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Erano passati oramai giorni e ognuno di noi era ritornato alle sue vecchie routine. Le vacanze nella villa erano terminate e io sentivo il bisogno di ritornare a quelle due settimane, passare nuovamente il tempo con Louis, sentire le sue labbra sulla mia bocca, le sue mani sul mio corpo, i suoi occhi che cercavano sempre i miei, il suo profumo lo sentivo ancora mentre stringevo tra le mie braccia il peluche che mi aveva regalato.Volevo ritornare nei suoi abbracci che mi sapevano di casa. Mi mancano i suoi sorrisi che mi riservava, mi manca la sua voce che era diventata la mia suoneria preferita.
Cavolo quanto mi mancava quel ragazzo.

Aprì velocemente gli occhi quando il suono di una voce interruppe il flusso dei miei pensieri.  Non mi ero nemmeno reso conto di avergli chiusi ma era come se facendo quel gesto, ero di nuovo lì insieme a lui.

"Haz, sei tornato!? Che bello!" esaltò il ragazzo dai capelli castani. 

"L! E tu quando sei tornato? Pensavo che fossi ancora in Grecia" dissi mentre gli andai incontro per  abbracciarlo. 

"Proprio ieri poiché mio padre doveva ritornare a lavorare e volevo farti una sorpresa. Adesso mi dici tutto quello che hai fatto lì " parlò il mio migliore amico. 

"A patto che tu mi racconti della tua vacanza in Grecia" e annuì.

Gli raccontai dal primo istante che presi l'aereo fino a Milano, del viaggio in jet privato da quella città per arrivare nell'isola in cui risiedeva la sua casa. Delle uscite, dei baci rubati, delle coccole, dalla gita in barca, del barista della discoteca, della discussione avuta, delle scuse, della rosa e del peluche.Tutto ciò che avevo vissuto in quelle due settimane sulla mia pelle soffermandomi precisamente sulle emozioni che provavo quando lui era vicino a me. 

"Quindi se senti le farfalle nello stomaco, i brividi, poi adori quando ti sorride e tutte queste cose varie, beh mio caro allora ne sei veramente innamorato" affermò Lee, su questo ci avevo già pensato anche io e ne ero sicuro che provavo tale sentimento nei suoi confronti ma in fondo non sapevo se lui ricambiasse o meno.

"Però non so se lui ricambia" e abbassai il volto pur di non incontrare i suoi occhi color mandorla che sapevano entrarti fin dentro l'anima e leggerti.  Forse uno dei motivi per cui era il mio migliore amico, era proprio questo.

"Haz, mi hai raccontato che lui ti ha detto che tu hai un certo effetto su di lui quindi è probabile che anche lui sia più che cotto di te e aspetta solo il momento di rendersene conto e ammetterlo prima a se stesso, poi solo quando avrà superato questo passaggio, ti dichiarerà tutto il suo amore e se guardi tutti i gesti che ogni volta fa per te, anche un cieco se ne accorgerebbe che non gli interessi per il semplice piacere, ma bensì perché ti desidera con tutto se stesso"

"Lee, sei il migliore!" 

"Lo so" e fece oscillare le mani sulle sue spalle per fare il modesto.  Era sempre così quando sapeva di aver ragione. 

"Adesso raccontami della Grecia signorino Payne" 

"Allora lasciami pensare un po'. Da dove posso iniziare? " chiese retorico. 

"Dalla fine, non credi? Proprio dall'esatto momento in cui sei tornato" e scoppiammo in una fragorosa risata. 

"Sei un idiota"

"E tu uno stupido e adesso parlami delle tue vacanze. Suvvia altrimenti ti faccio il solletico" questa era un'ottima minaccia ogni volta per lui poiché lo soffriva ovunque.

"Okay, okay. Allora quando siamo arrivati ad Atene, l'abbiamo visitata. Ho visto il Partenone, la vecchia Necropoli e tutti quei monumenti vari. Abbiamo visitato anche i resti di Sparta, scalato il Monte Olimpo, visto Thessaloniki, Corfù e infine l'ultima settimana l'abbiamo trascorsa a Santorini. Di lì ho amato molto le case interamente bianche con le cupole blu. Erano davvero bellissime" e nel frattempo ad ogni luogo che ha visitato, mi mostra le foto scattate come per farmi immergere nella sua avventura, finchè sotto ai miei occhi cade una foto di lui abbracciato con una ragazza.

Di essere sua sorella non lo è poiché è figlio unico, nemmeno qualche cugina siccome le conosco tutte. Adesso mi dovrebbe delle spiegazioni il ragazzino.

"Lee, e lei chi è?" il suo sorriso si incurvò di più del previsto e forse qualcosa la intuì.

"Si chiama Rose ed era la barlady di una discoteca in cui sono stato. Ci sono andato lì con Maria e Alessandra la prima notte a Santorini e l'ho conosciuta. In pratica lei per tutta la serata non mi toglieva gli occhi di dosso e me lo fece notare Ale, all'inizio mi stava dando fastidio il suo sguardo addosso poiché sai come sono fatto... " 

"...detesti quando qualcuno ti fissa per molto tempo. Strano però che le tue cugine non hanno fatto le protettive come sempre"

"Oh, l'hanno fatto e come. Si sono avvicinate e Maria gentilmente le ha chiesto di smetterla di guardarmi mentre Alessandra la stava già picchiando mentalmente però lei non ha dato ascolto e ha risposto con una semplice frase che quando me la disse Maria, divenni rosso.  «Le cose belle vanno ammirate, quindi se lui è bello, io l'ammiro quanto voglio» e Maria mi spinse nel vero senso della parola ad andare a flirtare con questa ragazza mentre Ale continuava a borbottare cose che non capivo, ma alla fine cedette. Parlai con lei  per il resto della serata e notai che avevamo molte cose in comune: tipo anche suo padre lavora in una casa editrice, ama lo spagnolo e crede che sia una lingua sexy, adora i film d'avventura con qualche tematica romantica, ma soprattutto ama viaggiare e ancora questo suo desiderio non è riuscita a realizzarlo perché vorrebbe farlo solo quando avrà trovato l'amore della sua vita" si fermò qualche secondo per riprendere fiato per poi continuare con il suo racconto "ci siamo scambiati i numeri e sentiti il giorno seguente e vederci la sera nuovamente al locale. Questo accadde per i tre giorni consecutivi finché non mi propose di uscire una mattina poiché era il suo momento libero della giornata e finimmo per baciarci. Un bacio di quelli che ti trasportano l'anima, proprio come è successo a te con Louis.
Mi ha mostrato parti che non conoscevo della città e fatto vedere luoghi al di fuori e ovviamente mi sono sopportato le mie cugine, soprattutto Ale che continuava a ripetergli di mettere le mani a posto, ma lei lo ignorava.  È stato davvero divertente vederla che borbottava da sola come se  fosse una psicopatica e Maria che la prendeva in giro.  Comunque con Rose sono ancora in contatto e forse, la settimana prossima che è libera, verrà qui a trovarmi e te la presenterò " esclamò soddisfatto e felice e lo ero anche io per lui.

"Non vedo l'ora di conoscerla"

"E sai un'ultima cosa? Vorrei che la mia prima volta accadesse proprio con lei, forse è affrettato dirlo ma sento che lei è la ragazza giusta, quella di cui so che finirò per innamorarmi. A proposito di prima volta, tu lo hai fatto con Lou? Non è che è successo e non mi vuoi dire nulla piccolo furbacchione" 

"Ancora no, voglio aspettare ed essere sicuro di come andrà tra noi"

"Sicuro? Perché se mi stai mentendo, il solletico te lo faccio io" mi voleva fin troppo bene, ma comunque se mai accadesse tra me e Lou, sarebbe complicato per me parlarne liberamente.

Lui era quello estroverso che diceva sempre la sua e l'ammiravo, ma io ero l'esatto opposto.

Scusa se 𝒊 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖//Larry//                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora