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Louis.!

Avevo da poco chiuso la chiamata con Harry e mi sentivo decisamente bene.  Gli avevo raccontato della mia idea e non mi aspettavo quella sua domanda.  "Perché ti importa di me?" e me lo chiedevo anche io, tra tutte le persone che in tutti questi anni mi avevano circondato e mi volevano bene, mi stavo affezionando in un modo particolare a lui. Era diverso da tutti e non era quel tipo di persona che diceva ai quattro venti che si sentiva con me, o almeno un amico con cui confidarsi forse lo aveva e una strana sensazione la constatai nello stomaco. Cosa significasse ciò? Sicuramente era qualcosa di norma quando in un certo senso vuoi bene a qualcuno e non vorresti perderlo. Decisamente era così.  Chiusi le palpebre e mi lasciai andare tra le braccia di Morfeo sognando quel ragazzino.

L'indomani mi svegliai alle otto con una grande voglia di dormire ancora. Doveva essere considerato illegale mettere una conferenza stampa alle nove di mattina piuttosto che alle quattro del pomeriggio. Mi alzai di malavoglia e in breve tempo feci doccia e indossai una t-shirt bianca con il nome del mio ultimo disco, skinny neri e vans. Certo ero ancora mezzo assonnato ma riuscivo al tempo stesso a fare le cose con una velocità di cui mi sorprendevo anche io stesso.  Scesi in cucina da mia madre trovandola seduta al tavolo a inzuppare le gocciole nella sua tazza con il cappuccino.  Le andai incontro dandole un bacio sulla guancia e dicendo "buongiorno". Presi dalla mensola la mia tazza blu, la riempì con il latte mettendoci i cereali e iniziai a fare la mia colazione a cui dedicavo gran parte del mio tempo, tipo ci stavo a mangiare venti minuti o di più per gustarmela bene.

"Buongiorno" annunciò il suo ingresso il mio patrigno.

"Giorno Mark" lo salutò mia madre. 

"Ciao Mark" dissi.

"Ti accompagno io oggi alla conferenza" con lui non potevi mai dire di no, se ti diceva A doveva essere A e non B e adoravo questo suo lato affettivo che voleva sempre portarmi lui ovunque dovessi andare che si trattava della mia carriera.

Più tardi eravamo arrivati all'Hotel in cui si sarebbe tenuta l'intervista e una trentina di ragazze erano già lì ad aspettarmi. Feci le foto con ognuna di esse per poi entrare all'interno diretto nella sala conferenze dove c'erano fotografi, giornalisti e una persona che conoscevo bene con la quale avrei fatto una collaborazione. 

"Ciao Steve" lo salutai. 

"Tu dovresti essere Louis vero? Sento parlare di te ovunque e ammiro il tuo percorso" mi disse il ragazzo.

"Io invece adoro di te i testi delle tue canzoni, sono davvero belli e ho pronta una canzone di cui credo tu sappia che i manager si sono già messi d'accordo per la nostra collaborazione, quindi spero che ti piaccia. Ecco il testo" gli porsi il foglio con una canzone che scrissi due settimane fa quando il mio manager mi aveva avvertito di questo duetto. 

"Stupenda, non vedo l'ora di andare in studio a registrarla" ne fui felice che apprezzava la canzone.

"Fra un minuto inizia la conferenza quindi Steve Aoki e Louis Tomlinson sono pregati di accomodarsi insieme ai loro rispettivi manager" disse una donna che era salita sul palco davanti al tavolo dove ci saremmo seduti io e il ragazzo al mio fianco per la lunga intervista. Detestavo le interviste perché a volte ti facevano domande a cui non volevi rispondere e qualunque risposta avresti dato, la avrebbero interpretata a modo loro e non si poteva far nulla poi per rimediare.

La conferenza si divulgò più del dovuto e terminò alle dodici poiché i giornalisti di oggi volevano approfondire molto degli argomenti di cui in pubblico non avevo mai parlato per la mia privacy. Andai a pranzare e appena tornato a casa mi distesi sul letto con una quantità di sonno che incombeva in me e in breve tempo mi addormentai. Mi svegliai mezzo intontito non capendo dove fossi, chi fossi e rimasi a perlustrare la camera in ogni sua piccola particolarità finché non mi resi conto che alla fine era la mia stanza. Guardai il display del cellulare notando che fossero le 17:30 e avevo dormito per ben quattro ore senza rendermene conto ed era raro che dormivo di pomeriggio. Nel frattempo mi arrivò un messaggio da parte di Gerard, il mio manager.

Gerard: domani pomeriggio alle 17 vieni in studio che si inizia ad incidere la canzone poiché non abbiamo molto tempo e Steve è d'accordo.

Louis: va bene.

Oltre a quella canzone avrei voluto registrare quella che avevo scritto pensando a Harry per farla uscire prima della vacanza nella mia villa.  Presi carta e penna iniziando a scrivere "dal - al" giorno in cui avrei voluto fare questa vacanza programmandomi anche ciò che si sarebbe potuto fare con i corrispettivi orari.  Volevo che per le persone con le quali avrei passato quelle due settimane, si sarebbero divertite, soprattutto Harry.
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Salveeee ecco qui per voi l'ennesimo capitolo di questi giorni.
Spero vi piaccia
All the love  -T xx

Scusa se 𝒊 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖//Larry//                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora