Mi svegliai e ancora non credevo ai miei occhi, mi ripetei che era un sogno e non era la realtà, però era piuttosto la realtà. Andai a scuola e insieme a Liam commentavamo quello che avevamo visto ieri ancora increduli. Cioè ero felice da una parte ma se per l'altra persona non era lo stesso? Se per lui era solo il suo giocattolino e sembrava proprio che l'interessato ci aveva sentiti poiché si avvicinò al nostro banco.
"Vedo che avete tanta voglia a parlare di me, quale buon vento vi porta?" fa la sua apparizione Nick.
"Non ti interessa" schernisce Lee.
"E invece sì, avete nominato il mio nome invano, quindi vorrei sapere" controbbatte lui e al suo fianco arrivano Manuel e Joseph.
Non vorrei fare l'amico infedele e questo nemmeno il ragazzo accanto a me, però entrambi vogliamo delle spiegazioni.
"Se tanto insisti. Cosa significava quel bacio che ieri vi siete dati? Ho notato che era molto lungo" annuncia il mio migliore amico indicando Nick e Joseph.
"Seph, mi prendi la mia acqua?" e il ragazzo fa sotto richiesto dal suo "capo".
Ma seri? Anche la bottiglietta dell'acqua si deve far prendere, giacché stiamo vorrebbe pure un cuscino, dei biscotti e chi ha più ne metta. Lo detesto. Joseph ritorna con l'oggetto in mano, Nick prende un sorso e poi porta la sua attenzione su di noi.
"Bè non lo sapete che ciò che dico, loro lo fanno? Ieri ho detto di voler un bacio e lui ha ubbidito, il mio caro Seph è davvero affidabile in queste cose, è un giocattolo davvero impossibile da rimpiazzare. Non credete? Nemmeno voi lo avete rimpiazzato con qualcun'altro" di questo ne ho già troppo, va bene che mi dica parole cattive nei miei confronti e in quelli di Lee che oramai siamo abituati e non ci diamo peso, ma ad arrivare ad usare qualcuno come giocattolo è troppo, soprattutto quando si tratta di un mio amico.
"Lui non è un giocattolo, è una persona come tutti con un cuore che tu non hai, e tu, Joseph quando la smetti di fare ciò che ti dice e usi il tuo cervello per pensare? Sai io conosco il vero Joseph quello che considero ancora mio amico e non è quello che ho davanti ai miei occhi" e l'intera classe si è voltata a guardarci ma non mi interessa, non mi interessa dei loro occhi su ciò che ho detto, non mi interessa niente, solo proteggere il mio amico.
L'entrata della professoressa fa sospendere qualunque attività ognuno di noi stesse facendo e poi la figura di Joseph si materializza. Dice all'insegnante di sentirsi poco bene e andare in bagno ed io dopo qualche secondo che lui è uscito, chiedo se potrei andare da lui a vedere come sta. Esco dalla classe e lo vedo che svolta l'angolo per andare in bagno e lo inseguo a passo spedito entrando e trovandolo all'angolo in fondo accanto alla finestra rannicchiato con le braccia che avvolgono le gambe e la testa china come a proteggersi. Mi avvicino a lui sedendomi al suo fianco e rimane nella stessa posizione.
"Lo so che ti piace, ma ciò non significa che devi essere la sua marionetta, tu non sei nessuno, tu sei qualcuno per cui devi far vedere al mondo che vali. Okay non sono tanto il tipo che ogni volta che viene deriso da Nick reagisce, perché se più li dai importanza è ovvio che continua, però tu devi far vedere chi è Joseph e sicuramente una volta che gli terrai testa, probabilmente cadrà ai tuoi piedi. Sempre se poi preferisce continuare a fare lo stronzo" dico tutto d'un fiato.
"Con Louis come va ?" dalle sue labbra esce più un lamento.
Sicuramente crede che tra me e il mio idolo vada tutto bene, però sono tre giorni che non mi scrive ed io la prima mossa non voglio farla poiché sarà ovviamente impegnato nel tour da finire e non voglio essere tipo un peso per lui. Anzi non lo voglio essere per nessuno.
"Così e così, sono da tre giorni che non mi scrive" gli sorrido e lui finalmente alza il viso con gli occhi rossi e qualche lacrima ancora che gli riga le guance.
"Quindi ti aveva scritto?"
"Si"
"Le fortune sempre tutte a te, quando toccherà a me?"
"Ma tu sei già fortunato, guardati. Hai tua madre che lavora e ti è accanto, tuo padre che lavora e rimane accanto e sono in ottima salute e poi guarda me, ho un padre che si fa per tre e una madre che a momenti potrebbe andarsene" dopo queste mie parole si catapultò tra le mie braccia e lo strinsi a me.
"Grazie di esserci sempre anche se io non ti merito" sussurrò rimanendo con la testa poggiata nell'incavo del mio collo.
"Ti voglio bene Jo"
"Te ne voglio anche io Haz"
Dopo un pò ritornammo in classe non badando agli sguardi che ci lanciava Nick e Joseph si sedette accanto a lui facendo finta di niente. peravo che prima o poi avrebbe reagito e si sarebbe fatto valere.
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Eccomi qui per la seconda volta in questa giornata, ho trovato tempo ed ecco qui un nuovo capitolo.
Spero vivamente che la storia vi stia piacendo.
All the love -T xx
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Scusa se 𝒊 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖//Larry//
FanfictionHarry il tipico sedicenne con dei sogni nel cassetto. La sua vita non é ciò che vorrebbe che sia, una madre malata, un padre che fa di tutto per mandare avanti la famiglia e le cure mediche della moglie e poi c'è lui, il suo idolo, Louis William Tom...
