Era una sensazione bella essere tra quelle braccia possenti per attimi che durarono troppo a breve poiché mi sussurrò di trattenere il fiato e chiudere gli occhi e la bocca nemmeno il tempo di chiedergli il motivo, che mi ritrovai nella grande distesa azzurra salata. Non riuscivo più a respirare, mi divincolai e andavo sempre più a fondo finché due mani mi presero per i fianchi e mi sollevarono. Finalmente riuscì a respirare mentre la presa si fece un po' più salda, tanto da non farmi male. Guardai la persona che mi sorreggeva tirandogli un piccolo pugno sul petto. Si era preso gioco di me, quel farabutto di Louis.
"Sei un tale stupido " affermai.
"Così mi lusinghi piccoletto" lo avrei preso a schiaffi a momenti.
"Io non sono piccoletto ed ora lasciami subito" gridai un po' troppo forte, quanto basta che si voltarono nella mia direzione.
La colpa era solo di Louis che si credeva chissà chi.
"Sicuro? Perché se ti lascio ritorni giù negli abissi e poi senza di te non saprei come fare, non avrò nessun altro da ammirare o baciare" l'ultima parola la disse più come un sussurro senza farsi sentire poiché sia il bodyguard e sia le ragazze erano tornati a fare i fatti loro e non volevamo altri occhi indiscreti.
In fondo aveva ragione, se solo mi avesse lasciato, non sarei più tornato in superficie, cioè sapevo che grazie alla quantità enorme di sale presente nelle acque profonde rimani sempre a galla, ma io sinceramente mi sentivo soffocare e mi sarei agitato tanto che sarei annegato. Rimasi zitto mentre lui mi sosteneva ancora.
Verso mezzogiorno pranzammo con dei panini, e scoprii che li aveva preparati la cameriera prima che scendessi giù, per poi stenderci sul divano mentre il bodyguard avrebbe fatto ripartire la barca per un giro a largo della costa finché non si sarebbero fatte le 17. Di starmene sotto al sole, nonostante ci fosse una specie di tenda a coprire il mio corpo, non ne avevo voglia così preferì scendere al piano inferiore per ammirare il paesaggio marino sottostante. Le ragazze e Louis erano, invece, distesi sul divano con gli occhi chiusi senza che si accorgessero o meno della mia presenza. Mi ritrovai sul letto a guardare fuori dal piccolo oblò i pesci, i coralli, le stelle marine e ogni piccola cosa che caratterizzavano quel mondo. Sentì una presenza alle mie spalle e subito dopo essere circondato attorno alla vita da due braccia. Poggiò la testa sulla mia spalla e le gambe erano ai lati di me.
"Ti piace qui? " mi chiese, io in risposta annuì.
Amavo quel piccolo momento. Non avrei mai voluto che quella vacanza terminasse da una parte, dall'altra non vedevo l'ora di ritornare da mia madre. Socchiusi le palpebre e mi lasciai cullare dalla sua dolce bocca che andava posizionando baci sul mio collo. Mi stesi piano piano sul letto mentre Louis si ritrovò sopra il mio corpo e solo in quel momento notai che la piccola porta fosse chiusa. Sicuramente sarà stato lui quando era entrato e non avevo sentito quel insignificante rumore. Le sue labbra salirono verso le mie e mi lasciai travolgere. Se fino a qualche mese fa mi avrebbero detto che il paradiso esiste sulla terra, avrei riso in faccia a chiunque, e invece adesso lo stavo toccando, lo stavo baciando e lo stavo imparando ad amare. Forse era un po' presto per dire di tale sentimento, ma era un qualcosa di davvero forte tutto ciò che provavo nei suoi confronti. La sua lingua chiese l'accesso alla mia bocca e lo lasciai fare. Passammo il resto del pomeriggio così tra farci le coccole e baciarci.
Tornammo su dove ad aspettarci c'erano le ragazze e il bodyguard. Lo yacht approdò al porto e scendemmo per recarci verso la spiaggia ed un ragazzo ci venne incontro. Lo guardai meglio e notai che era il barman della discoteca. Al mio fianco Louis aveva strinto i pugni in modo così stretto dal farsi sbiancare le nocche per non so quale motivo.
"Ehi ragazzino. Sono Marco il barman" mi porse la mano che strinsi.
"Piacere, Harry " dissi.
"Harry! È un bel nome, ma io ti avrei chiamato più Sole. Sei bello, lucente e illumini tutto proprio come il sole" arrossì a quell'affermazione.
"Hai terminato di scopartelo con gli occhi? " digrignò a denti stretti Lou.
Non stavo capendo cosa gli prendesse, cioè un ragazzo non poteva farmi dei complimenti? E poi cosa eravamo io e lui, se non semplice idolo e fan? Cioè eravamo questo, credo. Non capivo se tutti quei baci scambiati, in fondo per lui valevano qualcosa. Per me avevano un gran significato, quei baci erano i miei primi baci poiché non avevo mai assaporato le labbra di qualcuno. Mi sembrava un po' tutto un casino.
Mi voltai nella sua direzione a guardarlo con occhi pieni di rabbia. Non poteva comportarsi così davanti ad un ragazzo innocente che mi stava solo riempiendo di frasi dolci.
"Non gli hai detto che lui è il nostro giocattolino e che entrambi vogliamo portarcelo a letto? " che cosa stava a significare questa frase?
Guardai prima il ragazzo che aveva pronunciato quelle parole per poi rivolgere lo sguardo al castano. Ditemi che non era come avevo appena ascoltato. Ditemi che stavo sognando e che tutto ciò era un incubo. Ditemi che Louis è quel dolce ragazzo che io conosco.
"Non è vero niente, lui non è un giocattolo, cazzo lui è una persona che va trattata da tale, merita amore e non una semplice scopata" questo era ciò che volevo sentire, ma non ero così certo.
Non sapevo se crederci o meno a quella frase. Per lui ero o non ero un giocattolo? Perché uno diceva una cosa e l'altro affermava il contrario? La testa iniziava a pulsarmi, ero stanco di ascoltarli, di ascoltare una conversazione senza senso. Se per Louis non ero un giocattolo, avrebbe dovuto dimostrarmelo ma non ci capivo perché pensandoci, lui non faceva altro che baciarmi di nascosto e in certi momenti sembrava spingersi oltre. E se per lui sono soltanto un oggetto? Se per lui non conto nulla? Però se seriamente fosse così, non mi avrebbe mai raccontato del suo passato. E se nel caso fosse tutta una falsa? Una tecnica per avermi ai suoi piedi?
Stanco di ciò e dei miei pensieri, mi allontanai dai due ritornando alla villa constatando che anche le ragazze se ne stavano andando e solo il bodyguard era rimasto a sorvegliare la persona per cui lavora.
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Ehilà eccomi qui con un nuovo capitolo mi scuso per l'attesa e prometto che aggiornerò piu di 2 volte al mese, spero che il capitolo vi piaccia alla prossima
All the love -T xx
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Scusa se 𝒊 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖//Larry//
FanficHarry il tipico sedicenne con dei sogni nel cassetto. La sua vita non é ciò che vorrebbe che sia, una madre malata, un padre che fa di tutto per mandare avanti la famiglia e le cure mediche della moglie e poi c'è lui, il suo idolo, Louis William Tom...