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Mi ripetevo che dovevo studiare ma non mi andava, in fondo bastava che ascoltassi una lezione per poi saperla già la volta successiva che sarebbe stato il mio turno di essere interrogato. Invece volete sapere cosa in quell'istante stavo facendo? In realtà lo facevo sempre ma questo è un caso a parte, nelle cuffie collegate al cellulare con il mio spotify, stavo ascoltando le canzoni di quell'unica persona che mi dava la forza di andare avanti, mi aveva aiutato a credere di più nei miei sogni e di sogni ne avevo parecchi però di loro nessuno si era ancora avverato. Comunque ritornando alla persona che mi faceva stare bene ve ne parlo un pò e per quanto io sia ossessionato da lui, potrei quasi quasi dirvi anche le volte che va al bagno. No, a quel punto ancora non sono arrivato a scoprirlo. Il mio cantante preferito, anzi meglio dire il mio idolo è Louis William Tomlinson in arte Louis. Le sue canzoni mi trasmettevano molta positività e la sua bellezza? Meglio non parlarne perché era un qualcosa di spettacolare. Però non era questo che più mi piaceva di lui, ma era quel suo modo di fare, il suo essere umile e sincero, la sua disponibilità verso le persone che lo seguono e lo apprezzano, difatti rimaneva sempre fino all'ultimo agli instore o ai concerti per fare le foto con tutti e andava contro le sue guardie pur di far felici le persone. Lui era così e lo adoravo per questo. Poiché da oramai otto mesi era uscito il suo terzo album di cui appena uscito lo andai subito a comprare, aspettavo che da un momento all'altro annunciasse nuove date per i concerti. Era già stato per il vecchio album qui in Italia per l'instore a cui non potetti andare ed ora di instore non ne voleva fare in tutto il mondo ma aveva detto esplicitamente dei concerti e che ci sarebbe stato in tutto il mondo. Questa volta se lui avrebbe annunciato le nuove date, poiché a Doncaster e in America li aveva già fatti, speravo che ci fosse almeno una data in Italia e forse sarebbe stato chiedere troppo poiché non eravamo ai massimi livelli economici in casa e nemmeno ai minimi, però i soldi che mio padre guadagnava, riuscivamo a comprare da mangiare, dei vestiti che ci duravano per parecchi anni essendo che non crescevo molto in fretta e il mio un metro e sessantasette poteva dirlo da oramai due anni e sapevo che più di così non sarei cresciuto. Comunque papà riusciva anche a pagare le bollette e soprattutto le cure mediche per mamma. Lei aveva un tumore di cui ancora non ne conoscevo il nome perché mio padre non voleva dirmelo per non spaventarmi o cose del genere come diceva lui, forse anche io stesso non volevo saperne il nome però l'unica cosa per certo, o almeno credevo che papà avesse detto la verità, era che alla mamma per adesso le restavano dieci anni o anche di più. In questo non sapevo tanto se credergli o meno ma decisi di sì. La sua vita era tra casa e ospedale, quella di papà tra casa, lavoro e ospedale e la mia? Bè un ragazzo di sedici anni come me andava ovunque. A volte le notti che mamma non era a casa e papà stava con lei, andavo dal mio migliore amico Liam e sapeva come farmi divertire per non pensare. Oggi era proprio uno di quei giorni in cui papà doveva andare da mamma ed io sarei andato dal mio amico. Liam, anzi meglio Lee come lo chiamavo io, era l'amico migliore che potessi conoscere, con un solo sguardo mi capiva. Sapeva quando ero felice, quando ero triste, quando le mentivo, era il mio psicologo e in base alle situazioni sapeva tirarmi su di morale e darmi ottimi consigli. Lui insieme ai miei genitori furono i primi a sapere del mio orientamento sessuale. Già ero gay e ne andavo fiero, solo che con il passare del tempo mi ero fidato anche di un'altra persona nel dirgli il mio segreto però finì male perché lui era amico del bullo della scuola e gli raccontò ciò e da quel momento ero la pedina facile della scuola e Lee molte volte prendeva le mie difese e ogni volta lo ringraziavo. Senza di lui ero niente, solo grazie a lui avevo acquisito un pò di coraggio e fiducia in me stesso poiché allo specchio non mi vedevo bello come lo erano molti ragazzi. Potevo vantarmi dei miei occhi verdi, dei miei capelli castani e ricci, ma il mio fisico era tutto tranne che bello: in viso avevo qualche brufolo piccolo però non mi piacevo; avevo un pò di pancia e non mi piacevo; ero un pò basso rispetto alla norma e non mi piacevo mentre per Lee ero il contrario, lui vedeva in me solo pregi, per lui ero il ragazzo più bello e mi ripeteva che se non fosse stato etero, lui sarebbe stato il primo ragazzo a mettersi con me però alla fine pian piano mi stavo accettando per quello che ero, infondo ci avrei dovuto vivere con quel corpo e dovevo smetterla di lamentarmi di ogni mio difetto e far diventare quelli i miei punti di forza. Mi rendeva davvero felice.

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Ecco a voi il primo capitolo di questa storia meravigliosa, come si può notare Harry in questa storia è italiano ed è più basso della realtà anche perché in questa fanfiction ha 16 anni.
Detto questo appena posso pubblico il secondo capitolo
All the Love  -T xxx

Scusa se 𝒊 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖//Larry//                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora