linguaccia, a cui risponde con uno sguardo fintamente scioccato, e mi allontano di qualche metro per rispondere al cellulare.
«Ciao Girasole», mi saluta la voce calda di Edoardo.
Ogni volta che usa questo nomignolo con me, il cuore mi balza in gola e un senso di pura felicità mi pervade ogni singola cellula.
«Sei finalmente libera? Ti ho tutta per me, stasera?», fa una breve pausa. «Accetto solo risposte affermative, sappilo».
«Ciao», mi pinzo il labbro inferiore tra i denti cercando di trattenere – con scarsi risultati – l'emozione che ho nella voce. «Libera come l'aria».
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Incipit
RomanceAmava le storie di carta, quelle in cui inevitabilmente c'era il lieto fine. Ne era sopraffatta. Vi si immergeva vivendo la vita di mille personaggi, non avendo mai il coraggio di vivere la propria, troppo spaventata dal finale incerto. Era convita...