A cena le ragazze parlavano animamente di un film che avevano visto quel pomeriggio dicendo di quanto fosse bello il protagonista e che volevano essere al posto della ragazza di cui lui si era infatuato. Avevo solo capito questo perché per il resto la mia mente vagava al pomeriggio trascorso in quel capannone con lo sguardo puntato su Louis. Okay non lo stavo fissando in continuazione, ma lo guardavo con la coda dell'occhio per non dare sospetti. Nessuno doveva sapere di cosa fosse successo tranne Lee al cui racconterò tutto solo dopo che saremmo andati a dormire, almeno avrei avuto tutto il tempo di dirgli i dettagli conoscendolo.
"E tu, Harry cosa hai fatto questo pomeriggio? " stavo quasi per sputare l'acqua dalla bocca per quella domanda.
Ma era un idiota per caso? Sapeva come mettermi in difficoltà e poi davanti a due sue fan che a malapena sanno il mio nome e di dove abito. Cioè se potessi farle scomparire, lo ucciderei con le mie mani.
Non avresti il coraggio poiché lo ami troppo.
Zitta stupida coscienza!
Io ho sempre ragione, un giorno dirai "ah quanto aveva ragione la mia coscienza".
Certo, dò ragione proprio a te, ma guarda un pò.
Ho anche ragione sul fatto che parli solo.
Lasciai perdere la mia coscienza e mi basai sugli sguardi puntati addosso. Sei paia di occhi erano sulla mia figura innocente, fragile mentre io guardavo da tutt'altra parte per farmi venire una scusa.
"Ho chiamato i miei genitori e il mio migliore amico per dire come andava" fantastico.
Le due ragazze ci credettero e come sempre si misero a parlare per fatti loro mentre il viso di Louis era ad una distanza ravvicinata al mio viso sfiorandomi l'orecchio e nessuno si accorse di ciò.
"Bella scusa. Vorresti richiamarli i tuoi genitori e il tuo amico?" e con la punta della lingua leccò il mio lobo.
Con lui la mia lucidità andava a farsi un giro. Poi si allontanò di scatto.
"Harry stai bene? " alzai il volto verso Shanti e annuì. Non volevo dare spiegazioni a nessuno. Non aggiunse altro e continuò con il suo discorso. Che bella figura che mi faceva fare quel castano .
Terminata la cena salì in camera buttandomi sul letto, accesi il cellulare notando che fosse scarico. Lo misi sotto carica trovandomi una chiamata di mio padre. Lo richiamai.
"Ciao papà! Come state tu e la mamma? " dissi felice.
"Ehi piccolo guerriero. Noi stiamo bene, tu invece?" dalla sua voce capì che un qualcosa non andava.
Non era così bravo a mentire e lo conoscevo bene.
"Io bene, ma tu no. Papà cosa c'è? Ti conosco e non sei bravo a dirmi bugie"
"Non vorrei rovinarti le tue vacanze, divertiti, poi ti racconto quando torni. Buona notte amore" nemmeno il tempo di replicare che mi chiuse la telefonata in faccia.
Non era da mio padre questo. Qualcosa non andava.
Prima di chiamare il mio migliore amico, digitai il numero di un'altra persona che sicuramente mi avrebbe detto la verità conoscendola. Lei non mi mentiva mai e speravo che qualunque cosa ci fosse a casa me lo doveva dire. Erano i miei genitori e dovevo sapere.
"Ehi zia, come va? " volevo risultare meno preoccupato, ma la mia voce mi tradì.
"Finalmente l'unico nipote che ho mi chiama? Comunque diciamo bene" lei attraverso la sua ironia diceva sempre il vero.
Non la chiamavo quasi mai, però sicuramente aveva notato che non andava tutto bene.
"Zia posso chiederti una cosa? "
"Non c'è bisogno che chiedi, vorresti sapere come sta la mamma, vero? "
ecco, nella mia famiglia ci conoscevamo tutti così bene.
"Già, papà mi ha chiamato ma non mi ha voluto dire niente "
"Lo sai com'è tuo padre, non vuole che ti preoccupi facendolo per il tuo bene e che ti diverta in questa vacanza"
"Si ma io voglio sapere come sta mamma. Ti prego zia, faccio anche il labbruccio" anche se non poteva vedermi, però sapevo che cedeva.
"E va bene. Le condizioni sono un pò peggiorate, ha avuto la febbre alta da ieri mattina e tutto oggi, ovviamente l'abbiamo portata ieri pomeriggio in ospedale vedendo che non diminuiva e le hanno fatto le analisi e questa mattina ci hanno comunicato gli esiti. Il cancro sembra essere peggiorato e dovrebbero mancarle.. "
"No! No, no. Non voglio sapere quanto le resta, allora chiederò a Louis di prenotare il primo aereo per stare con lei"
"Harry, amore calmati, adesso la mamma sta bene, non devi preoccuparti e pensa a divertirti. Comunque le mancano anni, quindi hai molto tempo ancora da passare con lei. Lascia che ce ne occupiamo adesso noi adulti così che quando torni starà meglio. Notte cucciolo" e anche lei mi chiuse la chiamata.
Non potevo crederci. Loro mi dicevano di stare bene e divertirmi, ma come facevo sapendo che la donna che mi aveva portato in grembo per mesi, mi aveva cresciuto per anni, a poco a poco si stava allontanando da me? Non ci riucivo. Io dovevo andare da lei, starle accanto e darle tutto l'amore che un figlio possa riservare ad una madre. Non mi interessa quello che papà o la zia mi dicevano, non me ne importava ed ora ero qui in un letto che non era il mio, lontano da lei. Provai a trovare un aereo diretto a Brindisi, ma come uno sciocco non sapevo nemmeno dove fossimo e di sicuro nei paraggi non c'erano aeroporti. La sfortuna tutta a me doveva capitare. Iniziai a piangere e i singhiozzi riempirono la stanza. Non mi era mai capitato di piangere così. Il respiro cominciava a mancarmi, sembrava come se stessi affogando e non riuscissi a risalire in superficie. Non ce la facevo. Intorno a me girava tutto e chiusi gli occhi per fermare, ma sembrava anche che il buio girasse.
"HARRY! Harry Calmati. Guardami è tutto okay. Va tutto bene, io sono qui. Harry, ti prego ascoltami e calmati" aprì le palpebre e la figura di Louis vorticava.
"Non ci riesco, gira tutto. Mi manca il respiro"
"Ehi, smetti di pensare a ciò che ti ha causato questo e guardami, pensa a questo pomeriggio. Ricordi vero? Noi due in palestra e i baci?" le sue parole mi stavano aiutando.
Il giramento cessò lentamente, i singhiozzi si calmarono, solo qualche lacrima ancora scendeva. Quei baci scambiati erano la fine del mondo. Volevo un altro, Lou come se mi avesse letto nella mente, poggiò delicatamente le sue labbra sulle mie senza approfondire nulla. Ci rimase per qualche secondo e poi si staccò.
"Bene. Qualunque cosa sia successa, non pensarci. Vuoi che questa notte rimango a dormire qui? "
"Si, Grazie Lou" e lo abbracciai.
Mi misi il pigiama sotto il suo sguardo, tanto non mi sentivo più troppo in imbarazzo, mentre lui si privò di tutti gli indumenti rimanendo in boxer. Spense la luce infilandosi sotto le coperte e mi cinse il corpo con un braccio. La notte precedente ero io a dormire nella sua stanza ed oggi, invece, era il contrario.
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Ehilà ho finalmente aggiornato, mi scuso ancora se sono poco attiva ma come ho già detto precedentemente sto affrontando una situazione familiare abbastanza complicata, fortunatamente la situzione si sta pian piano risolvendo ed é per questo che ho aggiornato, grazie per avermi aspettata, spero che il capitolo vi piaccia, alla prossima
All the love -T xx
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Scusa se 𝒊 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖//Larry//
FanfictionHarry il tipico sedicenne con dei sogni nel cassetto. La sua vita non é ciò che vorrebbe che sia, una madre malata, un padre che fa di tutto per mandare avanti la famiglia e le cure mediche della moglie e poi c'è lui, il suo idolo, Louis William Tom...
