Louis.!
Dopo che Harry era uscito dalla mia camera, andai a lavarmi, mi sentivo tipo sporco. Come se dovessi togliermi ancora di dosso i postumi della sbronza. Entrai nella vasca e ci rimasi per un buon lungo tempo. Mi rilassai e al contempo pensai. Pensai a cosa stavo combinando con quel ragazzino. Dovevo smetterla di dargli troppe attenzioni altrimenti ci saremmo solo scottati e poi una ragazza c'è l'ho già, anche se non mi chiede mai come sto o cosa mi rende felice. Forse non era proprio il tipo di ragazza con cui qualcuno ci sarebbe voluto stare, ma a me poco importa o almeno credo Con Harry invece è tutta un'altra storia. Con lui riesco ad essere libero, felice e non fa altro che preoccuparsi per me ed io continuo a trattarlo male. Okay sono un controsenso vivente , dico una cosa e ne faccio un'altra. Solo una persona folle mi avrebbe capito e quello non poteva essere di certo quel ragazzino.
Mi riscossi dai miei pensieri, mi vestì e scesi giù a pranzare. C'erano già tutti e tre e mancavo solo io. Non parlai con nessuno, anzi nessuno aprì bocca e c'era aria di tensione. Volevo chiarire con Harry, ma al tempo stesso non volevo. Prima o poi anche la mia testa e il mio cuore mi avrebbero mandato a fanculo. Al termine del pranzo Chantel, Sharon o come si chiamava lei, mi chiese il programma giornaliero e risposi con voce distaccata e fredda che erano liberi. Un programma ce lo avevo, però lo avevo mandato a farsi fottere nel momento in cui il riccio era uscito dalla camera da letto. Sarei voluto andare al mare, ma ero troppo orgoglioso per far scorrere quel litigio. Mi alzai dal tavolo e andai fuori nel giardino diretto ad un piccolo capannone.Aprì il portone e la puzza di umido si sentì. Era da più di un anno che non ci entravo. Lo lasciai aperto in modo tale che l'aria potesse circolare. Mi sfilai la maglia lanciandola da qualche parte, presi i guanti e a passo spedito mi avvicinai al sacco. Tirai un pugno dietro l'altro e l'oggetto dondolò avanti e indietro. Le dita, nonostante i guanti, mi stavano facendo male ma continuai. Mi piaceva e mi sentivo bene."Tra poco lo staccherai dal soffitto " mi voltai di scatto udendo quella voce e il sacco mi sfiorò la guancia. Fortuna sua che non era leggero, altrimenti mi sarei visto molto male.
"Non ti hanno insegnato a bussare? " chiesi schizzato.
"Solo se la porta è chiusa, ma poiché era spalancata volevo vedere cosa ci fosse"
"Sei troppo curioso e le persone curiose non mi piacciono, non si fanno mai gli affari loro"
"A me hanno detto che è meglio essere curiosi, almeno alimenti la tua mente, il tuo sapere e non rimani ignorante "
"Preferisco essere ignorante piuttosto che curioso" e ripresi a tirare pugni.
Mi stava stancando, come poteva permettersi di darmi ordini. Io non ero suo figlio, né suo fratello minore, né tantomeno chiunque persona lui potesse badare, ero il suo idolo e lui per me era solo un fan, niente di più. Mentre stavo per tirare l'ennesimo pugno, si posizionò davanti al sacco impedendomi di fare qualunque movimento ero intenzionato a fare.
"Sei impazzito per caso? Avrei potuto farti male" dissi.
"Tu non riusciresti mai a farmene"
"Sei troppo sicuro, adesso spostati"
"No, da qua non mi muovo finché non ti calmi e smetti di comportarti da stronzo con me"
"Ma dov'è finito quel Harry timido del primo giorno che ho visto? "
"Quel Harry c'è, ma con te riesco ad aprirmi"
"Ti preferivo timido"
"Ed io sincero " calarono attimi di silenzio, solo il nostri cuori si potevano sentire nel piccolo capannone.
"Come stai? "
eh? Cioè dopo che gli avevo urlato le peggio parole e lo stavo umiliando, lui mi stava chiedendo questo. Sicuramente se il mondo stesse per svanire, la sua ultima frase sarebbe quella seguita da quel suo sorriso timido, innocente ed oggi oltre a quei due aggettivi ci avrei aggiunto anche sexy.
"Bene. Forse" oh mannaggia a lui.
È questo che voleva? Voleva questo, un Louis sincero? Bè solo con lui o con il mio patrigno non riuscivo mai a mentire. In un nano secondo mi ritrovai tra le sue braccia a respirare il suo profumo e lo strinsi forte a me. Perché mi dovevo sentire maledettamente bene? Perché lui mi doveva far provare queste strane sensazioni? Sensazione che non avevo mai provato con nessuno. Mi staccai dal suo abbraccio e feci ciò che nessuno dei due si aspettasse. Non mi importava del mondo esterno, di niente e di nessuno. Una parte di me lo voleva e per la prima volta gli stavo dando retta. Sollevai con due dita il suo viso e poggiai l'altra mano sul suo fianco attirandolo.
I nostri sguardi si guardavano oltre l'anima.
I nostri nasi si sfioravano.
Le sue mani si misero dietro il mio collo.
E poi accadde.
Successe ciò che entrambi volevamo. Le nostre labbra erano entrate in sintonia.
Si seguivano, si cercavano, si trovavano e si scambiavano passione. Passai la lingua sul suo labbro inferiore e andai a poggiare anche l'altra mano sul fianco. Socchiuse la bocca e a quel ballo si unirono le nostre lingue. Mi sentivo per la prima volta completo e non sapevo il motivo, ma di una cosa ero certo, Harry era la causa. Mi staccai e aprì gli occhi vedendolo con le palpebre ancora chiuse e le labbra più rosee del previsto. Era bellissimo. Gli carezzai la guancia dicendogli proprio ciò che avevo pensato senza che testa e labbra fossero connesse."Sei bellissimo" mi guardò dritto nelle iridi e temetti qualunque cosa, ma soltanto dopo averlo sentito parlare mi rilassati.
"Tu lo sei sempre stato"
"Mi fai dannatamente sentire bene "
"È la stessa cosa che io provo già da molto tempo" Cosa stava a significare? Che io per lui non ero soltanto il solito idolo per sfigati, ma che mi vedeva più di un idolo e sicuramente più di un amico.
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Salveee finalmente sono riuscita ad aggiornare, volevo scusarmi se ci ho messo tantissimo ad aggiornare ma sono super impegnata con la scuola e tra elaborati, verifiche ed interrogazioni non so più dove dividermi.
Anyway spero che il capitolo vi piaccia, alla prossima
All the love -T xx
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Scusa se 𝒊 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖//Larry//
Hayran KurguHarry il tipico sedicenne con dei sogni nel cassetto. La sua vita non é ciò che vorrebbe che sia, una madre malata, un padre che fa di tutto per mandare avanti la famiglia e le cure mediche della moglie e poi c'è lui, il suo idolo, Louis William Tom...